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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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408. A Pasquale Manerba, canonico di Foggia.

Rev.mo Sig.re, Sig.re e [ETML-M:U=“[]”]P[adro]ne col.mo

Ho ricevuto la sua stimatissima, nella quale intendo che l'attestato mio fatto per la Madonna si ha tutto da mutare in latino.

Signore Canonico mio stimatissimo, Ella dev'intendere che la debolezza della mia testa è stata una delle cause più forti che mi hanno obbligato a rinunziare il vescovado. Io per componere quel piccolo attestato ebbi da faticarvi per più giorni, ed ora non mi ricordo tutte le cose che in quell'attestato io scrissi, e pertanto la prego, se vuole ch'io le mandi il nuovo attestato coll'aggiunta a modo siccome mi ha scritto, bisogna che mi mandi quel mio attestato in una lettera; tanto più che ora dovendo farlo in latino, mi bisogna maggior riflessione. Io accetto la fatica per amore della nostra Signora, altrimenti affatto mi scuserei da quest'incompensa.

Attendo il suddetto mio attestato. Subito poi che l'avrò rinnovato nel modo come mi ha scritto [glielo manderò].

Intanto mi raccomandi alla Santa Vergine, che mi impetri la forza di poterla servire, e con tutto l'ossequio mi rassegno

Di V. S. Ill.ma

Div.mo ed Obbl.mo Serv.re vero

Alfonso M. de Liguori, Vesc.

Nocera, 6 8bre 1777.

Ill.mo Sig.re Can.co D. Pasquale Manerba (Foggia).

Pubblicata da ANDREA SAMPERS, In Spicilegium Historicum C. SS. R., Roma,  22 (1974) pp. 249-254.




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