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Sant'Alfonso Maria de Liguori
Storia delle Eresie

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§. 2. Maria è vera e propria madre di Dio.

 

19. Questo dogma è conseguenza di quanto abbiamo detto: poiché se Cristo uomo è vero Dio, e se Maria santissima è vera madre di Cristo uomo, è conseguenza necessaria che sia ancora vera madre di Dio. Mettiamola più in chiaro colla scrittura e colla tradizione. In primo luogo la scrittura ci assicura che una vergine (che fu la vergine Maria) ha conceputo e partorito un Dio, come l'abbiamo in Isaia (7. 14.) riferito poi da s. Matteo (1. 23.): Ecce Virgo concipiet et pariet Filium, et vocabitur nomen eius Emanuel, quod, aggiunge s. Matteo, est interpretatum: nobiscum Deus. La stessa verità ci ha manifestata s. Luca, riferendo le parole di s. Gabriele alla santa Vergine: Ecce concipies in utero, et paries filium, et vocabis nomen eius Iesum. Hic erit magnus et Filius altissimi vocabitur... Ideoque et quod nascetur ex te sanctum, vocabitur Filius Dei4. Nota: Filius Altissimi vocabitur... vocabitur Filius Dei, cioè sarà celebrato e riconosciuto da tutto il mondo per Figlio di Dio.

 

20. La stessa verità ci viene dimostrata da s. Paolo, che dice: Quod ante promiserat (Deus) per prophetas suos in scripturis sanctis de Filio suo, qui factus est ei ex semine David secundum carnem5. In altro luogo scrive: At ubi venit plenitudo temporis, misit Deus Filium suum factum ex muliere, factum ex lege6. Questo Figlio promesso da Dio per i profeti, e mandato nella pienezza de' tempi, è Dio uguale al Padre, come di sopra si è dimostrato; e questo medesimo Dio, nato dal seme di


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Davide secondo la carne, è stato generato da Maria: dunque Maria è vera madre di questo Dio.

 

21. Di più Maria da s. Elisabetta ripiena di Spirito santo fu chiamata la madre del suo Signore: Et unde hoc mihi, ut veniat mater Domini mei ad me1? Chi era questo Signore di s. Elisabetta, se non il suo Dio? Inoltre Gesù Cristo tante volte chiamò Maria sua madre, quante volte egli si chiamò figliuolo dell'uomo. Giacché secondo ci attestano le scritture, egli fu conceputo da una vergine senza opera d'uomo. Dimanda il Salvatore a' suoi discepoli: Quem dicunt homines esse filium hominis2? E risponde s. Pietro: Tu es Christus Filius Dei vivi3. E quindi Cristo lo chiamò beato, perché tal verità gli era stata rivelata da Dio: Beatus es Simon Bar-Iona, quia caro et sanguis non revelavit tibi, sed Pater meus qui est in coelis4. Sicché questo figlio dell'uomo è vero figlio di Dio, e Maria è vera madre di Dio.

 

22. In secondo luogo questa verità si prova dalla tradizione. Gli stessi simboli riferiti di sopra contro Nestorio, siccome stabiliscono essere Gesù Cristo vero Dio, così stabiliscono essere Maria vera madre di Dio, dicendo: Qui conceptus est de Spiritu sancto ex Maria Virgine, et homo factus est. Si aggiunge la definizione del concilio niceno II. nell'azione 7., ove ciò fu espresso con più chiarezza così: Confitemur autem et dominam nostram sanctam Mariam proprie, si noti, ac veraciter Dei genitricem, quoniam peperit carne unum ex sancta Trinitate Christum Deum nostrum, secundum quod et ephesinum prius dogmatizavit concilium quod impium Nestorium cum collegis suis, tanquam personalem dualitatem introducentes, ab ecclesia pepulit.

