302. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.

Gli annunzia le Dissertazioni teologiche e parla d'altri libri già spediti, raccomandandone la stampa.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA DELLI PAGANI, 28 AGOSTO 1776.

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Da un pezzo io non le ho scritto, perché non ne ho avuto l'occasione; ora le scrivo, perché già ho terminato il libro delle Dissertazioni teologiche, il quale credevo che venisse grande, ma è venuto piccolo di soli 13 o 14 fogli.

Io, in questa settimana, lo farò portare al Sig. Moschini, acciocché lo mandi a V. S. Illma; ma non so se Moschini penserà a mandarcelo, mentre per gli altri libri che le ho mandati si è dimostrato alquanto infadato: onde potrà ella scrivergli che le mandi questo mio ultimo libretto, il quale sarà l'ultima mia opera data alle stampe, perché sono già arrivato agli anni 80. Sto cionco sovra una sedia, e mi è mancata la testa.

Non so se Moschini le mandò l'altro mio libretto, intitolato: Condotta della divina Providenza ecc., anche piccolo ed eguale a quest'ultimo di 14 soli fogli. E questo libro della Condotta, se V. S. Illma non l'ha stampato ancora, la pregherei a stamparlo di carattere più grande, cioè di filosofia, co' sommari poi di garamone. Dico ciò, perché così il libretto della Condotta, come questo delle Dissertazioni, sono opere che mi costano gran fatica e sono molto applaudite dal pubblico (mentre sono piene di mille belle notizie e dottrine gradite a' letterati); ma comparendo poste in volumi cosi piccioli, facilmente sono disprezzate da' compratori.

Di questi due libretti non occorre che V. S. Illma s'incomodi a mandarmi copie, come ha fatto altre volte degli altri libri. Solo desidererei che si stampassero per bene del pubblico. Pertanto la prego ad avvisarmi se ricevé il libretto della Condotta, come anche, quando riceverà quest'altro delle Dissertazioni, la prego ad avvisarmi se l'ha ricevuto. E se per tre o quattro mesi non lo riceve, anche prego ad avvisarmelo, perché temo che Moschini non ce lo mandi; e nel caso che non lo riceve, mi avvisi per quale altra via ce l'ho da mandare; perché molto avrei a caro che ricevesse quest'ultima operetta che mi costa molta fatica, e la stimo molto utile.

Di più, io le mandai il libro delle Riflessioni, diviso in tre parti: nella prima [sono le Riflessioni] sulla Passione di Gesù Cristo; nella seconda, molte altre Riflessioni spirituali, e la terza parte è contro i deisti, i quali oggidì regnano in Francia, nelle Fiandre ed anche in Italia. Ora se mai quella terza parte delle Riflessioni contro i deisti ella non l'avesse stampata ancora,

la pregherei di stamparla a parte ed anche in carattere più grande di filosofia.

Questo libretto potrebbe riuscire molto utile alla Religione, mentre io l'ho raccolto da altri libri, in modo ch'è un sugo di quello che hanno scritto altri autori, e sta molto faticato.

Scusi il tedio e favorisca di avvisarmi fra qualche tempo se ha ricevuta questa mia, per mia consolazione. Non altro. Non voglio più tediarla e resto con tutto l'ossequio rassegnandomi

Di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, vescovo.

[P. S.] Soggiungo: uscì alla luce un libercolo della via Crucis, per opera d'un Religioso anonimo de' Minori Osservanti, con tre formole diverse di praticare la detta Via Crucis. Quest'opera uscì dalla sua stamperia nell'anno 1751. Se mai se ne trovasse di queste, avrà la bontà mandarmene due copie sciolte, in un piego, essendo cosa picciola.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma