498. A Maria Teresa de Liguori, sua nipote. Napoli.

Prudenza con le monache inferme. Raccomanda alcune preghiere.

[Nocera, 1784?].

Viva Gesù M.a e Gius.e

Io seguito a stare infermo, ma per grazia di Dio non ci è febbre.

Voglio sapere come sta V. R. Molto mi ha dispiaciuto sentire che più vostre Monache stanno inferme di male sottile¹. Da quelle che patiscono lo stesso male procurate con bel modo di allontanarvene, senza far conoscere il perché.

Io le raccomando a Gesù C. insieme coll'altre inferme Converse, ma particolarmente raccomando V. R.; e la prego a raccomandarmi a Maria SS. ma. Ora sto bene, ma ne' giorni passati ebbi un'assalto di dolori, da' quali ora sto libero.

Non vi scordate di dire tre Ave Maria alla Madonna, acciocché mi doni la pace di coscienza in mezzo a tanti scrupoli, coi quali il demonio continuamente mi tormenta. Io vi benedico e prego Maria SS. ma, che vi doni la santa pace. Ogni giorno dite una Salve a<lla> Madonna, acciocché vi faccia go<dere> la sua pace, e quando qual<che> volta vi disturbate, dite un'Ave Maria, acciocché vi liberi dal disturbarvi, il che <impedisce poi> il stare unita con Dio.

M.P. [manu propria]

Alf.zo M.a

Questa è stata dettata, ed ancora firmata dal Prelato.

Solo la firma è autografa; la lettera è scritta forse dal Fr. Francesco Romito, che aggiunge un attestato. La trascrizione è secondo una copia fatta verso il 1930, sembra sull'originale allora conservato presso Alfonso Della Croce. -In maniera incompleta «conforme all'edizione romana» è stata pubblicata in Lettere Volume II, n. 1036.

Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.

Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 11 (1963), p. 304.