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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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509. Testamento di S. Alfonso.

Notaio Carlo Pepe di Nocera di Pagani -Archivio Provinciale di Stato di Salerno, Fol. 58.

 

Nocera, 20. 10. 1775.

 

Pro Ill.mo, et Rev.mo D. Alphonso de Liguoro Episcopo S. Agathae Gothorum Die vigesimo m. octobris 1775 millesimo septingentesimo septuagesimo quinto Nuceriae et proprie in domo S. Michaelis PP. SS.mi Redentoris-Ad preces nobis factas pro parte Ill.mi, et Rev.mi Dicti D. Alphonsi de Liguoro olim Episcopi S. Agathae Gothorum dico Gothorum personaliter nos accessimus ad domum S. Michaelis PP. SS.mi Redentoris huius civitatis Nuceriae Paganorum, et proprie in quadam Camera domus praedictae et dum ibidem essemus invenimus dictum Ill.mum, et Rev.mum Dom. D. Alphonsum de Liguoro in sede sedentem sanum tamen Dei Gratia mente corpore et intellectu, ac in sua recta locutione, et sensu pariter existentem qui considerans statum huius humanae naturae spe fragilem, et caducum quod nihil est certius morte nihilque incertius hora eius timens repentinae mortis adventum et ab hac vita decedere intestatus et ut aliqua inter suos oriatur discordia hoc praesens suum alterum nuncupativum condidit testamentum quod valere voluit et mandavit iure testamenti... (etc.).

Perché l'istituzione dell'erede è capo, e principio di qualsivoglia perfetto testamento senza la quale de iure dicesi nullo, che però detto Ill.mo Sig. D. Alfonso testatore istituisce, ordina, e fa anzi con la sua propria bocca nomina a sé suo erede universale, e particolare l'Ill.mo Sig. D. Ercole de Liguori suo Fratello utrique congiunto sopra tutti, e qualsivoglia suoi beni mobili e stabili presenti, e futuri, oro argento, e nomi di debitori ovunque siti e posti ed in qualsivoglia loco consistentino ne li infrascritti legati cioè:

Primieramente d. Ill.mo Sig. Testatore dichiara avere gli anni passati fatta donazione irrevocabile tra vivi a beneficio di d. Ill.mo Sig. D. Ercole suo Fratello, ed erede in virtù d'istromen. De Donaz. stipulato per mano del Not. M. Girolamo Carfora d'Arienzo a Neapoli per quale donazione, e quanto in essa si contiene il pred. Testatore accetta conferma ratifica, ed omologa avendo quella fatta di sua spontanea volontà, con sua pienissima cognizione e per (essere?) stata questa la sua volontà conforme quatenus opus per il presente Testamento di nuovo dona et cede, e così ha legato.

Item d. Ill.mo Sig. Alfonso Testatore lascia a beneficio del Molto Rev. Sig. D. Andrea Villani tutti li libri, che tiene in questa sudetta Casa e le stampe, che sono nella città di Napoli, e tutti li beni mobili, che sono suoi, e stanno nelle due camere dove fu il predetto Testatore a riserba del pezzo (?) di quatro intitolato la divina Pastora ed un altro quatro sistente a' piedi del Crocefisso sopra l'altare di Maria SS. senza Bambino, e di un corpo de libri, che lascia a beneficio dell'Ill.mi Signori D. Giuseppe, ed Alfonso de Liguori suoi nipoti da sceglierselo a loro elezione detto corpo de libri, e questo per amore, ed affetto, che ha detto portarli, e così ha legato.

Item il sud. Ill.mo Sig. D. Alfonso Testatore lascia a beneficio d'Alessio Pollio suo servo la somma di docati cinquantasei, e grana ottantasette consistentino in una fede di Credito di simil somma pel Banco di S. Maria del Popolo in data de 2 Luglio 1775 da pagarseli subito secuta la sua morte, e questo in contracambio della buona servitù l'ha fatto, e così ha legato.

Item il sud. Ill.mo Sig. D. Alfonso lascia a beneficio di Fratello Francesco Antonio Romito docati cinquanta subito secuta la di lui morte per ricompensa della buona servitù da lui fattali per più anni, e così ha legato.

Item il sud. Ill.mo Sig. D. Alfonso lascia a beneficio di d. Rev. D. Andrea tutto il denaro contante, che al tempo della sua morte si ritroverà ed esazione per ragione di pensione, che ad esso Sig. Testatore spetta sopra la mensa di d. Vescovado di S. Agata e li frutti transatti con la Nunziatura sopra la chiesa sud., e così ha legato.

E per ultimo avendoli fatta insinuazione se aveva, che lasciare a beneficio del Real Reclusorio per osservanza de Reali ordini ha risposto non avere che lasciare.

De quo quidem Testam., et legatis in eo contentis D.us Ill.mus D. Alphonsus testator nos etc., quod publicum conficere deberemus actum unde nos acceptantes.

Coram regio iudice M. Not. Simone Pepe testibus videl. Rev. D. Iosepho Messina, Rev. D. Joanne Pepe, Diacono D. Joanne Criscuolo, Diacono D. Paulo Criscuolo, Subd. D. Nicolao Contaldo, Subd. D. Thoma Desiderio et Nicolao Jannitto de Nuceria ad.

 

Trascrizione secondo l'originale che si trova nell'Archivio Provinciale di Stato di Salerno

Analisi del documento fatta dai PP. O. Gregorio, D. Capone, A. Freda, V. Toglia.

Pubblicata in Sant'Alfonso de Liguori, Contributi bio-bibliografici, Morcelliana 1940, pp. 250-251.




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