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S. Alfonso Maria de Liguori Meditaz. per l'ottava di Natale IntraText CT - Lettura del testo |
Caro e santo mio Bambino, voi dormite e questi vostri sonni oh quanto m'innamorano! Per gli altri il sonno è figura di morte, ma in voi è segno d'eterna vita; giacché, mentre riposate, voi state meritando a me l'eterna salute. Voi dormite, ma il vostro cuore non dorme, pensa a patire e morire per me. Dormendo, voi per me pregate, e mi state impetrando da Dio il riposo eterno del paradiso. Ma prima che voi mi portiate, come spero, a riposare con voi nel cielo, voglio che abbiate a riposar per sempre nell'anima mia.
Un tempo, o mio Dio, io vi ho discacciato da me; ma voi col tanto battere alla porta del mio cuore, or con timori, ora con lumi, ora con voci d'amore, spero che già vi siete entrato. Così spero, dico, perché provo una gran confidenza d'essere stato già da voi perdonato: provo un grande abbominio e pentimento delle offese che vi ho fatte: pentimento che mi
dà un gran dolore, ma dolore di pace, dolore che mi consola e mi fa sperare sicuramente il perdono dalla vostra bontà. Vi ringrazio, Gesù mio, e vi prego a non partirvi più dall'anima mia. Già so che non vi partirete s'io non vi discaccio; ma quest'è la grazia che vi cerco - e vi prego a darmi l'aiuto di sempre cercarvela -, non permettete ch'io abbia a discacciarvi più da me. Fate ch'io mi scordi di tutto per pensare a voi che sempre avete pensato a me ed al mio bene. Fate ch'io v'ami sempre in questa vita, finché l'anima mia spirando unita con voi nelle vostre braccia, in voi riposi in eterno senza timore di perdervi più.
O Maria, assistetemi in vita ed assistetemi in morte, acciocché Gesù sempre riposi in me ed io riposi sempre in Gesù.