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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
216. Ad Ercole de Liguori in Napoli.
Consola il fratello per la svanita gravidanza della moglie. Carestia in Napoli come punizione di Dio.
Ho ricevuta la vostra lettera, e sento quanto mi dite dell'accaduto alla Sig.ra D. Marianna per la sopposta gravidanza; onde bisogna far la volontà di Dio, giacché tanto ha permesso. Ad ogni modo non lascio raccomandarla a Dio, acciò si compiaccia impartirle quella grazia [che] stima più propria, e frattanto state di buon animo amendue, e lasciate fare al Sig.re.
Mi è dispiaciuto sentire la penuria di codesta capitale, e dico il vero che ne ho gran pena; ma perché Dio vuole così, sia fatta la sua divina volontà. Scrivetemi spesso qualche notizia circa ciò, come la sente, e specialmente se si ritrova grano, da dove, ed in che quantità.
Ossequiate da parte mia la Sig.ra D. Marianna, e ditegli che stia di buon animo. Mille ossequj al Sig.re Duca di Presenzano, ed ossequiandole per parte del Sig.re Vic. o1, P. Majone e tutti, resto
[PS] In somma: stiamo tutti angustiati. Voi costì e noi qui. Stiamoci rassegnati alla volontà di Dio, perché ci sta sopra un gran castigo di Dio, e dico che Dio specialmente castiga la [qui continua Verzella] città di Napoli, perché vi sono molti che non credono a Dio. Volesse Dio ed ora si ravvedessero.
Questo mio D. Felice le bacia con specialità le mani, ed ossequia la Sig.ra; e non posso esprimere la pena [che] ha sentito per la gravidanza svanita della Sig.ra D. Marianna.
Solo la firma e la prima parte del poscritto sono autografi. La lettera è stata scritta dal segretario Felice Verzella.
Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.
Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 9 (1961) p. 319. Cf. Lettere, volume I, n. 423 (pp. 526-527).