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S. Alfonso Maria de Liguori
Otto med. della Passione di Gesù Cristo...

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 MEDITAZIONE VII.

 Gesù in croce.

Gesù in croce ! Quale spettacolo fu agli angeli del paradiso il vedere un Dio crocifisso ! E quale impressione dee fare a noi mirare il re del cielo appeso ad un patibolo, pieno di piaghe, disprezzato e maledetto da tutti, che agonizza e muore di dolore senza conforto !

Oh Dio, e perché mai tanto patisce questo divin Salvatore, innocente e santo? Patisce per pagare le colpe degli uomini.


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E dove mai si è veduto un tal esempio, il Signore patire per li servi suoi? il pastore morire per le sue pecorelle? il Creatore sagrificarsi tutto per le sue creature ?

Gesù in croce, ecco l'uomo de' dolori, predetto da Isaia: Virum dolorum. Eccolo su quel legno infame tutto addolorato da fuori e da dentro. Da fuori sta lacerato da' flagelli, dalle spine e da' chiodi; onde da per tutto scorre sangue, e tutte le sue membra patiscono il lor proprio dolore. Da dentro poi sta afflitto dalla mestizia, desolato e abbandonato da tutti, anche dal suo medesimo Padre. Ma quel che più lo tormenta, fra tante pene, è l'orrida vista di tutt'i peccati, che dopo la sua morte aveano a commettere gli uomini redenti col suo sangue.

Ah mio Redentore, fra questi ingrati voi allora miravate ancora me e tutti i peccati miei. Dunque ancor io ebbi una gran parte in affliggervi sulla croce, mentre stavate morendo per me. Oh fossi morto e non vi avessi mai offeso!

Gesù mio e speranza mia, la morte mi spaventa, pensando che in quel punto avrò da rendervi conto di tutte le ingiurie, che ho fatte all'amore che mi avete portato: ma la vostra morte mi animo e mi fa sperare il perdono. Mi pento con tutto il cuore di avervi disprezzato. Se per lo passato non vi ho amato, voglio amarvi in tutta la vita che mi resta, e voglio far tutto, e tutto patire per darvi gusto. Aiutatemi voi, mio Redentore, che siete morto in croce per me.

Signore, voi diceste che quando sareste stato alzato in croce, vi avreste tirati tutti i cuori: Et ego si exaltatus fuero a terra, omnia traham ad me ipsum (Io. XII, 32). Voi già col morir crocifisso per noi avete tirati tanti cuori al vostro amore, che per voi han lasciato tutto, beni, patria, parenti e vita; deh tiratevi ancora il povero mio cuore, che per grazia vostra ora anela di amarvi; non mi lasciate ad amare il fango, come ho fatto per lo passato. Oh potessi, mio Redentore, vedermi spogliato di ogni affetto di terra, affinché mi scordassi di tutto, per ricordarmi solo di voi e solo voi amare! Io tutto lo spero dalla vostra grazia. Voi sapete la mia impotenza; aiutatemi, vi prego, per quell'amore che vi fe' soffrire per me una morte così acerba nel monte Calvario.

O morte di Gesù, o amore di Gesù, prendetevi tutti i miei


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pensieri, tutti gli affetti miei, e fate che da ogg'innanzi io non pensicerchi altro che di piacere a Gesù. Amabilissimo Signore, esauditemi voi per li meriti della vostra morte.

Ed esauditemi ancora voi, o Maria, che siete la madre della misericordia; pregate Gesù per me, le vostre preghiere mi possono far santo e così spero.




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