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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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197. A Limata Antonio, S. Agata.

1763, 30 giugno, Arienzo

Illustrissimo e Reverendissimo Signore,

D. Antonio Limata della città di S. Agata de' Goti, supplicando riverentemente, espone a V. S. Ill.ma, come essendosi stipolato l'istromento di cessione fatta da esso supplicante delle migliorazioni ed utile dominio del territorio detto Cesina in beneficio della ven.le Chiesa e Monastero di S. Maria di Costantinopoli della città suddetta, per mano del Magnifico Notaro Agostino Ciardullo, si vuole ora dal Rettore di detta venerabile Chiesa esigersi i frutti pendenti di detto territorio per lo canone di questo corrente anno per tutto Agosto primo venturo; siccome anche si vuole astringere il supplicante al pagamento di altri Ducati quattro e grana 55 per tutto Agosto similmente primo venturo per sette annate del canone di moggia due di selva sita a Pazzillo sotto la montagna di Longano. E perché il supplicante ritrovasi contratti molti debiti che assorbiscono i frutti pendenti di quest'anno, ricorre perciò dalla pietà di V. S. Ill.ma e la supplica ordinare al detto Rettore Canonico D. Filippo Mustilli di rilasciare al supplicante così il detto attrasso di canoni nella summa di Ducati quattro e grana 55, come i frutti pendenti di quest'anno del detto territorio retroceduto, ossia il canone di quello in altri Ducati trentacinque, acciò sia lecito al supplicante riscuotere gl'intieri frutti di quest'anno per soddisfarne i suoi creditori. E l'avrà a grazia ut Deus ecc.. tanto più che altrimenti si vedrebbe il povero supplicante oppresso da' suoi creditori per lo stato in cui si ritrova di non poterli altrimenti soddisfare, attente le gravi sue angustie ben note a V. S. Ill.ma, ut Deus ecc.

Atteso l'esposto il Rettore della Venerabile Chiesa di Costantinopoli rilasci in beneficio del supplicante l'enunciato attrasso de' canoni nella somma di ducati quattro e grana cinquantacinque per sette annate dal medesimo non pagate per le moggia due di selva sita a Pozzillo ch'egli tiene in enfiteusi; come altresì li frutti pendenti di quest'anno del territorio nel luogo detto Cesina retroceduto mediante istrumento a beneficio di detta Venerabile Chiesa e Monastero di Costantinopoli, ossia l'annuo canone di quello importante ducati trentacinque ecc., e così ecc.

Dato in Arienzo dal Palazzo vescovile li 30 Giugno 1763

A. M. Vescovo di Sant'Agata

Conforme all'originale che si conserva presso il signor Marchese Gaetano Ferraioli in Roma.

La lettera finora è inedita. - Lettura della copia del Documento fatta da Laura Torino nel marzo 2000.

 




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