 

23. Tutti poi i santi padri han chiamata Maria vera Madre di Dio. Io ne rapporto qui alcuni de' primi secoli, che hanno scritto prima di Nestorio, tralasciando gli altri che hanno scritto appresso e l'han confermato, S. Ignazio martire5 scrisse: Deus noster Iesus Christus ex Maria genitus est. S. Giustino6: Verbum formatus est, et homo factus est ex Virgine; ed in altro luogo: Ex virginali utero primogenitum omnium rerum conditarum carne factum, vere puerum nasci, id praeoccupans per Spiritum sanctum. S. Ireneo7: Verbum existens ex Maria, quae adhuc erat Virgo, recte accipiebat generationem Adae recapitulationis. S. Dionisio Alessandrino8: Quomodo ais tu hominem esse eximium Christum, et non revera Deum, et ab omni creatura cum Patre et Spiritu sancto adoratum, incarnatum ex Virgine Deipara Maria? E poco appresso: Una sola Virgo filia vitae genuit Verbum vivens, et per se subsistens, increatum et creatorem. S. Atanasio9: Hunc scopum et characterem sanctae scripturae esse, nempe ut duo de Salvatore demonstret: illum scilicet Deum semper fuisse, et filium esse... ipsumque postea propter nos, carne ex Virgine Deipara Maria assumpta, hominem factum esse. S. Gregorio Nazianzeno10: Si quis sanctam Mariam Deiparam non credit, extra divinitatem est. S. Giovanni Grisostomo11: Admodum stupendum est audire Deum ineffabilem, inenarrabilem, incomprehensibilem, Patri aequalem per virgineam venisse vulvam, et ex muliere nasci dignatum esse. Fra i padri latini Tertulliano12: Ante omnia commendanda erit ratio quae praefuit, ut Dei filius de Virgine nasceretur. S. Ambrogio13: Filium coaeternum Patri suscepisse carnem, natum de Spiritu sancto ex Virgine Maria. S. Girolamo14: Natum Deum esse de virgine credimus, quia legimus. S. Agostino15: Invenisse apud Deum gratiam dicitur (Maria), ut Domini sui, imo omnium Domini mater esset.

 

24. Tralascio altre autorità, e basti per tutte quel che scrisse Giovanni vescovo di Antiochia, a nome di Teodoreto


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e di altri vescovi amici di Nestorio allo stesso Nestorio, circa il nome di madre di Dio: Nomen, quod a multis saepe patribus usurpatum ac pronuntiatum est, adiungere ne graveris; neque vocabulum, quod piam rectamque notionem animi exprimit, refutare pergas. Etenim nomen hoc Theotocos nullus unquam ecclesiasticorum doctorum repudiavit. Qui enim illo usi sunt, et multi reperiuntur, et apprime celebres; qui vero illud non usurparunt nunquam erroris alicuius eos insimularunt qui illo usi sunt... Etenim (notinsi le parole seguenti) si id quod nominis significatione offertur non recipimus, restat ut in gravissimum errorem prolabamur, imo vero ut inexplicabilem illam unigeniti Filii Dei aeconomiam abnegemus. Quandoquidem, nomine hoc sublato, vel huius potius nominis notione repudiata, sequitur mox illum non esse Deum, qui admirabilem illam dispensationem nostrae salutis causa suscepit; tum Dei Verbum neque sese exinanivisse etc. Giova qui sapere quel che scrisse san Cirillo al papa s. Celestino, cioè che questa verità di essere Maria vera madre di Dio, era così radicata nella mente de' cristiani di Costantinopoli, che nell'udire Doroteo, il quale per ordine di Nestorio pronunziò l'anatema contro chi diceva esser Maria madre di Dio, si commosse tutto il popolo, in modo che niuno volea più comunicare con Nestorio lor pastore, ed in fatti il popolo fin d'allora si astenne d'intervenire alla chiesa: chiaro segno che questa era la fede da tutta la chiesa tenuta.

