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S. Alfonso Maria de Liguori
Selva di materie predicabili

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Selva di Materie Predicabili ed Istruttive

Approccio alla lettura

Scheda

Edizioni contemporanee a S. Alfonso

1760, Napoli, Di Domenico, in 8°, pp. 388, 224.

1760, Venezia, Remondini, in 12°, pp. 496.

1769-70, Napoli, Campo, in 8°, pp. 135, 288, 105.

1778, Bassano, Remondini, in 8°, p. 496.

1780, Napoli, Stasi, in 8°, p. 528.

Un’opera destinata a fornire ai sacerdoti materiale per i ritiri ecclesiastici e delle letture spirituali per il progresso spirituale. Quattro anni prima di pubblicarla, nel 1756, S. Alfonso ne fornisce l’intero piano in una circolare indirizzata ai suoi missionari sulla maniera di predicare gli esercizi al clero.

Essa contiene "dei sermoni che suscitano il timore, la confidenza, l’amore, poi ogni giorno un quarto d’ora di istruzione o di avvisi pratici come introduzione prima della predica ... il modo di ben confessare e di ben celebrare la messa, l’orazione mentale, il regolamento di vita, la purità d’intenzione, il modo di dire l’ufficio, la devozione alla SS. Vergine, il distacco, la mortificazione interiore ed esteriore ...".

Il Santo sviluppa questo programma nella sua opera che egli chiama Selva, nome che spiega lui stesso: "Una scelta di materiali per discorsi e non dei discorsi o esercizi spirituali ... dove non è stato adottato l’andamento ordinario che esige una predica ben ordinata ... le idee vi sono inserite alla rinfusa e in breve ... affinché il lettore scegliendone quelle autorità, dottrine e pensieri che più gli gradiscono, egli poi li ordini e li stenda come meglio gli piacerà, facendosi con ciò proprio il discorso..."

Nella prima parte si parla della santità dello stato sacerdotale, nella seconda degli obblighi del sacerdote, nella terza si trova il materiale per le missioni e i ritiri.

In appendice:

Regolamento di vita per un sacerdote secolare.

Regolamento per un sacerdote che attende alla perfezione.

Massime di spirito per un sacerdote.

Questo libro fu stampato in duemila esemplari presso di Domenico a Napoli nel 1760. L’autore aveva sessantaquattro anni e il suo lavoro è il frutto di un’esperienza acquisita in più di trenta anni di ministero assiduo.

Lo stesso anno della sua prima pubblicazione, la Selva ebbe una seconda edizione a Venezia presso il Remondini che continuò a stamparlo fino al 1849. A Napoli esso ebbe anche due riedizioni prima della morte di S. Alfonso e tra il 1796 e il 1928 ne sono state contate una ventina.

A partire dalla terza edizione, S. Alfonso aggiunge alla Selva le sue Riflessioni ai Vescovi del 1745 e il suo Regolamento per gli Seminarj del 1757. Dalla prima edizione stampata a Napoli vi fu anche una tiratura della terza parte soltanto, con il titolo di Breve Istruzione degli Eserciszj di missione colle sue regole e pratiche.

La Selva fu tradotta in varie lingue europee. Nell’introduzione di una delle versioni più conosciute, Mons. Gaume rileva l’alto valore dottrinale di questo libro: "Qui non è solo il pensiero di un uomo, c’è la tradizione intera che predica , istruisce, difende, comanda, incoraggia o che intimorisce ... Questo è il merito proprio e il carattere provvidenziale della Selva; più che in ogni altra epoca il mondo e il clero, chiamato a salvare il mondo, avevano bisogno del pensiero cattolico e il Santo glielo donava puro ed intero, avendo timore di indebolirlo mescolandovi il suo.

Nella sua grande opera L’infallibilità e il Concilio generale, (c. 8), il cardinale Dechamps chiama S. Alfonso "l’eco più fedele e possente della tradizione nei tempi moderni", ma fa notare che il santo Dottore non è una semplice eco, particolarmente nella Selva. "Tra i suoi libri ascetici", scrive, "ve ne è uno che S. Alfonso si è modestamente contentato di intitolare Raccolta di testi. Ad un primo impatto, si potrebbe credere che sia proprio così, ma se lo si esamina attentamente, si vede che il pensiero dell’autore ne forma la trama e l’armonia e che tutto quello che la tradizione ha di più forte e di più soave vi è introdotto grazie alla sua scienza e alla sua penna. Ci sembra che niente di più difficile ci sia che fare un’opera simile, dove i testi non sono giustaposti, ma concatenati da un pensiero vivo che li fa rivivere. Se S. Alfonso è una eco, lo è al modo di San Bernardo".

 

P. Maurice De Meulemeester

Bibliographie générale des écrivains rédemptoristes,

Louvain 1933, pp. 108-110

 




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