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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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308. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.

Si consola della buona sorte, toccata all'Homo Apostolicus in Portogallo ad onta della proibizione, e dà alcuni avvisi per la Morale che si sta ristampando.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

[NOCERA DE' PAGANI, FINE DI DICEMBRE 1776.]

 

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Ho ricevuta la vostra ultima de' 7 di dicembre. Già le avvisai, nell'altra mia, che ho ricevuto il libro di Noghera che mi piace assai; e quando V. S. Illma ritorna a scrivermi, la prego a darmi contezza delle qualità di quest'uomo dotto.

Aspetto poi di vedere le due operette, quando saranno stampate; e la prego specialmente a mandare di quella della Condotta qualche buona quantità al Sig. Cervone, perché in Napoli già si è smaltita.

In quanto alla Morale e specialmente in quanto all'Homo Apostolicus, io sono rimasto rammaricato, come le scrissi, di sapere che in Portogallo è restato proibito; ma mi ha consolato avermi scritto V. S. Illma che, con tutta la proibizione, il libro ivi si è smaltito. E godo assai che la ristampa del medesimo sta quasi in fine1; perché dico la verità che questo libro, non perché è mio, tra i libri morali è molto utile; e forse tra i libri che corrono è il migliore per l'istruzione de' giovani.

Parliamo ora della Morale grande. Sento che già si è ristampata sino al tomo; ma le dico che, se io sapevo quest'ultima ristampa, l'avrei fatto sparambiare forse più di 10 fogli di carta, con togliere quelli fogli che vanno a principio, cioè dalla pagina XL alla pagina LXXVI2; perché tutti quelli fogli, secondo il mio nuovo sistema che ho dichiarato nel Monito3, poco o per dir meglio niente più servono. Servivano prima,


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secondo il sistema de' Gesuiti ch'io tenevo in parte. [Qui mancano parecchie parole]. Ma scrive V. S. Illma, restando solo da stamparsi il tomo1, tutti quelli fogli che vanno al principio, penso che già si saranno stampati. E secondo il mio desiderio se si potessero togliere da mezzo, l'avrei molto a caro; poiché alcuni perciò han criticata la mia Morale, perché leggendosi a principio quelli 18 fogli, pensavano che in tutta la mia Morale seguitassi il sistema de' Gesuiti; ma ciò non è vero, perché io nelle opinioni ho tenuta la più probabile2.

Ma veniamo al Monito. Io, in un corpo dell'ultima vostra ristampa, lessi già posto il Monito in fine del tomo ; ma poi in un altro corpo della stessa ristampa che tengo per me, non ho potuto ritrovare il detto Monito, con tutto che ho rivoltata l'opera dalla prima sino all'ultima carta: onde temo che il detto Monito o si sia sperduto fra le stampe, o pure che i giovani, che hanno mandate le stampe in Napoli, han trascurato di mettercelo; e perciò io, per assicurarmi che questo Monito non si trascuri d'inserirlo nell'Opera, ne mando in questa lettera una delle copie che tenevo conservate, e prego V. S. Illma a farlo mettere senza meno, non già in fine del tomo, ma in fine di tutta l'Opera, e dopo l'Epitome di Benedetto XIV3. Questo Monito è breve, perché non importa più che un solo foglio; ma io fo più conto di quest'uno foglio che di qualunque foglio del libro che vi mancasse, perché mi è costata gran fatica a farlo, ed in esso fo vedere tutt'il sistema ch'io tengo nella Morale. E di nuovo prego V. S. Illma di far mettere questo Monito in fine dell'Opera, dopo l'Epitome: in somma, all'


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ultima carta; perché quando è posto in mezzo all'Opera, è come fosse perduto, poiché niuno lo vede; ma quando sta in fine ben si vede, perché tutti vanno a vedere dove finisce l'Opera. Se poi questo Monito si potesse mettere a principio dell'Opera, prima che comincia il corpo della Morale, forse meglio sarebbe, perché a principio tutti lo vedono. Ma se non può venire a principio, almeno si ponga in fine, come ho pregato.

Mi resta poi una certa dottrina che molto importa circa i parrochi. Questa dottrina sta posta nell'Homo Apostolicus, ed io anche la mandai scritta per la Morale grande, ma poi non ve l'ho trovata. Per ora questa aggiunta (la quale è molto breve) non la posso mandare, perché l'ho da copiare, ma tra breve ve la manderò, e questa anche si ha da mettere in fine del 30 tomo, notandola colla parola Adjectio. Ella dovea mettersi al tomo, ma questo, come sento, già è stampato, onde si metterà all'ultimo.

Non voglio più tediarla, e resto confermandomi

Di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA vescovo DE' LIGUORI.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




1 Infatti nel 1777 si pubblicò la 4a edizione dell'Homo Apostolicus.



2 Vale a dire la Dissertatio prolegomena del P. Zaccaria.



3 Di cui nella nota alla lettera CCLXIII, pag 430.

1 Così credeva il Santo; ma l'ottava edizione, che pensava così inoltrata, non si fece che nel 1779. Quindi la sua raccomandazione era affatto inutile.



2 Cioè la più probabile in concorso della meno probabile, nel senso più volte dal Santo dichiarato e di cui si è parlato lett. CLXXXV. pag. 297.



3 Il Monito non si era smarrito, ed era posto nelle altre copie della settima edizione. Ma il Santo temeva troppo per esso, facendone tanto conto che più tardi scrisse che non sarebbe morto contento, se la Morale ne fosse mancata; e quando lo lesse nell'ottava edizione, come parte del Systema morale ecc., scrisse di morir contento, vedendo ormai l'Opera sua compita.




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