269. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Chiede ricevuta della lettera precedente e prega per il ricapito di un'altra che acclude, dando finalmente notizie dell'accoglienza fatta da' Tedeschi alla sua Morale.

Viva Gesù, Giuseppe e Maria!

ARIENZO, LI 2 MARZO 1773.

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Forse da più di un mese e mezzo scrissi a V. S. Illma una lunga mia lettera, dove le davo ragguaglio, essersi trovata persona che inclinava a pigliarsi tutte le sue stampe, ma volea cortesìa; con tutto l'altro resto che soggiungo in detta lettera. Onde con mia pena sono stato aspettando la risposta, e non ancora l'ho ricevuta. Favorisca di avvisarmi se, fra questo tempo, ha ricevuta o no questa mia lunga lettera; perché se non l'ha ricevuta, bisogna ch'io di nuovo la rifaccia.

Le raccomando poi la cosa che siegue:

Un certo religioso, che sta a Trento, ha scritto ad una persona, con molta premura, per aver la notizia se un certo libro è stato proibito o no dal Papa. La risposta sta inclusa nell'altra lettera, qui complicata. Questa persona, sapendo l'amicizia che passa fra V. S. Illma e me, le raccomanda, quanto può, a far capitare questa sua risposta al religioso che la domanda.

Io poi la prego ad avvisarmi subito se l'è capitata la mia lettera dove parlo delle sue stampe, e subito me ne riscontri.

E resto con tutto l'ossequio raffermandomi

Di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servitore

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

[P. S.] Mi viene scritto, da una persona di fuori del Regno, che la mia Opera morale è stata molto ricevuta da' Tedeschi, insieme co' libri spirituali, de' quali parecchi sono stati trasportati in lingua tedesca. Soli Deo honor et gloria!

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.