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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SS. SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA

 

MED. I. AMORE DI GESÙ NEL SS. SAGRAMENTO

 

L'amantissimo nostro Redentore, dovendo partirsi da questa terra per andare al Padre, dopo aver compita colla sua morte l'opera della nostra redenzione, e vedendo arrivata già l'ora della sua morte ("Sciens Iesus, quia venit hora eius, ut transeat ex hoc mundo ad Patrem" Io. 13. 1.), non volle lasciarci soli in questa valle di lagrime, e che fece? Istituì il SS. Sagramento dell'Eucaristia, in cui ci lasciò tutto se stesso. "Niuna lingua (dicea S. Pietro d'Alcantara)1 è bastante a poter dichiarare la grandezza dell'amore, che Gesù porta ad ogni anima; e perciò volendo questo Sposo partire da questa vita, acciò questa sua assenza non le fosse cagione di scordarsi di lui, le lasciò per memoria questo Santissimo Sagramento, nel quale egli stesso rimanea, non volendo che tra ambedue restasse altro pegno per tenere svegliata la memoria ch'egli medesimo". Non volle dunque Gesù colla sua morte separarsi da noi, ed istituì questo Sagramento d'amore, per trattenersi con noi sino alla fine del mondo: "Ecce vobiscum sum usque ad consummationem saeculi" (Matth. 28. 20).2 Ed eccolo già, secondo c'insegna la fede, eccolo in tanti altari, ove se ne sta rinchiuso, come in tante prigioni d'amore, per farsi trovare da ognuno che lo cerca. Ma Signore, dicea S. Bernardo,3 ciò non conviene alla vostra maestà. Risponde Gesu-Cristo: Basta che convenga al mio amore.


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Provan gran tenerezza quelli che vanno in Gerusalemme e visitano la grotta dove nacque il Verbo Incarnato, il pretorio dove fu flagellato, il Calvario dove morì e 'l sepolcro dove fu sepolto; ma quanto maggiore dee esser in noi la tenerezza in visitare un altare ove sta Gesù stesso nel SS. Sagramento? Dicea il ven. P. Giovanni Avila4 che fra tutti i santuari non può trovarsi un santuario più eccellente e più divoto, che una chiesa ove sta Gesù Sagramentato.

 

Affetti e preghiere

 

O amato Gesù mio, o Dio innamorato degli uomini, e che avete più da inventare, per farvi amare da quest'uomini5 ingrati? Oh se gli uomini v'amassero, certamente che tutte le chiese vedrebbonsi continuamente piene di gente, che prostrata colla faccia a terra vi adorerebbe e ringrazierebbe, ardendo per voi d'amore, nel mirarvi cogli occhi della fede nascosto in un tabernacolo. Ma no, che gli uomini scordati di voi e del vostro amore, assistono bensì ad un uomo da cui sperano qualche misero bene, e lasciano voi Signor mio abbandonato e solo. Oh potess'io6 riparare cogli ossequi miei a tante ingratitudini! Mi dispiace che anch'io7 per lo passato sono stato simile ad essi trascurato e sconoscente. Ma per l'avvenire non voglio esser più tale, voglio assistervi quanto più posso. Infiammatemi voi del vostro santo amore, acciocché da oggi avanti viva io solo per amarvi e per compiacervi. Voi meritate l'amore di tutti i cuori. Se un tempo vi ho disprezzato, ora altro non desidero che amarvi. Gesù mio, voi siete l'amor mio, ed ogni mio bene. "Deus meus, et omnia".8

 

Vergine santissima Maria, impetratemi voi un grande amore al SS. Sagramento.

 




1 [10.] S. PIETRO D'ALCANTARA, Trattato dell'orazione e meditazione, p. I, c. 4; Roma 1706, 96.

2 [19.] Cfr. per la interpretazione di questo testo HADR. SIMON, Praelectiones biblicae, l. II, p. 3, c. 3. l. I, §. 6; I, Taurini 1926, ed. III, 628: «Et ecce ego vobiscum sum usque ad consummationem saeculi, per singularem protectionem, immo corporali praesentia, scil. in augustissimo altaris Sacramento».

3 [22.] S. BERNARDUS, In Cantica, ser. 59, n. 2; PL 183, 1062: «Conditor est, et consortem se reputat! Amor loquitur, qui dominum noscit... Vides amori cedere etiam maiestatem». Vedi anche In Cantica, ser. 64, n. 10; PL 183, 1088: «Amor dignitatis nescius, dignatione dives, affectu potens, suasu efficax. Triumphat de Deo amor».

4 [5.] LUDOVIC. GRANATENSIS, Vita Magistri Ioannis Avilae, l. II, paragr. 2; Opera, III, Coloniae Agripp. 1626, 840, col. 1: «Dixit forte ei e familiaribus unus: Domine, utinam a christianis urbs Ierusalem possideretur, ut paulatim eo commigrare liceret, sanctisque illis locis emori ubi Christus nostram operatus est salutem. Audita re, solita animi pausa reposuit: Nonne habes sacrosanctum altaris sacramentum? Eius dum venit mihi in mentem, quaecumque in terris sunt fastidio». Vedi L. MUGNOS, Vita dello apostolico predicatore P. M.o Giov. Avila, l. III, c. 15: Milano 1667, 317.



5 [10-11.] quest'uomini... v'amassero) questi uomini... vi amassero B B1 B2.

6 [17.] potess'io) potessi io B B1 B2.

7 [18.] anch'io) anche io B B1 B2.

8 [24.] Opuscula B. P. Francisci, Oratio quotidiana; I, Pedeponti 1739, 20; vedi MARCO DA LISBONA, op. cit., p. I, l. I, c. 8; Venezia 1582, 14.




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