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S. Alfonso Maria de Liguori Apparecchio alla Morte IntraText CT - Lettura del testo |
PUNTO III
Al moribondo che in vita è stato trascurato circa il bene dell'anima sua, tutte le cose che gli si presenteranno, gli saranno spine: spina la memoria degli spassi presi, de' puntigli superati e delle pompe fatte: spine gli amici che verranno a visitarlo con ogni cosa che gli ricorderanno: spine i padri spirituali, che a vicenda gli assisteranno: spine i Sagramenti1 che dovrà prendere della confessione, della comunione ed estrema unzione: spina gli diventerà anche il Crocifisso, che gli sarà posto accanto, leggendo in quella immagine la mala corrispondenza usata all'amore di un Dio morto per salvarlo.
Oh pazzo che sono stato, dirà allora il povero infermo! Poteva farmi santo con tanti lumi e comodità che Dio m'ha date; potea fare una vita felice in grazia di Dio, ed ora che mi trovo in tanti2 anni che ho avuti, se non tormenti, diffidenze, timori, rimorsi di coscienza e conti da rendere a Dio? e difficilmente mi salverò. E quando ciò lo dirà? quando già sta per finire l'olio alla lampa,3 e chiudersi per lui la scena di questo mondo, ed egli si trova già a vista delle due eternità, felice ed infelice; e già s'accosta a quell'ultima aperta di bocca, da cui dipende l'esser beato o disperato per sempre, mentre Dio sarà Dio. Quanto egli pagherebbe allora per avere un altro anno o mese o almeno un'altra settimana di tempo, colla testa sana; perché stando allora con quello stordimento di capo,4 affanno di petto e mancanza di respiro, non può far niente, non può riflettere, non può attuar la mente a far un atto buono: si ritrova come chiuso in una fossa oscura di confusione, dove non concepisce altro che una gran rovina che gli sovrasta, a cui si vede inabile di rimediare. Onde vorrebbe tempo, ma gli sarà detto: «Proficiscere»; presto, aggiusta i conti fra questo breve spazio, come meglio puoi, e parti; non lo sai che la morte non aspetta, né porta rispetto ad alcuno?
Oh che spavento gli sarà allora il pensare e dire: Stamattina5 son vivo, stasera facilmente sarò morto! oggi sto in questa camera, domani starò in una fossa! e l'anima mia dove starà? Che spavento, quando vedrà apparecchiarsi la candela! quando vedrà comparire il sudor freddo della morte! quando udirà ordinarsi a' parenti che si partano dalla stanza e non v'entrino più! quando comincerà6 a perder la vista, oscurandosi gli occhi! Che spavento finalmente, quando già s'allumerà la candela, perché la morte è già vicina! O candela, candela, quante verità che allora scoprirai! o come farai allora vedere le cose differenti da quelle che ora compariscono! come farai conoscere che tutt'i beni di questo mondo son vanità, pazzie ed inganni! Ma che servirà intendere queste verità, quand'è finito il tempo di potervi rimediare?
Ah mio Dio, Voi non volete la mia morte, ma desiderate ch'io mi converta e viva. Vi ringrazio che mi avete aspettato sino a questo tempo; e vi ringrazio della luce che ora mi date. Conosco l'error che ho fatto in posponere7 la vostra amicizia a' beni così vili e miserabili, per cui v'ho disprezzato. Me ne pento e addoloro con tutt'il cuore, per avervi fatto un torto così grande. Deh non lasciate in questa vita che mi resta, di assistermi colla vostra luce e grazia a conoscere ed operare quel che debbo fare per emendare la mia vita. Che mi servirà il conoscere queste verità, quando mi sarà tolto il tempo di potervi rimediare? «Ne tradas bestiis animas confitentes tibi».8
Quando il demonio mi tenterà ad offendervi di nuovo, deh vi prego, Gesù mio, per li meriti della vostra passione a stender la mano, e liberatemi dal cader9 in peccato e restar di nuovo fatto schiavo de' nemici. Fate ch'io allora sempre ricorra a Voi, e non lasci di raccomandarmi, sintanto che dura la tentazione. Il sangue vostro è la speranza mia; e la bontà vostra è l'amore mio. V'amo, mio Dio degno d'infinito amore, fate ch'io sempre v'ami. Fatemi conoscere da quali cose io debbo staccarmi per esser tutto vostro, ch'io voglio farlo; ma Voi datemi la forza d'eseguirlo.
O Regina del cielo, o Madre di Dio, pregate per me peccatore; fate che nelle tentazioni non lasci mai di ricorrere a Gesù ed a Voi, che liberate colla vostra intercessione dal cadere ognuno che a Voi ricorre.