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S. Alfonso Maria de Liguori Meditaz. per li giorni dell'Avvento IntraText CT - Lettura del testo |
Amato mio Redentore, tra questi ingrati che han pagato il vostro immenso amore, i vostri dolori e la vostra morte con disgusti e disprezzi, eccomi uno son io. O caro mio Gesù, come vedendo voi le ingratitudini che io doveva usarvi, poteste tanto amarmi e risolvervi a patire tanti disprezzi e pene per me? Ma non voglio disperarmi. Il male è già fatto. Datemi ora, Signor mio, quel dolore che voi mi avete meritato colle vostre lagrime, ma vi cerco un dolore eguale alla mia iniquità.
Cuore amoroso del mio Salvatore, così afflitto e desolato un tempo per amor mio ed ora tutto ardente d'amore per me, deh mutatemi il cuore; datemi un cuore che compensi i disgusti che vi ho dati, un amore che eguagli la mia ingratitudine. Ma io già mi sento un gran desiderio d'amarvi. Vi ringrazio, perché vedo che la vostra pietà già mi ha mutato il cuore. Odio sopra ogni male gli affronti che vi ho fatti, li detesto, li abborrisco. Stimo ora più la vostra amicizia, che ogni ricchezza ed ogni regno. Desidero di compiacervi quanto posso. V'amo, o amabile infinito; ma vedo che questo mio amore e troppo scarso. Accrescete voi la fiamma, datemi più amore. L'amor vostro con altro amore assai più grande dev'essere corrisposto da me che vi ho tanto offeso, e che in vece di castighi ho ricevuti da voi tanti speciali favori. O sommo bene, non permettete ch'io viva più ingrato a tante grazie che m'avete fatte. Moriar amore amoris tui, vi dirò con S. Francesco, qui amore amoris mei dignatus es mori.2
Maria, speranza mia, aiutatemi voi, pregate Gesù per me.