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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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318. A un funzionario del Duca Carafa di Maddaloni.1

Arienzo, 1772 XI 16

Ill.mo Sig.re Sig.re e P(adro)ne col(endissi)mo,

In esecuzione della sua veneratissima dove mi scrive a provedere come conviene sulla richiesta di fra Raffaele Mirabelli Agostiniano, le fo sapere che 'l [ETML-M:U="[]"]med[esi]mo giustamente fu rimosso da questo convento di Arienzo a mia richiesta, non solo per la contesa avuta con un sacerdote di qui, la quale non fu una briga leggiera, come asserisce, ma fu una zuffa di pugni e percosse, a cui il detto frate fu il primo a dare di mano al sacerdote con iscandalo di tutto questo paese; ma non solo, dico, per questo fatto, ma maggiormente per un commercio scandaloso che tenea questo frate con una donna, che andava spesso a trovarla, pregai il provinciale di allora a rimuoverlo da Arienzo. E per la stessa causa prego il provinciale presente che lo tenga lontano da questo paese, perché l'occasione di quella donna ancora sta in piedi, onde il frate, subito che ritornasse, ripiglierebbe la tresca.

Oltre di ciò se tornasse vi sarebbe pericolo di nuova rissa con quel sacerdote o con i suoi parenti, che sono risentiti e restarono molto sdegnati con lui per questo fatto; anzi allora voleano ricorrere, se non partiva, alla maestà del re per farnelo partire. Anzi stamattina appunto è venuto il fratello di detto sacerdote a dirmi che detto frate l'avea mandato pregando a permettere che ritornasse, ma il detto fratello non gli ha tornata risposta; ed ha soggiunto a me che facilmente egli ricorrerà al re, se il frate ritorna, per evitare qualche nuova rissa. Pertanto prego Vostra Signoria Illustrissima, quando ritorna il frate, a licenziarlo e dirgli che si quieti, perché questo paese non fa per lui.

Resto con ciò pieno di stima

Divotissimo ed obbligatissimo servitor vero

Alfonso Maria vescovo di S. Agata

Solo la firma è autografa.

L'originale è presso D. Anna Maria Fusco Imperiali di Francavilla. La lettura e la trascrizione del documento originale manoscritto, che si trova nell'Archivio Generale dei Redentoristi in Roma, è stata fatta nel 1999 da Giuseppe Orlandi.




1 Il destinatario non è meglio identificato.




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