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S. Alfonso Maria de Liguori
Rifless. sulla Passione di Gesù Cristo

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Introduzione di Vincenzo Ricci C.Ss.R.

La nostra Collana Alfonsiana si accresce di un nuovo volume, che riguarda la Passione di Gesù. S. Alfonso dava grandissima importanza alla meditazione della Passione, perché qui l'amore di Dio per gli uomini ha raggiunto la sua massima espressione.

Meditare la Passione, per S. Alfonso è come celebrare il memoriale eucaristico, col quale costituisce un solo mistero d'amore: "O Salvatore del mondo, o Amore dell'Anime... colla vostra Passione siete venuto a guadagnarvi i nostri cuori con dimostrarci l'affetto immenso che ci portate... Voi a questo fine principalmente avete istituito il SS. Sacramento dell'altare acciocché noi avessimo una continua memoria della vostra Passione ". (L'Amore dell'Anime, pagina 75).

La meditazione-memoriale della Passione, operando la conversione all'amore, diventa cammino di conversione e di conformazione al Cristo, fino a raggiungere la perfezione dell'amore: la piena libertà dei figli di Dio.

La centralità del tema dell'amore nella spiritualità di S. Alfonso, ha ispirato alcune delle sue pagine più affascinanti e numerose trattazioni del tema specifico della Passione. Eccone l'elenco:

Come è facile intuire, pur nella loro diversità, queste opere attingono ad un fondo comune, che S. Alfonso aveva raccolto sull'argomento; quindi si hanno ripetizioni di passi anche alla lettera. Ma a S. Alfonso non interessava l'originalità: voleva raggiungere quanta più gente possibile e innamorarla di Gesù. Perciò riprende scientemente dai suoi scritti precedenti, come egli stesso attesta: "Né... alcuno abbia in fastidio ch'io qui ripeta quei testi che, parlando della Passione in altre mie operette, ho ripetuti più volte. Certi autori di libri perniciosi che trattano di laidezze, spesso ripetono le loro impudiche facezie per maggiormente accendere la concupiscenza de' loro incauti lettori; e non sarà poi a me permesso il ripeter quelle Scritture sante, che più infiammano l'anime del divino amore?". (Riflessioni sulla Passione, Roma, 1934, p. 278).

Nel curare il presente libretto, abbiamo dovuto operare una scelta, seguendo questo criterio: testi brevi e tali da offrire, a chi ha poco tempo, un intenso momento di meditazione con l'aiuto e secondo il metodo di S. Alfonso, che procede così: proposizione; brevi riflessioni; colloquio affettivo con propositi di conversione, di perseveranza, di crescita spirituale.

Pensiamo che ai nostri giorni, come allora, non sia facile trovare meditazioni che aiutino il cuore a parlare con Dio. S. Alfonso lo sapeva bene. Scriveva nel 1771 ai Redentoristi: "Raccomando di fare la meditazione per lo più sopra i libri miei... Meditazioni della Passione, che stanno alla Visita (cioè pubblicate con); Saette di fuoco, che stanno alla Via della Salute... Dico ciò, non per mettere avanti le opere mie miserabili, ma perché le meditazioni riferite sono ornate di affetti divoti e sono piene, quello che più importa di sante preghiere, delle quali io non ne leggo molte negli altri libri ". (Lettere, Roma, 1887, II p. A63).

La sottolineatura è nostra e desideriamo ribadirla con questa affermazione teologica del Santo: "Nella scienza dei santi l'amore produce la cognizione; chi più ama Dio, più lo conosce;... Non già la cognizione ma gli affetti son quelli che propriamente a Dio uniscono e ci fan ricchi di meriti per la vita eterna". (La vera sposa di G. C., Roma, 1935, pp. 9-10).

Le operette scelte:

ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS: Fu pubblicata la prima volta in Napoli (Paci, 1761) insieme a Meditazioni per otto giorni di Esercizi. Si tratta di una delle operette più conosciute e popolari. S. Alfonso ne praticò il pio esercizio ogni giorno, fino all'età di 88 anni, come attesta il Tannoia; lo fece diffondere dai suoi missionari e ne fu il maggiore propagatore, dopo S. Leonardo da Porto Maurizio.

