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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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L'AGNELLO DI DIO VOLL'ESSER SAGRIFICATO PER OTTENERE A NOI IL PERDONO

 

"Ecce Agnus Dei",1 così fu chiamato dal Battista il nostro Salvatore; agnello di Dio, che offerì il suo sangue e la vita in sacrificio2 per ottenere a noi il perdono e l'eterna salute. Eccolo colà nel pretorio di Pilato, che come agnello innocente lasciasi tosare non già la lana, ma le sue carni sacrosante da' flagelli e dalle spine. "Quasi Agnus coram tondente se obmutescet, et non aperiet os suum" (Isa. 53. 7). Non apre la bocca, né si lamenta, perché egli stesso ha voluto offerirsi a pagare colle sue pene le pene da noi meritate.

Benedicano gli Angioli e tutte le creature, o mio Redentore, tanta vostra misericordia e tanto amore, che avete portato agli uomini. Noi abbiamo commesso i delitti, e voi li soddisfate!

 

Eccolo indi che ligato3 da' manigoldi è portato al Calvario per esser la vittima del gran sacrificio, per cui si compisce l'opera della nostra redenzione. "Et ego quasi agnus mansuetus, qui portatur ad victimam" (Ier. II. 19).

Ditemi Gesù mio, dove vi porta questa gente caricato di cotesta croce, dopo avervi così tormentato? Voi mi rispondete: Mi portano alla morte, ed io vado contento, perché vado a morire per salvarti e per farti intendere l'amore, che ti porto. Ed io, mio Signore, come vi ho fatto intendere l'amore, che vi doveva? Già lo sapete, con ingiurie ed oltraggi, disprezzando tante volte la vostra grazia e il vostro amore; ma la vostra morte è la speranza mia. Mi pento, amor mio, di avervi offeso, mi pento e v'amo.

 

S. Francesco d'Assisi,4 quando vedeva un agnello, ch'era condotto al macello, non potea trattenere le lacrime, dicendo: "Come


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portano quest'agnello alla morte, così un giorno fu condotto il mio innocente Signore a morire per me".

Dunque Gesù mio, voi non ricusaste di andare a sacrificar la vostra vita per amor mio, ed io ricuserò di darvi tutto il mio amore? Questo voi mi cercate: "Diliges Dominum Deum tuum".5 Ma questo e non altro io desidero, che amarvi, ed amarvi con tutto il mio cuore. Voi senza riserba6 mi avete amato, senza riserba voglio amarvi ancor io. Mi pento di avervi offeso, o Agnello divino, e tutto a voi mi dono. Accettatemi Gesù mio, e rendetemi fedele colla vostra grazia.

O Maria, Madre del mio Salvatore, colle vostre preghiere rendetemi tutto suo.

 




1 [3.] Io., 1, 29.

2 [4.] sacrificio) sacrifizio B2.

3 [14.] ligato) legato B B1 B2.

4 [26.] S. BONAVENTURA, Legenda sancti Francisci, c. 8, n. 6; Opera omnia, VIII, ad Claras Aquas 1898, 527: «Illas (creaturas) viscerosus complexabatur et dulcius quae Christi mansuetudinem piam similtudine naturali praetendunt et Scripturae significatione figurant. Redemit frequenter agnos qui ducebantur ad mortem, illius memor Agni mitissimi qui ad occisionem adduci voluit pro peccatoribus redimendis... Lamentabatur pro morte agniculi coram omnibus, dicens: Heu me, frater agnicule, animal innocens, Christum hominibus repraesentans, maledicta sit impia (sus ferocissima) quae te interfecit; nullusque de ea comedat homo vel bestia». Cfr. MARCO DA LISBONA, op. cit., p. I, l. I, c. 89; Venezia 1582, 139.



5 [5.] Matth., 22, 37.

6 [7.] riserba) riserva B B1 B2.




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