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S. Alfonso Maria de Liguori Meditaz. per l'ottava dell'Epifania IntraText CT - Lettura del testo |
Amabile Bambino, bench'io vi miri in questa spelonca giacer sulla paglia sì povero e disprezzato, la fede non però m'insegna che voi siete il mio Dio sceso dal cielo per la mia salute. Vi riconosco dunque e vi confesso per mio sommo Signore e mio Salvatore, ma non ho che offerirvi. Non ho oro d'amore, mentre ho amate le creature; ho amati i miei capricci, ma non ho amato voi amabile infinito. Non ho incenso d'orazione, perché son vivuto miseramente scordato di voi. Non ho mirra di mortificazione, ch'anzi per non privarmi de' miei miseri piaceri ho tante volte disgustata la vostra bontà infinita. Che cosa dunque vi offerirò? vi offerisco questo mio cuore sordito e povero qual è; accettatelo voi e mutatelo. Voi a questo fine siete venuto nel mondo, per lavare da' peccati i cuori umani col vostro sangue, e così mutarli di peccatori in santi. Datemi dunque voi quest'oro, quest'incenso e questa mirra. Datemi l'oro del vostro santo amore; datemi lo spirito della santa orazione; datemi il desiderio e la forza di mortificarmi in tutte le cose di vostro disgusto. Io risolvo di ubbidirvi e d'amarvi; ma voi sapete la mia debolezza, datemi voi la grazia d'esservi fedele.
Vergine SS., voi che accoglieste con tanto affetto e consolaste i santi Magi, accogliete e consolate anche me che ancora vengo a visitare e ad offerirmi al vostro Figlio. Madre mia, nella vostra intercessione io assai confido. Raccomandatemi a Gesù. A voi consegno l'anima mia e la mia volontà: voi ligatela per sempre all'amor di Gesù.