Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
S. Alfonso Maria de Liguori
Opera dogmatica...eretici pretesi riformati

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 937 -


Cap. II. Dell'effetto di questo sacramento.

13. In questo capo 2 dal concilio distinguonsi res et effectus: la cosa del sacramento è la grazia dello Spirito Santo; l'effetto poi è quello che qui appresso va spiegando il concilio: Res porro et effectus huius sacramenti illis verbis explicatur; et oratio fidei salvabit infirmum, et alleviabit eum Dominus; et si in peccatis sit, dimittentur ei: Res etenim haec gratia est Spiritus Sancti, cuius unctio delicta, si quae sint adhuc expianda, ac peccati reliquias abstergit; et aegroti animam alleviat et confirmat, magnam in eo divinae misericordiae fiduciam excitando: qua infirmus sublevatus et morbi incommoda ac labores levius fert, et tentationibus daemonis calcaneo insidiantis facilius resistit, et sanitatem corporis interdum, ubi saluti animae expedierit, consequitur.

14. Sicché gli effetti del sacramento sono principalmente tre: I. la remissione de' peccati coll'astersione delle reliquie del peccato: 2. l'aiuto divino, con cui, l'infermo soffre con maggior pazienza gl'incomodi dell'infermità, e con maggior forza resiste agli ultimi combattimenti del nemico: 3. talvolta questo sacramento conferisce anche la sanità del corpo, quando è spediente alla salute dell'anima. I tomisti vogliono che questo effetto della sanità corporale provenga ex opere operato; ma Estio contende che sia ex opere operantis, cioè in virtù delle preci pubbliche della chiesa, colle quali l'olio si consacra. Vedi Tournely7 .

15. Si questiona poi se la remissione de' peccati sia l'effetto primario per sé. Tournely8 con Soto ed altri tomisti assolutamente l'affermano e lo ricavano così dalle parole di s. Giacomo - si in peccatis fuerit, dimittentur ei- come da quelle del concilio:- cuius unctio delicta, si quae sint adhuc expianda, abstergit-, e così ancora da quelle della forma- indulgeat tibi Deus quidquid... deliquisti etc.-

16. Si questiona in secondo luogo se tal remissione de' peccati sia l'effetto primario semplice. Non si dubita che sia il primario; non è però il semplice e solo, poiché va aggregato con altri due effetti secondarj, cioè dell'astersione delle reliquie de' peccati e dell'alleggerimento


- 938 -


dell'infermo. Per reliquie de' peccati s'intendono la propensione lasciata al male, il torpore a fare il bene e l'oscurità della mente, giacché l'estrema unzione si per modo di un perfetto guarimento e compimento della penitenza.

17. Si questiona di più quali peccati per sé e primieramente rimetta questo sacramento; se i veniali e se anche i mortali? L'afferma Sambovio1 dicendo che sebbene l'estrema unzione è sacramento de' vivi, nondimeno, perché è un compimento di quello della penitenza, il suo effetto primario è di rimettere i veniali e il secondario anche i mortali. Ma giustamente in ciò l'oppugna Giovenino2 . Più presto in ciò è probabile la sentenza di s. Tomaso, il quale dice che i sacramenti de' vivi, come sono la Confermazione, l'Eucaristia, l'Ordine e l'Estrema-unzione, non per se, ma per accidens rimettono anche le colpe gravi, quando il suscipiente si ritrova coll'attrizione, ma riputata da lui contrizione, e non può prendere altro sacramento. Ecco le parole dell'Angelico, il quale parlando dell'eucaristia, scrive: Potest tamen hoc sacramentum operari remissionem peccati (mortalis); forte enim primo si (suscipiens sacramentum) non fuit sufficienter contritus, consequetur per hoc sacramentum gratiam caritatis, quae contritionem perficiet et remissionem peccati3 . E lo stesso dice il santo del sacramento dell'estrema-unzione4 . S. Tomaso poi in questa dottrina è seguitato dal p. Gonet, dal card. Bellarmino, dal p. Concina, dal p. Suarez e da altri comunissimamente. La ragione la prendono giustamente dal Tridentino nella sess. 7, al can. 6, ove si dice: Si quis dixerit sacramenta novae legis... gratiam non ponentibus obicem non conferre, anathema sit. Chi riceve il sacramento colla contrizione stimata tale, certamente non mette alcun obice alla recezione della grazia.




7 - De extr. unct. p. 56. q. 7.

8 - De extr. unct. p. 49. q. 1.

1 - De extr. unct. disp. 5. a. 1.

2 - De extr. unct. p. 3. q. 4.

3 - 3. part. q. 69. a. 3.

4 - 5. p. q. 30. a. 1.




Precedente - Successivo

Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) © 1996-2006 EuloTech