Fino a tutto l'Ottocento fu pubblicata nelle Opere spirituali di S. Alfonso. In seguito - e ancora oggi anonima nelle Massime eterne e in simili libri devozionali. Fu tradotta nelle principali lingue europee, in latino, russo, giapponese, indiano ecc.

L'abbiamo scelta e posta all'inizio, perché chi vuole possa facilmente trovarla per la devozione personale o per l'esercizio in comune. Inoltre corrisponde alla perfezione ai criteri che hanno guidato la nostra scelta. Infatti le 14 stazioni costituiscono 14 brevissime e complete meditazioni sulla Passione: l'ideale per una breve riflessione personale, nel momento più opportuno, scegliendone una al giorno.

QUINDICI MEDITAZIONI SULLA PASSIONE DI GESÙ CRISTO. Appartengono alla seconda parte della VIA DELLA SALUTE: Meditazioni per alcuni tempi e giorni particolari dell'anno, pubblicata la prima volta in Napoli (De Domenico, 1776).

La Via della Salute ebbe grande successo, come attestano le numerose edizioni (circa 700 nelle varie lingue, secondo Oreste Gregorio, nella sua prefazione all'edizione critica, Roma, 1968, p. XXVI).

Abbiamo scelto le Quindici meditazioni perché, ricavate da Considerazioni ed Affetti sopra la Passione (1761), seguono passo passo il racconto evangelico; ma soprattutto perché, con linguaggio agile ed essenziale, ci offrono un modello completo di meditazione alfonsiana, con la classica divisione in tre punti.

L'AMORE DELL'ANIME. Fu pubblicata la prima volta in Napoli (Pellecchia, 1751) insieme alle Visite e alle Massime Eterne. Fino a tutto l'Ottocento fu pubblicata nelle Opere spirituali di S. Alfonso. Pubblicata dal Remondini nel 1758, passa rapidamente le frontiere: traduzione tedesca nel 1760 e francese nel 1792. È una delle opere più fortunate e tradotte di S. Alfonso. Prima della sua morte si contavano più di 30 edizioni in Italia e almeno 4 in Germania. Tradotta nelle principali lingue europee e mondiali: arabo, giapponese, tamil, filippino, armeno ecc., si è continuato a pubblicarla fino ai nostri giorni.

L'abbiamo scelta, perché meglio di altre corrisponde ai criteri adottati. Infatti ciascun capitolo enuncia un tema sul quale vengono svolti vari punti numerati, ognuno dei quali costituisce quasi sempre una meditazione completa. Inoltre predomina la nota affettiva, perché la Passione è contemplata come la più alta espressione dell'amore divino, che reclama il nostro amore.

Lo stesso S. Alfonso, che la riteneva uno dei suoi "trattatini più belli", l'aveva concepita come una serie di brevi meditazioni collegate con il memoriale eucaristico. Infatti le prime edizioni titolavano: L'Amore dell'Anime, cioè Riflessioni ed Affetti sulla Passione di Gesù Cristo. Da meditarsi avanti il SS. Sacramento. Che perciò i capitoli son divisi con numeri acciocché ogni numero possa servire per un punto di meditazione.

I testi adottati per la presente edizione sono presi da quella critica dei Redentoristi, Roma, 1934. Ci siamo permessi alcuni interventi, limitati essenzialmente a ritoccare le elisioni, adeguandoci all'uso moderno. Riguardo al resto, si seguono i criteri generali adottati per tutta la Collana: si eliminano citazioni e rimandi; si traducono i passi latini quando non lo la l'Autore direttamente o parafrasando; i passi biblici si riportano dall'Edizione ufficiale CEI, eccetto quando l'Autore traduce direttamente o bisogna stare alla Vulgata: in tali casi si rimanda con un "Cf" e la citazione.

