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S. Alfonso Maria de Liguori
Riflessioni Devote sopra diversi punti...

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§. 38. Beato chi non vuole altro che Dio.

 

Beati pauperes spiritu, quoniam ipsorum est regnum coelorum1. Pei poveri di spirito s'intendono quei che son poveri di desiderj terreni nulla desiderano fuori di Dio. Questi sono poveri di affetti, ma non di effetto, poiché vivono contenti anche in questa vita; e perciò non disse il Signore, Ipsorum erit regnum coelorum, ma est, mentre ancora in questa terra son ricchi di beni spirituali che ricevono da Dio; sì che quantunque poveri di beni temporali vivono contenti del loro stato. A differenza de' ricchi di desiderj terreni, i quali nella presente vita, per quante ricchezze possedano sono sempre poveri e vivono scontenti, perché i beni di questa terra non saziano la nostra sete, anzi più l'accrescono; ond'essi non si trovano mai contenti, non giungendo mai ad acquistare quanto desiderano.

 

Gesù Cristo per render noi ricchi delle vere ricchezze voll'essere povero,


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come scrisse l'apostolo: Propter vos egenus factus est, ut illius inopia vos divites essetis1. Voll'esser povero per insegnarci col suo esempio a disprezzare i beni terreni, e così renderci ricchi de' beni celesti che sono immensamente più preziosi e sono eterni. Quindi dichiarò che chi non rinunzia a tutto quel che possiede con attacco su questa terra non può essere suo vero seguace.

 

Beato chi non vuole altro che Dio e dice con s. Paolino: Sibi habeant divitias suas divites, regna sua reges; Christus mihi divitiae et regnum est. Godansi pure (dice) i ricchi del mondo i loro danari, i loro feudi, i loro regni, Gesù è tutta la mia ricchezza e 'l regno mio.

 

Persuadiamoci che solo Dio contenta; ma non contenta appieno se non quelle anime che l'amano con tutto il cuore. Ma che luogo può trovare l'amor divino in un cuore pieno di terra? Frequenterà taluno le comunioni, le orazioni, le visite al Sagramento; ma perché ci è terra Dio non può possederlo tutto ed arricchirlo come vorrebbe.

 

Molte anime si lamentano che nella meditazione, nella comunione e negli altri esercizj più divoti non trovano Dio. Dice a costoro s. Teresa: Distacca il cuore dalle creature e troverai Dio. Spogliamoci d'ogni affetto che sa di terra e specialmente della propria volontà; diamo tutta a Dio la nostra volontà senza riserba e diciamogli: Signore, disponete voi di me e di tutte le cose mie come vi piace; io non voglio altro se non quello che volete voi; e so che quel che volete voi è il meglio per me. Datemi dunque ch'io sempre v'ami e niente più desidero.

 

L'unico mezzo poi per distaccarci dalle creature è l'acquistare un grande amore a Dio. Se l'amore divino non giunge ad impadronirsi di tutta la nostra volontà noi non giungeremo mai a farci santi. Il mezzo di acquistare quest'amor divino dominante è la s. preghiera. Preghiamo sempre Dio che ci doni l'amor suo, ché così ci troveremo distaccati da tutto il creato. L'amor divino è un ladro che santamente ci spoglia di tutti gli affetti terreni e ci fa dire: E che altro vogl'io, se non voi solo, o Dio del mio cuore?

 

Fortis ut mors dilectio2. L'amore è forte come la morte, viene a dire, che siccome non vi è forza che resista alla morte, così non vi è cosa sì difficile a superarsi che resista all'amor divino. L'amore vince tutto. I santi martiri coll'amore a Dio han superati i tormenti più fieri e le morti più dolorose.

 

Oh felice in somma chi può dire con Davide: Quid mihi est in coelo et a te quid volui super terram?…Deus cordis mei, et pars mea Deus in aeternum. E che altro io voglio in questa vita e nell'eternità, se non solo voi mio Dio? Si trovino altri i beni che vogliono; voi Dio del mio cuore siete l'unico mio bene, voi siete tutta la pace mia.

 

Eh! che se un'anima non arriva a darsi tutta a Dio sta sempre in pericolo di lasciar Dio e perdersi; ma chi da vero si è dato tutto a Dio può star sicuro di non lasciarlo più, perché il Signore è ben grato e fedele con chi gli si è dato senza riserba. Ma perché taluni che prima fecero una vita santa fecero poi una tale caduta che lasciarono poca speranza al mondo della


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loro salute? perché? perché, rispondo, non si erano dati tutti a Dio; e di ciò è segno la stessa loro caduta.

 

Mio Dio e mio vero amatore, non permettete che l'anima mia creata per amarvi ami altri fuori di voi e non sia tutta di voi che mi avete comprato col vostro sangue. Ah Gesù mio, com'è possibile che dopo aver conosciuto l'amore che mi avete portato io possa amare altr'oggetto fuori di voi? Deh tiratemi sempre più dentro del vostro cuore, fatemi scordare di tutto, acciocché io non cerchi e non sospiri altro che il vostro amore. Gesù mio, in voi confido. O Maria madre di Dio, in voi stanno le mie speranze, staccatemi dall'affetto d'ogni cosa che non è Dio, affinch'egli sia l'oggetto di tutti gli amori miei e della eterna mia felicità.

 




1 Matth. 5. 3.



1 2. Cor. 8. 9.



2 Cant. 8. 6.






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