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S. Alfonso Maria de Liguori
Regole…Monastero Regina Coeli

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Introduzione

 

Dicea s. Maria Maddalena de' Pazzi: L'osservanza delle regole è la via più dritta per giungere alla santità ed alla vita eterna. Ma s. Francesco di Sales dicea una cosa più forte: La predestinazione delle monache sta legata all'osservanza delle regole. Viene a dire che una religiosa che fa poco conto delle regole non si salva. Se una monaca fa molta orazione, molte penitenze e molte limosine, e per adempir queste manca alle regole; non solo non vi acquista merito, ma vi demerita, perché l'obbligo suo non è di far tanta orazione, penitenze e limosine, ma di osservar le sue regole. Onde a lei son tutti difetti quelle cose che fa di suo capriccio, lasciando quelle che prescrive la regola.

 

Le religiose osservanti non sono quelle che fanno gran cose; digiuni in pane ed acqua, discipline a sangue, comunioni frequenti, e poi mancano


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alle cose della regola; ma quelle che osservano le regole perfettamente. Dicea s. Teresa: Noi non osserviamo certe cose facili della regola, come il silenzio che non ci fa male, e poi vogliamo inventar penitenze di nostro capo, per non fare appresso né l'uno né l'altro! Maledetto amor proprio; questo fa, che le cose leggiere ci sembrino gravi, perché dispiacciono alla volontà propria, e le cose gravi ci sembrino leggiere, perché alla propria volontà son gradite!

 

E se alcuna difetta in mancare alle regole per attendere alle sue divozioni, tanto più difetterà per attendere a divertirsi alle grate, a ciarlar nella cella con altre, o ad altre inutili faccende, non mancando mai qualche pretesto per colorir le mancanze della regola, o di necessità o d'infermità; dicea s. Teresa: Talvolta il male è poco, ed allora par che non siamo obbligate a niente. Né vale a dire, che son cose minute. Tutte le cose di regola son grandi; son grandi, perché conducono alla perfezione, ed osservate ottengono grazie grandi. Dicea il b. Egidio: Con una piccola trascuraggine può perdersi una grazia grande. Fate che vi sia una comunità, ove non si osservino le cose minute che ordina la regola; ed ecco che non sarà più un giardino di Gesù Cristo, ma un ridotto di disordini, confusioni e difetti. E da ciò ne avverrà in fine il total rilassamento del monastero, perché dalle cose minute si passa alla trasgressione delle grandi. Oh quanto gode il demonio in vedere una religiosa che comincia a non far conto delle cose leggiere! poiché quando ella avrà fatto l'abito a non far conto delle picciole mancanze, facilmente poi non farà conto delle mancanze gravi.

 

Bisogna dunque aver gran timore delle trasgressioni di regola. E bisogna insiem sapere che quantunque la regola non obbliga a peccato, nondimeno chi vi manca avvertitamente senza giusta causa, non può essere scusata almeno da colpa veniale; poiché una tal trasgressione fatta per propria soddisfazione non può dirsi operabuonaindifferente, e perciò almeno sarà peccato veniale. E quando la mancanza cagionasse scandalo grave alla comunità, può giungere anche a peccato mortale.

 

Avvertano le monache anziane che elle sono maggiormente obbligate ad osservar le regole, poiché il loro esempio ha più forza d'insinuare alle giovani l'osservanza o l'inosservanza delle regole. Che conto vorranno fare le giovani delle regole se vedono le antiche che non le osservano? Grideranno esse per l'osservanza; ma se col fatto trasgrediscono le regole, a niente gioveranno le loro parole. La miglior predica che può fare una monaca antica, e specialmente la badessa, ed altre officiali maggiori, è il far vedere coll'esempio, che ella osserva tutte le regole grandi e piccole.

 

Pertanto si esortano tutte le religiose ad osservare le presenti regole. Tanto più che elle sono molto più dolci delle antiche a riguardo della vita comune che oggi nel monastero non si osserva. E quando alcuna avrà giusta causa di mancare a qualche regola, almeno ne ottenga la dispensa dalla madre; e mancando, se ne accusi nel capitolo delle colpe, con volontà di più non mancarvi: altrimenti l'accusarsi senza volontà di emendarsi, è un burlare le superiore e Dio.

 

Si prega finalmente ciascuna a leggere spesso queste regole, almeno una volta il mese. È vero che nella mensa si leggono le regole, ma ivi poco si sentono, o si sentono senza riflessione; ma il leggerle solitariamente nella cella, fa che elle restino più impresse, e meglio ricordino le mancanze commesse. Ecco i belli documenti che circa le regole dava s. Maria Maddalena de' Pazzi: Pregia le tue regole, come stimi Dio stesso. Fa conto che sei posta tu sola ad osservar la regola. Se le altre mancano all'osservanza, procura tu di supplire i loro difetti.

 

 




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