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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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ABBANDONO DEL PECCATORE NEL SUO PECCATO

 

È grande il castigo di Dio, quando fa morire il peccatore stando in peccato; ma peggiore è il castigo, quando l'abbandona nel suo peccato.


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"Nulla poena maior quam cum peccatum est poena peccati", scrive il Bellarmino.1

Vi ringrazio dunque, Gesù mio, che non m'avete fatto morire in peccato; e più vi ringrazio che non m'avete abbandonato nel mio peccato. Ed oh in qual altro abisso di peccati io sarei caduto, se voi colla vostra mano non mi aveste trattenuto. Seguite, mio Salvatore, a salvarmi da' peccati, e non mi abbandonate.

 

"Auferam sepem eius, et erit in direptionem" (Isa. 5. 5). Quando il padrone scassa la siepe di sua vigna, e la lascia aperta ad entrarvi chi vuole, è segno che la tiene per perduta, e già l'ha abbandonata. Così fa Dio, quando abbandona un'anima, le toglie la siepe del santo timore, della sua luce e delle sue voci; e così l'anima restando accecata e ligata2 da' suoi vizi, disprezzerà ogni cosa, grazia di Dio, paradiso, ammonizioni, e così involta fra le sue tenebre certamente si dannerà: "Impius cum in profundum venerit, contemnet" (Prov. 18. 3).

Così, mio Signore, io meritava per aver disprezzati tante volte i vostri lumi e le vostre chiamate. Ma vedo che voi non m'avete abbandonato ancora. Mio Dio, io v'amo; ed in voi confido.

 

"Curavimus Babylonem, et non est sanata: derelinquamus eam" (Ier. 51. 9). Il medico attende all'inferno, gli prescrive i rimedi, lo rimprovera de' suoi disordini: ma quando poi vede che quegli non l'ubbidisce e perciò va di male in peggio, si licenzia e l'abbandona. Così fa Dio cogli ostinati, poco più loro parla, appena gli assiste colla sola grazia sufficiente, colla quale potrebbero essi salvarsi, ma non si salveranno. La mente offuscata, il cuore indurito, i mal'abiti fatti rendono moralmente impossibile la loro salvazione.

Dunque, mio Dio, giacché mi sento da voi chiamare a penitenza, è segno che non m'avete abbandonato, io non voglio lasciarvi più. V'amo, bontà infinita, e perché v'amo, mi dolgo sommamente d'avervi offeso. V'amo, e spero al vostro3 sangue di sempre amarvi. Non permettete ch'io mi divida più da voi.

Vergine santa Maria, siate la mia avvocata.

 




1 [2.] S. ROBERTUS BELLARMINO, Explanatio in Psalmos, in Ps. LXVII, v. 32; Lugduni 1682, 492: «Nulla est enim poena gravior quam cum peccatum est poena peccati».

2 [13.] ligata) legata B B1 B2.

3 [30.] al vostro) per il vostro B B1 B2.




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