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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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GESÙ CROCIFISSO INFIAMMA I CUORI1

 

Ben si protestò il nostro amoroso Redentore ch'egli non era venuto in terra se non per accendere il divino amore, e ch'altro2 non voleva che di vedere acceso questo santo fuoco ne' nostri cuori. "Ignem veni mittere in terram, et quid volo, nisi ut accendatur?"3 Ed in effetto oh quante anime felici sono restate talmente infiammate dal vedere un Dio crocifisso, che hanno abbandonato tutto per darsi tutte al suo amore! Ah che potea far più Gesu-Cristo per farsi da noi amare, che dar la sua vita morendo di dolore in una croce per nostro amore? Avea dunque ben ragione S. Francesco di Paola mirando Gesù crocifisso di esclamare in estasi d'amore: "O carità! o carità! o carità!"4

 

Ma oimè come poi gli uomini vivono scordati di questo Dio così amante! Se un uomo più vile del mondo, se un mio servo avesse fatto per me quel che ha fatto e patito Gesu-Cristo, come potrei vivere senza amarlo? Oh Dio chi è quell'uomo, che pende in croce? è quegli


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stesso, che m'ha creato, ed ora muore per me. Esclamano quella croce, quelle spine, quei chiodi, e con voce più forte gridano quelle piaghe e domandano amore.

 

Dicea S. Francesco d'Assisi:5 "Muoia io, Gesù mio, per amore dell'amor vostro, giacché voi siete morto per amore dell'amor mio". Ah che per compensar l'amor d'un Dio che muore, bisognerebbe che un altro Dio per lui morisse. Poco dunque sarebbe, sarebbe niente che tutti noi dessimo mille vite per amore di Gesu-Cristo. Ma Gesù si contenta che gli doniamo il cuore; non è contento però, se non glielo doniamo tutto. A questo fine dice l'Apostolo ch'egli è morto, acciocché abbia l'intero6 dominio de' nostri cuori: "In hoc Christus mortuus est, ut mortuorum et vivorum dominetur" (Rom. 14. 9).7

Amato mio Redentore, come io potrò più scordarmi di voi? come potrò amar altra cosa, dopo avervi veduto morir di dolore su d'un legno infame per pagare i miei peccati? e come potrò pensare che le mie colpe vi han ridotto a questo segno e non morir di dolore ricordandomi delle offese che vi ho fatte? Gesù mio, aiutatemi, io solo voi voglio e niente più; aiutatemi ad amarvi.

Maria, speranza mia, soccorretemi ancora voi colle vostre preghiere.

 




1 [14.] Vedi anche Opuscula B. P. Francisci, Oratio quotid.; I, Pedeponti 1739, 20.



2 [16.] ch'altro) che altro B B1 B2.

3 [18.] Luc., 12, 49.

4 [24.] PERRIMEZZI, Vita di S. Francesco di Paola, l. V, c. I; Milano 1715, 257: «Pendente un giorno in aria, acceso di volto, infocato nel petto, per isfogo del trattenuto ardore e per indizio della fiamma che traspariva, sentivasi dolcemente gridare: Oh Dio carità! Oh Dio carità!»

5 [4.] Opuscula B. P. Francisci, Oratio ad impetrandum divinum amorem; I, Pedeponti 1739, 19-20: «Absorbeat, quaeso, Domine, mentem meam ab omnibus quae sub caelo sunt, ignita et melliflua vis amoris tui: ut amore amoris tui moriar, qui amore amoris mei dignatus es mori». Vedi UBERTINUS DE CASALI, Arbor vitae crucifixae Iesu, lib. V, c. 4; Venetiis 1485 (f. 218, col. 1). 

6 [11.] intero) intiero ND V B B1 B2.

7 [12.] Tutte le edd. ND V B B1 B2 NS hanno I Tim.: evidente errore tipografico avvenuto per sbaglio di lettura da parte del proto, che ha fuso Rom. 14, 9 con la seguente citazione I Tim., 2, 14. (Rom., 14, 9: «In hoc enim Christus mortuus est et resurrexit, ut et mortuorum et vivorum dominetur»).




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