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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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DOPO MORTE TUTTI CI SCONOSCONO

 

Muore quel giovine di bel tempo. Egli prima era desiderato nelle conversazioni ed accolto da per tutto; ma ora ch'è morto, è l'orrore ed abominio1 di chi lo guarda. I suoi parenti si affrettano a discacciarlo di casa, e chiamano i facchini, acciocché lo portino presto a gittarlo in una fossa. Misero chi per soddisfare i parenti o altri del mondo, avrà perduto Dio!

Caro mio Redentore, si scordino tutti di me, e non ve ne scordiate voi, che avete data la vita per salvarmi. Oh non vi avessi mai offeso!

 

Prima volava la fama del suo spirito, della sua garbatezza, delle sue belle maniere e lepidezze; ma dopo ch'è morto, presto se


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ne perde la memoria. Al sentir la nuova della sua morte, altri dice: "Costui si faceva onore"; altri: "Oh mi dispiace, quant'era lepido e grazioso!" Altri dunque se n'affliggono, perché il defunto era loro di spasso o d'utile: altri forse se ne rallegrano, perché la di lui morte riesce loro di utile. Del resto tra poco tempo da niuno più se ne farà menzione; anzi i parenti più stretti non vorranno sentirne più parlare affinché non si rinnovi loro la passione; e perciò nelle visite di condoglienze2 si parla d'ogni altra cosa, fuorché del morto, e se taluno esce a parlarne, dice il parente: "Per carità non me lo nominate". Ecco dove si riduce l'affetto, che ci portano i parenti e gli amici del mondo!

Dio mio, mi contento che solo voi mi amiate, e solo voi io voglio amare.

 

I vostri congiunti a principio resteranno afflitti della vostra morte, ma non passerà molto tempo, che se ne consoleranno per quella porzione di vostre robe, che sarà loro toccata; ed in quella stessa camera, dove l'anima vostra sarà spirata e sarà stata giudicata da Gesu-Cristo si banchetterà, si giuocherà, si ballerà e si riderà come prima; e l'anima vostra, chi sa, dove allora si troverà!

Signore, datemi tempo di piangere l'offese che v'ho3 fatte, prima che abbiate a giudicarmi. Io non voglio più resistere alle vostre voci; chi sa se questa meditazione è l'ultima chiamata per me! Confesso, io merito l'inferno e tant'inferni quanti peccati mortali ho commessi; ma voi non sapete disprezzare i peccatori pentiti. Io mi pento, mio Dio, con tutta l'anima mia di aver maltrattata la vostra bontà infinita per li miseri gusti del mio senso. Perdonatemi e datemi la grazia di ubbidirvi e d'amarvi4 sino alla morte.

O Maria, mi pongo sotto il vostro manto, in voi confido.

 




1 [22.] abominio) abbominio B1 B2.

2 [7.] condoglienze) condoglianze B1 B2.

3 [19.] v'ho) vi ho B1 B2.

4 [26.] d'amarvi) di amarvi B1 B2.




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