P. Vincenzo Ricci

in S. ALFONSO M. DE LIGUORI

Meditazioni sulla Passione

Edizioni Bettinelli, Verona 1988, pp.5-11

 

3 - Introduzione di Noel Londoño C.Ss.R.

S. Alfonso apprese la sua devozione alla Passione in famiglia: era fatto comune per ogni napoletano. Tuttavia si è visto che, come si rileva dai suoi scritti, questa devozione va assumendo un carattere sempre più teologico e in essa si integrano le altre devozioni.

Nel 1750 possiamo parlare di un cristocentrismo, e, precisamente, di una teologia della Passione: Gesù Cristo in croce è la più grande offerta dell'amore del Padre e la più grande risposta d'amore da parte degli uomini. A partire da questo momento tutta la vita di Alfonso e quasi tutti i suoi scritti avranno a che vedere con la Passione.

I principali scritti alfonsiani sulla Passione si aprono in un ampio ventaglio nell'arco della seconda parte della sua vita: dai 40 anni in su. Si tratta, anche, di opere di differente stile e grandezza.

1737. - Coronella delle sante piaghe. Pubblicata per la prima volta a Napoli nel 1737 nella Via facile e sicura del Paradiso di Gennaro Sarnelli, fu poi ripubblicata dallo stesso Alfonso, con alcune varianti, in calce all'Amore delle anime. Più che un'opera originale del Santo, la coronella è patrimonio comune dell'epoca. Molti autori pubblicarono testi quasi uguali a questo, come i gesuiti Tommaso Auriemma e Gaetano Alfano.

1737. - Alla passione di Gesù. È una canzoncina, il cui testo inizia: Gesù mio, con dure funi. Era la preferita di Alfonso per commuovere il popolo durante le missioni, come ricorda il Tannoia (Libro III, 81): "Prima della predica cantar soleva la sua canzone Gesù mio, con dure funi, ma con tal divozione, e con tuono così flebbile, che dava il popolo in dirottissimo pianto". Il testo fu sì pubblicato nel 1737, ma può essere stato composto alcuni anni prima nei foglietti di canzoncine che di distribuivano nelle missioni. E lo stesso si deve dire della canzoncina Bel patire, patire per Dio.

1740. - O fieri flagelli. Canzoncina. Non si sono incontrati edizioni più antiche di questa melodia; rimane l'edizione del 1769, nella quale appare in una raccolta di 42 canti.

1743-1748. - Prontuario - Manoscritto di Alfonso. Non ha titolo e in alcune parti fa le veci di Diario spirituale. Lo si è chiamato Prontuario, perché è come una riserva di testi biblici e patristici.

1749. - Tra due ladri affisso in croce. Breve canzoncina, pubblicata nella edizione delle Visite al SS. Sacramento del 1749.

1751. - Orologio della Passione. Pubblicato nell'Amore delle anime. Gli orologi della Passione erano un genere letterario in uso già da molto tempo prima, come si può vedere da alcune pubblicazioni del 1600.

1751. - Gradi della Passione. - Pubblicati in latino insieme all'Amore delle anime e in italiano insieme alla Pratica di amare Gesù Cristo (1768). Era un altro genere letterario molto usato allora; si riscontrano testi simili in Antonio de Olovadi e Tommaso Auriemma.

1751. - L'Amore delle anime, cioè Riflessioni ed Affetti sulla Passione di Gesù Cristo. Da meditarsi avanti al SS. Sacramento. Che perciò i capitolo son divisi con numeri acciocché ogni numero possa servire per un punto di meditazione.

È la prima grande opera sulla Passione. Il titolo, alquanto esteso, indica l'obiettivo del libro. Su di essa conviene fare alcune osservazioni:

- È la concretizzazione di una parte della "summa cristologica" che Alfonso pensava di scrivere. Nell'Avviso al lettore egli dice: " Amato mio lettore, io ti promettei nel mio libro delle Glorie di Maria un altro dell'Amore di Gesù Cristo: ma poi, per cagione delle mie infermità corporali, dal mio direttore non mi e stato concesso di farlo. Appena m'è stato permesso il dare alla luce queste succinte Riflessioni sopra la sua Passione. Questo libro bisogna intenderlo nel contesto della vita di Alfonso: da una parte i suoi scrupoli personali e le difficoltà della pubblicazione della Teologia morale (1748), dall'altra l'opera missionaria della sua Congregazione che fu approvata dal Sommo Pontefice nel 1749.

