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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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2. Ai Governatori della Congregazione dei Bianchi della Giustizia.

Richiesta di ammissione.

 

Napoli, 03. 02. 1725.

 

Ill.mi e Rev.mi S. ri e PaD.ni Colend. mi,

il desiderio, ch'o d'impiegarmi, se a Dio piace, in tutte l'opere, che sono d'onore di Dio e di salute dell'anime, mi fanno ardito a supplicare le Signorie Vostre Ill. me a degnarsi d'ammettermi in questo santo luoco, sperando che il loro buono esempio avrà a supplire insieme colla loro direzzione alle mie debolezze che me ne rendono indegno1.

E frattanto facendo a loro Signori Ill.mi divotissima riverenza, li bacio umilmente le mani.

Napoli 3 di febbraio 1725

Delle S. rie Vostre Ill. me e RRev. me

Divot.mo e obbl.mo servo vero

Don Alfonso di Liguoro

 

Trascrizione secondo l'originale che si trova nell'Archivio della Congrega dei Bianchi della Giustizia, Napoli: Lettere dei Fratelli, vol. IX (1701-1739), Stipo III, n. 59.

Analisi della lettera fatta dal P. Oreste Gregorio.

Pubblicata nel Periodico S. Alfonso 3 (1932) 23.




1 S. Alfonso ancora Minorista fu spinto ad ascriversi tra i Bianchi della Giustizia, fondati a Napoli da S. Giacomo della Marca nel 1430, probabilmente dall'esempio dello zio paterno D. Tommaso di Liguoro, che fu ripetute volte Governatore zelante e morì nel 1689. Forse dové consigliarvelo il P. Pagano, suo Direttore spirituale, il quale venne ricevuto nella compagnia il 2 novembre 1727 o il celebre P. Manulio che già era iscritto.




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