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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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MEDITAZIONE III - DELLA VITA POVERA, CHE COMINCIÒ A FARE GESÙ FIN DALLA NASCITA

 

Dispose Iddio che nel tempo in cui nacque il suo Figlio in questa terra, uscisse l'ordine dell'imperatore che ognuno andasse a scriversi


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nel luogo della sua origine. E così avvenne che dovendo andare Giuseppe colla sua sposa in Betlemme a farsi scrivere secondo l'editto di Cesare, giunta l'ora del parto, ed essendo stata Maria discacciata dalle altre1 case, ed anche dall'ospizio comune de' poveri, fu ella costretta a starsene in quella notte in una grotta, ed ivi partorì il Re del cielo. Se Gesù fosse nato in Nazarette,2 è vero che ancora sarebbe nato da povero, ma almeno avrebbe avuta una stanza asciutta, un poco di fuoco, pannicelli caldi ed una culla più comoda. Ma no, egli volle nascere in quella grotta fredda e senza fuoco: volle che una mangiatoia gli servisse di culla, ed un poco di paglia pungente gli servisse di letto, per più patire.

 

Entriamo per tanto nella spelonca di Betlemme, ma entriamoci con fede. Se ci entreremo senza fede, altro non vedremo che un povero bambino, che ci muove a compassione in mirarlo così bello, che trema e piange per lo freddo e per la paglia che lo punge. Ma se ci entreremo con fede e penseremo che questo bambino è il Figlio di Dio, che per nostro amore è venuto in terra, e tanto patisce per pagare i nostri peccati, come sarà possibile non ringraziarlo e non amarlo?

 

Affetti e preghiere

 

Ah dolce bambino, come io sapendo quanto avete patito per me, ho potuto esservi tanto ingrato con darvi tanti disgusti? Ma queste lacrime che spargete, questa povertà che avete eletta per mio amore, mi fanno sperare il perdono dell'offese, che v'ho3 fatte. Mi pento, Gesù mio, di quante volte vi ho voltate le spalle, e v'amo4 sopra ogni cosa. "Deus meus, et omnia".5 Mio Dio, da oggi innanzi voi avete da essere l'unico mio tesoro ed ogni mio bene. Vi dirò con S. Ignazio6 di


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Loiola: "Datemi l'amor vostro, datemi la vostra grazia, e son ricco abbastanza". Niente più voglio, niente più desidero, voi solo mi bastate, Gesù mio, vita mia, amore mio.

 




1 [3-4.] dalle altre) dall'altre ND B B1 B2.

2 [6.] Nazarette) Nazzarette ND V B B1 B2.

3 [23.] v'ho) vi ho B B1 B2.

4 [24.] v'amo) vi amo B B1 B2.

5 [25.] MARCO DA LISBONA, op. cit., p. I, l. I, c. 8; I, Venezia 1582, 14. Opuscula B. P. Francisci, Oratio quotidiana; I, Pedeponti 1739, 20.

6 [26.] Forse da C. A. CATTANEO, Esercizi spirituali di S. Ignazio, sett. giorno, med. 3; Venezia 1735, 231. Vedi S. IGNATIUS LOYOLA, Exercitia spiritualia, contempl. ab obtinendum amorem: «Amorem tui solum cum gratia tua mihi dones, et dives sum satis, nec aliud quidquam ultra posco». Ediz. Roothaan: «Da mihi amorem tui et gratiam, nam haec mihi sufficit».




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