 

25. Più ragioni addussero i padri per convincere Nestorio su questa verità; io voglio qui addurne almeno due. La prima è questa. Non può negarsi esser madre di Dio colei che ha conceputo e partorito un figlio che sin dal suo concepimento è stato Dio. Maria è questa donna benedetta che ha partorito questo figlio che era Dio, come si è provato da principio colle scritture e colla tradizione. Dunque Maria è vera madre di Dio: Si Deus est, sono parole di s. Cirillo1, Dominus noster Iesus Christus quomodo Dei genitrix non est, quae illum genuit, sancta Virgo? La seconda ragione: se Maria santissima non è madre di Dio, né pure è Dio il figlio da lei partorito, e per conseguenza il figlio di Dio non è lo stesso, che il figlio di Maria. Ora Gesù Cristo, come di sopra vedemmo, ha manifestato che egli è figlio di Dio, ed è figlio di Maria. Dunque o dee dirsi che Gesù Cristo non è figlio di Maria, o che Maria, essendo madre di Gesù Cristo, è vera madre di Dio.

 

Si risponde alle obbiezioni de' Nestoriani.

 

26. Oppongono per 1. che la voce Deipara, o sia di madre di Dio, non è usata nella scrittura e neppure nei simboli de' concilj. Si risponde che neppure in questi luoghi è chiamata Christotocos, cioè madre di Cristo: dunque Maria santissima neppure dee chiamarsi madre di Cristo, come la chiamava Nestorio? Ma diamo la risposta diretta: lo stesso è dire Maria Madre di Dio, che il dire aver ella conceputo e partorito un Dio. Nella scrittura e ne' simboli ben si dice che la Vergine ha conceputo e partorito un Dio; dunque in termini equivalenti ivi si dice madre di Dio. Del resto sin dai padri de' primi secoli, come riferimmo di sopra, Maria è chiamata madre di Dio; e nella stessa scrittura è chiamata madre del Signore, come la chiamò s. Elisabetta, la quale nello stesso vangelo si dice ripiena di Spirito santo: Et unde hoc mihi, ut veniat mater Domini mei ad me?

 

27. Oppongono per 2. che Maria non avea generata la divinità, e per conseguenza non può chiamarsi madre di Dio. Si risponde che per dirsi Maria madre di Dio, basta sapere che ella ha generato un uomo, che insieme era vero uomo e vero Dio; siccome per dirsi una donna madre di un uomo basta che abbia generato un uomo costante di corpo e di anima, sebbene non abbia ella generata l'anima la quale solo da Dio è creata. Benché dunque Maria non ha generata la divinità, nondimeno


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perché ha generato un uomo secondo la carne, che insieme è uomo e Dio, ben dee dirsi madre di Dio.

 

28. Oppongono per 3. che la madre deve essere consostanziale al figlio: ma la Vergine non è consostanziale a Dio: dunque non può chiamarsi madre di Dio. Si risponde che Maria è consostanziale a Cristo, in quanto all'umanità; e perché Cristo figlio di Maria è insieme uomo e Dio, perciò ben si dice Maria madre di Dio. A quel che aggiungesi poi, che, chiamando Maria madre di Dio, si a' semplici motivo di crederla Dea, si risponde che da noi ben sono avvertiti i semplici che Maria è mera creatura; ma che ha partorito Cristo uomo e Dio. Del resto se Nestorio si facea scrupolo di chiamare Maria madre di Dio, per non farla credere Dea da' semplici, maggiore scrupolo dovea farsi in proibire ch'ella si chiami madre di Dio; poiché vietandosi di chiamarla tale, facilmente crederebbero i semplici che Cristo non è Dio.

 




4 Luc. 1. 31. et 35.



5 Rom. 1. 2. et 3.



6 Gal. 4. 4.

1 Luc. 1. 43.



2 Matth. 16. 23.



3 Vers. 16.



4 Vers. 17.



5 Ep. ad Ephes. n. 14.



6 In apolog. et dialog. cum Triph. num. 44.



7 L. 3. c. 21. al. 31. n. 10.



8 Ep. ad Paul. Samos.



9 Or. 3. al. 4. contr. Arian.



10 Orat. 51.



11 Hom. 2. in Matth. n. 2.



12 L. de carne Chr. c. 17.



13 Ep. 63.



14 L. contr. Elvid.



15 In Enchirid. c. 36.

1 Epist. 1. ad Success.




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