Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
S. Alfonso Maria de Liguori
Traduzione de' Salmi e de' Cantici

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 721 -


FERIA III. - ALLE LAUDI

Miserere mei, Deus etc. V. pag. 699.

Salmo 2. (42. del salterio.)

In questo salmo Davide domanda a Dio di essere liberato da' suoi nemici, e si consola colla speranza di tornare a vedere il tabernacolo. Nel senso spirituale si applica il salmo al giusto, che ne' travagli della vita presente sospira di lasciar questa terra e di andare alla patria del cielo.

Iudica me, Deus, et discerne causam meam de gente non sancta, ab homine iniquo et doloso erue me. Giudicatemi, mio Dio, e decidete la mia causa contra i malvagi che mi perseguitano; e liberatemi da questi iniqui ed ingannatori.

Quia tu es, Deus, fortitudo mea, quare me repulisti? et quare tristis incedo, dum affligit me inimicus? Poiché voi siete, Dio mio, la mia fortezza; ma perché poi dimostrate di avermi


- 722 -


discacciato da voi? per lo che, vedendomi da voi rigettato, vivo mesto, mentre il mio nemico non lascia di affliggermi.

Emitte lucem tuam et veritatem tuam, ipsa me deduxerunt, et adduxerunt in montem sanctum tuum et in tabernacula tua. Mandate la vostra luce e fatemi godere delle vostre promesse. Ipsa me deduxerunt et adduxerunt etc. Il testo ebreo dice ipsa me deducent et adducent etc.; onde si spiega così: elle mi caveranno dalla mestizia e mi condurranno nel vostro santo monte di Sionne e nel vostro tabernacolo.
4. Et introibo ad altare Dei, ad Deum qui laetificat iuventutem meam. Ed ivi entrato mi accosterò al divino altare ed al mio Dio, che mi restituirà l'allegrezza ch'io godeva nella mia gioventù.

Confitebor tibi in cithara, Deus, Deus meus; quare tristis es, anima mea? et quare conturbas me? Colà io canterò, mio Dio, le vostre lodi sulla cetera; e perché tu, anima mia, avendo tale speranza, stai mesta? perché mi conturbi?

Spera in Deo, quoniam adhuc confitebor illi, salutare vultus mei et Deus meus. Confida nel tuo Dio, mentre io spero un giorno di andare a benedirlo e ringraziarlo per sempre in cielo; giacché voi, Signore, siete il mio Dio e la mia salute, la quale sarà il vedere la vostra bella faccia, che mi farà beato.

Seguita il salmo Deus, Deus meus, che sta spiegato già alla pag. 651. e l'altro salmo Deus misereatur etc. alla pag. 652.

Cantico di Ezechia (Is. 38. 10. et seq.)

Il titolo di questo cantico fa ben intendere l'argomento, mentre dice così: Scriptura Ezechiae regis Iuda cum aegrotasset et convaluisset de infirmitate sua. La prima parte del cantico esprime i lamenti di Ezechia; la seconda i rendimenti di grazie per la ricuperata salute. Questo cantico ben si applica ad un cristiano che si lagna delle sue infermità spirituali e poi ringrazia il Signore pel soccorso che da lui ha ricevuto.

Ego dixi: in dimidio dierum meorum vadam ad portas inferi. Io ho detto: dunque nel mezzo de' miei giorni entrerò nella sepoltura?

Quaesivi residuum annorum meorum; dixi: non videbo Dominum Deum in terra viventium. Ho cercato di considerare il resto degli anni che potrei vivere; ed ho detto: Sicché in questa terra non avrò più il piacere di andare al tempio a visitare ivi e ad adorare il mio Signore e Dio?

Non aspiciam hominem ultra et habitatorem quietis? Non guarderò più gli uomini del mio regno che vivono in pace?

Generatio mea ablata est et convoluta est a me, quasi tabernaculum pastorum. Ecco che resto privo d'ogni prole, e la mia famiglia resterà distrutta, come suol distruggersi una pagliaia di pastori. Così spiegano san Girolamo, s. Tommaso ed altri.

Praecisa est velut a texente vita mea; dum adhuc ordirer, succidit me; de mane usque ad vesperam finies me. La mia vita vien recisa come una tela che vien recisa dal tessitore: mentre io la stava tessendo, il Signore me la recide: dunque, mio Dio, dal mattino sino al vespro mi finirai, cioè fra lo spazio di un giorno farai terminar la mia vita.

Sperabam usque ad mane; quasi leo sic contrivit omnia ossa mea.

De mane usque ad vesperam finies me; sicut pullus hirundinis sic clamabo; meditabor ut columba. Io sperava di


- 723 -


vivere sino alla mattina del secondo giorno, ma la forza del morbo, come un leone, mi ha frante tutte le ossa, cioè mi ha tolte tutte le forze; sicché non giungerò a veder la sera. A guisa di un pulcino di rondine che sta nel nido senza penne, afflitto dal freddo e dalla fame, grido e cerco pietà; e qual colomba che geme medito le mie miserie e gemendo imploro aiuto.

Attenuati sunt oculi mei suspicientes in excelsum. Mi si sono indeboliti gli occhi in guardare in cielo.

Domine, vim patior, responde pro me; quid dicam, aut quid respondebit mihi, cum ipse fecerit? Signore, il male mi opprime, rispondete voi per me: ma che cosa io dimando, o che cosa mi risponderà il Signore, quando egli medesimo l'ha fatto, cioè mi ha ridotto nel presente stato?

Recogitabo tibi omnes annos meos in amaritudine animae meae. Posto ciò, io andrò ripassando col pensiero tutti gli anni miei scorsi nell'amarezza dell'anima mia per le colpe commesse.

Domine, si sic vivitur et in talibus vita spiritus mei, corripies me et vivificabis me; ecce in pace amaritudo mea amarissima. Signore, se si vive così, cioè tra i peccati, ed in questi è passata la vita mia, punitemi voi e così conservatemi la vita; ecco ch'io nello stesso tempo delle mie grandi amarezze ho ritrovata la pace.

Tu autem eruisti animam meam ut non periret; proiecisti post tergum tuum omnia peccata mea. Ma voi, mio Dio, mi avete liberato dalla morte; e per liberarmene, tutti i miei peccati li avete gittati dietro le vostre spalle per non vederli.

Quia non infernus confitebitur tibi, neque mors laudabit te; non expectabunt qui descendunt in lacum veritatem tuam. Mentre chi sta morto nel sepolcro non può lodarvi né può sperar di vedere l'adempimento delle vostre promesse.

Vivens, vivens ipse confitebitur tibi, sicut et ego hodie; pater filiis notam faciet veritatem tuam. Solamente i viventi son quelli che cantano le vostre lodi, siccome io fo in questo giorno; e così i padri faran nota a' loro figli la vostra fedeltà nelle promesse che voi avete loro fatte.

Domine, salvum me fac; et psalmos nostros cantabimus cunctis diebus vitae nostrae in domo Domini. Signore, salvatemi; e così canterò io nel vostro tempio le glorie vostre in tutti i giorni di mia vita.

Siegue il salmo Laudate Dominum etc. a pag. 653.




Precedente - Successivo

Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) © 1996-2006 EuloTech