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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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79. A Tripaldi Nicola, Pagani.

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa

Ciorani, 6 febbraio [1749]

D. Nicola mio l'avviso per sua consolazione già abbiamo avuta l'Approvazione.

Il P. Villani me l'ha scritto e il Vicario di Napoli me l'ha confirmato con lettera apposta. Mi aiuti a ringraziare Gesù Cristo. Tenga per ora segreta la notizia per giusti fini. Orsù la prego senza meno a procurarmi qualche numero di messe quanto più presto. Si può quando vuole.

Che maggior carità che farla a noi, che stiamo così poveri che campiamo per miracolo, senza rendite e con tanti poveri giovani. Orsù non se ne scordi e mi avvisi presto. Non mi curo che le messe poi si avessero a pagare sino alla fine dell'anno.

Noi poi abbiamo avuto già la dispensa di Monsignor di poter celebrare le messe anche addette alla chiesa ed altari. Ed è certo che ciò lo può fare il Vescovo.

[Saluto e firma non sono leggibili.]

Nella parte sinistra della lettera si legge: Dichiaro io qui sottoscritto Padre Procuratore Generale della Congregazione del SS. Redentore e Postulatore della causa di canonizzazione del Beato Alfonso M. di Liguori che la presente lettera fu tutta scritta di carattere del detto Beato. In fede e dato in Roma dalla Procura Generale di S. Maria in Monterone, 2  Aprile 1838  

Giuseppe Maria Mautone.

La lettura e la trascrizione del documento originale manoscritto, giacente nell'Archivio Generale dei Redentoristi in Roma, è stata fatta nel 1999 da Laura Torino e p. Giovanni Vicidomini.




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