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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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MED. XIII. Nel giovedì santo

MUORE GESÙ IN CROCE

 

Ecco che già l'amante Salvatore s'avvicina alla morte. Mira anima mia, quei begli occhi che si oscurano, quella faccia divenuta pallida, quel cuore che palpita con lento moto, e quel sagro corpo che già si abbandona a finir la vita. Dopo che Gesù prese l'aceto, disse: "Consummatum est".1 Si pose allora davanti agli occhi tutti i patimenti sofferti nella sua vita, povertà, disprezzi e dolori, e tutti allora offerendoli all'Eterno Padre, a lui rivolto disse: "Consummatum est". Padre mio, ecco già col sagrificio della mia morte è compita l'opera della redenzione del mondo, che voi mi avete imposta. E rivolto a noi par che replicasse: "Consummatum est"; come dicesse: Uomini, uomini, amatemi, perché ho fatto tutto, non ho più che fare per cattivarmi il vostro amore.

 

Ecco finalmente, già se ne muore Gesù. Venite Angeli dal cielo, venite ad assistere alla morte del vostro re. E voi madre addolorata Maria, accostatevi più alla croce, e mirate più attenta il vostro Figlio, perché già è vicino a spirare. Eccolo come dopo aver egli raccomandato


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il suo spirito all'Eterno Padre, chiama la morte, dandole il permesso di venire a torgli la vita. Vieni morte, le dice, via su fa l'officio tuo, uccidimi, e salva le mie pecorelle. Già trema la terra, s'aprono i sepolcri, si squarcia il velo del tempio; già al moribondo Signore per la violenza del dolore mancano le forze, manca il calore, si abbandona col corpo, abbassa la testa sul petto, apre la bocca e muore. "Et inclinato capite, tradidit spiritum" (Io. 19).2 La gente lo vede spirare, ed osservando ch'egli non fa più moto, dice: È morto, è morto. Ed a costoro fa eco Maria, mentr'ella3 ancora dice: Ah mio Figlio, tu sei già morto.

 

È morto! oh Dio chi è morto? È morto l'autor della vita, l'Unigenito di Dio, il Signore del mondo. O morte, tu fosti lo stupore del cielo e della natura. Oh amore infinito! un Dio sagrificare il suo sangue e la vita, per chi? per le sue creature ingrate, morendo in un mar di dolori e di disprezzi, affin di pagare le loro colpe! O bontà infinita! O amore infinito!

O Gesù mio, voi dunque siete morto per l'amore, che m'avete portato; deh non permettete ch'io4 viva più senza amarvi neppur un momento. V'amo5 sommo mio bene, v'amo Gesù mio, morto per me.

O Madre addolorata Maria, date aiuto ad un vostro servo, che brama di amare Gesù.

 




1 [20.] Io., 20, 30.

2 [7.] Io., 19, 30.

3 [9.] mentr'ella) mentre ella B B1 B2.

4 [18-19.] ch'io... v'amo) che io... vi amo B B1 B2.

5 [19.] v'amo) vi amo B B1 B2.




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