II. - Il Prefetto generale, o sia Prefetto de' corridori.

Per 1.o. Egli averà cura de' seminaristi sempreché escono dalle camerate per andare alla cappella, alla scuola o alla porta, o pure a parlare al vescovo o al rettore. Così ancora, uscendo i seminaristi dalla cappella o dalla scuola per qualche bisogno, l'accompagnerà o li farà accompagnare, specialmente quando sarà rimasto qualche figliolo infermo a letto dentro la camerata, nel qual caso doverà chiudersi la camerata se l'infermo non ha bisogno d'assistenza. E quando v'entra alcun seminarista, dee entrarvi accompagnato.

Per 2.o. Egli deve girare spesso per li corridori, che ||16|| non debbono lasciarsi senza custodia d'alcuno. Uscendo poi i seminaristi fuora del seminario, egli attenderà ad osservare se mai n'è restato alcuno.

Egli averà cura de' serventi, acciò che siano istituiti nella dottrina cristiana e frequentino i sagramenti ogni quindici giorni, o almeno una volta il mese. Egli assisterà a' barbieri, calzolaj, sartori e parenti de' figlioli quando vengono in seminario, acciò che si eviti ogni disonore. Egli ancora, quando sarà avvisato da' prefetti particolari, chiamerà il medico per gli infermi.

Per 3.o. Egli averà pensiero di dare tutti i segni comuni ed egli potrà entrare, come dovrà spesso fare, in tutte le camerate per vedere, come si fa lo studio camerale, come si osserva il silenzio, come si fa la ricreazione, come si tiene il lume nella notte in tempo di riposo, e simili. Insomma, egli averà una sopraintendenza generale circa tutte le osservanze del seminario e di tutte le inosservanze delle regole o degli ordini de' superiori, e di tutti gli altri sconcerti che accadono, ne avviserà il rettore e, quando bisogna, anche il vescovo.