- Questo libro viene definito dallo stesso Autore: "Passi delle divine Scritture circa l'amore che Gesù Cristo ci ha dimostrato nella sua morte; poiché non v'è cosa che possa più muovere un cristiano all'amore divino quanto la stessa parola di Dio che abbiamo nelle sacre Carte" (Avviso al lettore).

Tannoia (II, 184) a riguardo scrive: " Restrinse tutta la Passione di Gesù Cristo in un altro opuscolo, che intitolò: Riflessioni ed Affetti sulla Passione di Gesù Cristo, ch'ei ricavò da' Padri e molto più dal sacro Testo, e l'unì, per commodo di tutti, al libretto della Visita. Mette in tale aspetto, e così viva la Passione del Salvatore, che forma la tenerezza anche de' cuori più duri, tanto sono teneri gli affetti, e così dolci l'espressioni".

- Per la copertina di questo libro Alfonso tracciò un disegno speciale: rappresenta Cristo orante nell'Orto degli Ulivi. Unendo questo libro a quello delle Visite non tralascerà il disegno, ma lo integrerà a quello delle visite: infatti vi si aggiunge le 3 croci che si scorgono in questo disegno.

- Questo libro è pubblicato quasi sempre come seconda parte delle Visite al Santissimo Sacramento. Da qui il nome che Alfonso dà alcune volte: il libro del Sacramento e della Passione. Per lui l'ultima cena anticipa la Passione, e l'eucaristia prolunga il sacrificio del Calvario.

- È rilevante l'uso che si fa del Cantico dei Cantici e del racconto dell'ultima cena in S. Giovanni. Infatti ogni giovedì la comunità primitiva redentorista leggeva in comune il testo dell'ultima cena secondo Giovanni e l'uso del Cantico dei Cantici è proprio della seconda epoca alfonsiana, più vicina alla mistica.

- Alfonso raccomanda questo libro per le meditazioni con il popolo, sia durante la missione come nei giorni seguenti, nella vita devota.

- Il libro ebbe grande successo editoriale: più di 30 edizioni contemporanee al Santo, incluse 4 in tedesco; cinquanta anni fa si contavano ben 339 edizioni.

1754. - Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo per ciascun giorno della settimana. Questa opera, quasi una sintesi della precedente (Amore delle anime) ha creato alcuni problemi di cronologia, perché non si conoscono le sue prime edizioni. Il dato più antico che si ritiene per ora è l'elenco delle opere di Alfonso che apparve nel 1773 nella prima edizione delle Riflessioni sopra la Passione. Per questa ragione alcuni l'hanno situata tra il 1771 e il 1773. In epoca più recente, invece, senza un valido motivo, qualcuno l'ha posta nell'anno 1728.

L'analisi interna di queste meditazioni lascia intravedere che non v'è un influsso dell'ultimo periodo alfonsiano (quindi anteriore al 1768) e segue passo passo l'Amore delle anime (che è posteriore al 1751). Quindi si può dedurre che queste Meditazioni furono scritte tra la terza e la quarta edizione di quell'opera, cioè tra il 1754 e 1755.

1760. - Recitativo e Duetto tra l'anima e Gesù appassionato. Il Santo presentò la prima di questa composizione musicale nel marzo 1760 per la Confraternita dei Pellegrini di Napoli. Il tema di questo canto è un richiamo a Pilato per la mancanza di giustizia e il dialogo dell'anima con Cristo che va al Calvario. Il manoscritto originale di quest'opera, con correzioni autografe di S. Alfonso, si trova al British Museum di Londra. Recentemente sono state realizzate diverse incisioni di questa composizione musicale.

