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S. Alfonso Maria de Liguori
Selva di materie predicabili

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§. 2. Del sentimento di semina.

 

I sentimenti di semina soglion farsi ma di rado e solo in qualche paese dove la gente non concorresse alla chiesa o pure dove fossero molte persone scandalose che non venissero alle prediche. Il fine e lo scopo di tali sentimenti di semina è solo per atterrire gli ascoltanti: onde i medesimi hanno da essere pieni di minacce de' divini castighi, cioè di morte infelice, d'abbandono di Dio, di pene eterne. Il modo di far questi sentimenti sarà il seguente. Per 1. i padri hanno da esser molti, e tanti che possano circondare tutto il paese Per 2. usciranno dalla chiesa di notte, più tardi del solito, senza


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lume, senza crocifisso e senza accompagnamento. Ciascuno poi se ne andrà solo e segretamente al luogo assegnato; e si disporranno in modo che l'uno non confonda l'altro, e tutti cominceranno il sentimento nello stesso tocco della campana grande che si darà; ed all'altro tocco tutti subito termineranno. Per 3. il sentimento di semina, in quanto alle sue parti, è simile al sentimento di notte descritto di sopra, ma con questa differenza: l'introduzione è più breve e si fa ex abrupto colla stessa proposizione, che sarà, per esempio, o dell'abbandono vicino di Dio, o dell'ingratitudine di chi fa il sordo alla divina voce, o della giustizia che usa Dio con chi disprezza le sue misericordie. All'introduzione siegue l'ampliazione unitamente colla ponderazione. Indi siegue la moralità: ma ciascuna di queste parti ha da essere brevissima, come anche l'invito a penitenza, che si farà senza motivi, senza parole affettive e senza avviso di facoltà ec. Onde il sentimento di semina appena in sostanza ha tre parti, cioè l'introduzione con un poco d'ampliazione e ponderazione, la moralità coll'invito e la sentenza terribile.

 

Esempio del sentimento di semina.

 

I. Introduzione. Dunque, o peccatore, ti vuoi proprio dannare? vuoi che proprio Dio ti castighi e ti volti le spalle? Ecco da più giorni è venuta la missione, e tu neppure vuoi venire alla chiesa? Dio, in vece di castigarti, ti ha mandata la s. missione, dove non cessa di chiamarti di notte e di giorno, in ogni ora, in ogni luogo, nella chiesa, nelle piazze, per sino nella casa tua. Quali maggiori misericordie aveva da usarti Iddio, e non te l'ha usate? E tu sempre più sordo, sempre più ostinato! Seguita, ingrato, seguita a disprezzare le chiamate e le grazie che ti fa il Signore, Ma sappi che la giustizia di Dio sarà vicina per te. Presto ti sarà sopra una mala morte. I demonj cercano vendetta a Dio contro di te; e Dio non ti può sopportare più. Povero te, piango: non fossi mai nato! Ora tu ti burli della missione, eh? Ma senti: verrà tempo che questa grazia che ora ti fa Dio, e tu non te ne vuoi valere, sarà una spada crudele che nell'inferno ti trafiggerà l'anima per sempre. Allora aprirai gli occhi a piangere e a maledire la tua ostinazione; ma allora non potrai rimediarci più.

 

II. Moralità. Via finiscila, ingrato, non fare più il sordo, finiscila di disgustare più Dio. Vieni domani alla chiesa, vieni a sentire queste prediche che restano. La fine della missione già si va accostando. Vieni, Gesù Cristo ti aspetta. Fatti una buona confessione. Ma presto, presto, prima che finisca la missione. Non perdere più tempo. Non resistere più a questo Dio che ti chiama.

 

III. Sentenza terribile. Altrimenti stasera ti annunzio un gran castigo di Dio, e ti dico che questa missione che Dio ha mandata per tua salute, se la disprezzi, servirà per farti abbandonare Dio e per farti piangere con più disperazione all'inferno, senza speranza allora di poter più riparare alla tua ruina eterna.

 




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