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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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DIO ASPETTA, MA NON ASPETTA SEMPRE

 

Quanto sono state maggiori le misericordie divine usate ad alcuno, tanto più egli dee temere di seguire ad abusarsene; altrimenti verrà il tempo della vendetta di Dio per l'uno e per l'altro: "Mea est ultio, et ego retribuam in tempore" (Deuter. 32).1 Con chi non vuol finirla, la finisce Iddio.

Ah mio Signore, vi ringrazio, che non l'avete finita con me dopo tanti tradimenti che vi ho fatti. Fatemi conoscere il male, che ho commesso in tanto strapazzare la vostra pazienza; e datemi dolore delle offese che v'ho fatte. No, che non voglio abusarmi più della vostra misericordia.

 

"Fa questo peccato e poi te lo confessi". Ecco l'inganno, col quale il demonio ha portate tante anime all'inferno. Quanti cristiani ora sono all'inferno, tutti si son dannati con quest'inganno. "Exspectat Deus, ut misereatur vestri" (Isa. 30).2 Dio aspetta il peccatore, acciocché si converta e così possa usargli misericordia; ma quando vede che del tempo, che gli a far penitenza, quegli se ne avvale per accrescere le offese, allora non più aspetta e lo punisce come merita.


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Mio Dio, perdonatemi, ch'io non voglio più offendervi. E che voglio aspettare che proprio mi mandiate all'inferno! Vedo già che non potete più sopportarmi. Basta quanto v'ho ingiuriato. Me ne dolgo, me ne pento. Spero il perdono a quel3 sangue, che avete sparso per me.

 

"Misericordiae Domini, quia non sumus consumti" (Thren. 3).4 Così dee dire chi per sua disgrazia trovasi d'aver più volte offeso Dio. Dee ringraziarlo che non l'ha fatto morire in peccato, e guardarsi di tornare ad offenderlo; altrimenti gli rinfaccerà il Signore: "Quid ultra debui facere vineae meae, et non feci?"5 Gli dirà: Ingrato, se l'offese ch'hai fatte a me, l'avessi fatte all'uomo più vile della terra, neppure ti avrebbe sopportato. Ed io quante misericordie ti ho usate? Quante chiamate, quanti lumi ti ho dati, e quante volte ti ho perdonato? Or che pretendi? È giunto il tempo del castigo, non v'è più perdono. Così Iddio ha detto già a tanti, che ora son nell'inferno, ed ivi quel che maggiormente accresce la loro pena, sono le misericordie da Dio ricevute.

Gesù mio Redentore e mio giudice, lo stesso meritava io sentire dalla vostra bocca, ma ora sento che di nuovo mi chiamate al perdono e mi dite, "convertere ad Dominum Deum tuum".6 Peccati miei maledetti, io vi detesto ed abborrisco; voi mi avete fatto perdere il mio Signore. E tutto mi rivolgo a voi, mio Signore e Dio. Mio sommo bene, io v'amo; e perché v'amo, mi pento con tutto il cuore di avervi tanto disprezzato per lo passato. Mio Dio, mai più voglio disgustarvi, datemi il vostro amore, datemi la perseveranza.

Maria, rifugio mio, soccorretemi.

 




1 [20.] Deut., 32, 35.

2 [30.] Is., 30, 18.

3 [4.] a quel) per quel B B1 B2.

4 [5.] Thren., 3, 22.

5 [9.] Cfr. Is., 5, 4.

6 [19.] Os., 14, 2.




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