1761. - Considerazioni ed Affetti sovra la Passione di Gesù Cristo esposta semplicemente secondo la descrivono i sagri vangelisti. Questo opuscolo fu pubblicato nel secondo volume della Vera sposa di Gesù Cristo. Dal 1768 apparirà unito alla Pratica di amar Gesù Cristo. In questa opera Alfonso segue passo passo i vangeli della passione meditati e vissuti. La sua esegesi, che oggi possiamo considerare imperfetta, è molto più letterale e sobria di quelle dei suoi contemporanei. Il libro ebbe buona accoglienza. ben 103 edizioni fino al 1933.

1761. - Esercizio della Via Crucis. Opuscolo pubblicato come continuazione del precedente (Considerazioni ed Affetti) nella seconda parte della Vera Sposa. La Via Crucis è un altro tema tradizionale che Alfonso apprezzò e raccomandò molto, come ci ricorda il Berruti (Lo Spirito di S. Alfonso, p. 140): "A soddisfare questa sua divozione praticava assiduamente l'esercizio della Via crucis, e compose eziandio un libretto per questo pio esercizio. Dovunque ei si trovava, mai non tralasciava questa santa pratica, o da missionario, o da vescovo". Nel secolo XIX questa sua Via Crucis trovò immensa popolarità: quasi 300 edizioni in francese e altrettanto in tedesco; una di queste edizioni fu usata e citata da Soren Kierkegaard, che nel suo diario riportò le due strofe.

1761. - Preghiere a Gesù per lo merito di ogni pena particolare che soffrì nella sua Passione. Pubblicate unitamente alle due precedenti, sono un altro contributo del patrimonio comune spirituale sulla Passione.

1766. - Quindici meditazioni sulla Passione di G. Cristo da farsi per 15 giorni cominciando dal Sabato di Passione sino al Sabato santo. - Furono pubblicati nella seconda parte della Via della salute. Nel contenuto: sono quasi una sintesi delle Considerazioni ed Affetti sopra la Passione, con alcune variazioni nel periodo e nelle parole, che sembrano indicare una evoluzione nell'Autore.

1772. - Predica della Passione di Gesù Cristo. - Talvolta si presenta come il testo più vicino alla predicazione così come la praticò Alfonso e si può pensare che fu scritta 10 o 15 anni prima della sua pubblicazione che apparì nella seconda edizione dei Sermoni compendiati, Napoli 1772. Eccetto l'introduzione e la conclusione, tutte le altre pagine fanno riferimento ai testi dell'Amore delle anime e delle Considerazioni ed Affetti. Questo conferma la teoria che Alfonso preparava i suoi libri per mezzo di schede, che utilizzava per pubblicazioni diverse.

1773. - Riflessioni sulla Passione di Gesù Cristo. - È il libro più esteso sulla Passione. Per la prima volta la parte affettiva viene ridotta al minimo e i testi biblici sono citati in latino senza traduzione. Ciò fa pensare che il Santo non lo abbia scritto direttamente per il popolo. Durante la preparazione di questo libro, che durò un anno, egli scriveva al suo editore: "Sono in età cadente: nel mese entrante già sono di 77 anni; sto rovinato di sanità, non mi reggo all'inpiedi, o sto al letto o buttato sopra di una sedia, e la testa non mi regge come prima; onde ho risoluto di affatto non mettermi più a scrivere di materie scientifiche. Solo scriverò di cose di divozione, come ora sto facendo un libretto della Passione, avendo trovato cose bellissime da scrivere" (Lettere, III, 428).

Per la copertina di questo libro fece preparare un disegno: un crocifisso simile a quello che aveva dipinto nel 1719, ma non minori segni di dolore; da ogni piaga delle mani e dei piedi escono tre frecce e dalla piaga del costato ne escono cinque: sono le frecce dell'amore che feriscono i cuori più duri, come dice il testo a pie' di pagina; è aggiunto anche, ai piedi della croce, un serpente. Il testo biblico di questo disegno è lo stesso di quello dell'Amore delle anime e della Pratica di amare Gesù Cristo: "Ci ha amato e ha dato se stesso per noi" (Ef 5, 2).

1773. - Otto meditazioni della Passione di Gesù Cristo ricavate dalle antecedenti riflessioni. Sono pubblicate insieme alle Riflessioni sulla Passione, delle quali sono un estratto.

1773. - Forza che ha la Passione di Gesù Cristo per accendere il divino Amore in ogni cuore. - Non è chiara la cronologia di questa opera. Sebbene lo stile sembra alfonsiano e tiene alcune relazioni con l'Amore delle anime e con le Riflessioni sulla Passione, si è dubitato della sua autenticità. De 22 riferimenti biblici che utilizza, 10 non ricorrono in nessun altra opera alfonsiana sopra la Passione.

1773. - Dolce trattenimento delle anime amanti di Dio a vista di Gesù Crocifisso. - Quest'altro opuscolo ha le stesse caratteristiche del precedente (Forza…) in quanto alla cronologia, autenticità e contatti con altre opere alfonsiane. Riporta anche due ampie citazioni di S. Francesco di Sales, che furono aggiunte nel 1768 alla quarta edizione delle Considerazioni ed Affetti. Sembra un testo non del tutto rifinito, avendo alcune ripetizioni specie verso la parte finale.

1775. - Del Sacrificio di Gesù Cristo. - È un libro che riguarda più l'eucaristia che la Passione; ma presenta relazioni con l'Amore delle anime. Alfonso vi raccoglie il meglio di un'opera di Pasquier Quesnel, che a sua volta era un libero adattamento di un manoscritto di Charles de Condren. Quesnel fece quest'opera nel tempo in cui cominciava ad avere problemi con il Santo Officio per la sua Opera Omnia di S. Leone Magno, e la dedicò a mons. Le Camus, promotore della morale di Genet. Alfonso è pieno di malattie e quasi 80 anni di età quando prepara questo libro; scrive dalla sua sede episcopale all'editore Remondini: " L'autor francese è dotto, ma è infrascato di tante parole e cose quasi incapibili che è un tedio a leggerlo; ma io, le cose che dice, le ho poste tutte in chiaro". (Lettere, III, 471).

- In altre opere vi sono ampi passaggi sopra la Passione, come in La vera sposa di Gesù Cristo (1760-1761); Meditazioni per otto giorni di esercizi spirituali in privato (1761); Via della salute (1766); Saette di fuoco, cioè prove che Gesù Cristo ci ha date del suo amore nell'opera della nostra Redenzione (1766); Pratica di amar Gesù Cristo (1768).

La lista potrebbe proseguire, perché in quasi tutti gli scritti alfonsiani, specialmente quelle per la meditazione e la predicazione, vi sono pagine sulla Passione di Cristo.

In una visione d'insieme delle opere sulla Passione di Gesù Cristo si riscontrano questi elementi principali:

- Impiego di tutti i canali di comunicazione dell'epoca: immagini, musica, poesia, racconti, narrazioni, libri, predicazioni, lettere, dialogo ecc…

- Preoccupazione di leggere e utilizzare i libri che allora si stampavano.

- Evoluzione personale, sempre a partire dalla base riconosciuta pochi anni prima del 1748: Cristo in croce è la più grande manifestazione dell'amore di Dio.

- Tutto veniva trasformato in meditazione dalla sua esperienza spirituale personale: vissuto in prima persona e poi proposto agli altri.

- Negli scritti c'è l'uso dei vari generi letterari tradizionali sulla Passione.

- Un interesse più marcato, fino al 1768, di scrivere per il popolo semplice, come un prolungamento delle missioni popolari.

- Un riferimento costante alla Parola di Dio, ai santi Padri e agli autori classici della teologia e della spiritualità.

- Una chiara relazione tra i vari scritti sulla Passione.

Noel Londoño CSsR

Se entregò por nosotros.

Teología de la Pasión en San Alfonso de Liguori

Roma 1997, pp. 61-69

 

 

 

 




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