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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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§. II. MODO DI FARE L'ORAZIONE MENTALE

 

L'orazione mentale contiene tre parti, preparazione, meditazione e conclusione. Nella "preparazione" si fanno tre atti di fede della


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presenza di Dio: di umiltà con un breve atto di contrizione e di domanda di luce. Dicendo così: Per I. Dio mio, vi credo a me presente e vi adoro con tutto l'affetto. Per 2. Signore, per li peccati miei ora dovrei stare all'inferno; bontà infinita, mi pento con tutto il cuore d'avervi offeso. Per 3. Mio Dio, per amore di Gesù e di Maria datemi lume in questa orazione, acciocch'io1 ne cavi profitto. Poi si dica una Ave Maria alla S. Vergine, affinché ci ottenga luce, e per lo stesso fine un Gloria Patri a S. Giuseppe, all'Angelo custode ed al santo avvocato. Questi atti si facciano con attenzione, ma brevemente e subito si passi alla meditazione.

 

Nella "meditazione" la persona si serva sempre di qualche libro, almeno a principio, e si fermi, ove trova più sentimento. Dice S. Francesco di Sales2 che in ciò si faccia, come fanno le api, che si fermano su d'un fiore, sin tanto che vi trovano mele, ed indi passano all'altro. Bisogna poi avvertire che i frutti della meditazione sono tre, fare affetti, pregare e risolvere; ed in questo consiste il profitto dell'orazione mentale. Dopo dunque che avete meditata qualche verità eterna e Dio vi ha parlato al cuore, bisogna che voi parliate a Dio, e per I. con fare affetti, o sieno atti di fede o di ringraziamento, di umiltà o di speranza; ma sopra tutto replicate gli atti d'amore e di contrizione. Dice S. Tommaso3 che ogn'atto d'amore ci fa meritare la grazia di Dio ed il paradiso: "Quilibet actus caritatis meretur vitam aeternam". E lo stesso ottiene ogni atto di contrizione. Atti d'amore sono: "Dio mio, v'amo sopra ogni cosa. V'amo4 con tutto il cuore. Voglio adempiere in tutto la vostra volontà. Godo che siete infinitamente felice", e simili. Per l'atto di contrizione basta dire: "Bontà infinita, mi pento d'avervi5 offeso".

 

Per 2. Faccia preghiere, cercando a Dio luce, umiltà o altra virtù, la buona morte, la salute eterna: ma sopra tutto l'amor suo e la santa perseveranza. E quando l'anima stesse in grande aridità, basta che replichi:


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"Dio mio, aiutatemi: Signore, abbi pietà di me. Gesù mio misericordia". E se non si facesse altro di questo, l'orazione riuscirà ottima.

 

Per 3. prima di terminar l'orazione bisogna far la risoluzione particolare, come di fuggire qualche occasione, di soffrire la molestia di qualche persona, di togliere qualche difetto, e simili.

 

Nella "conclusione" finalmente si fanno tre atti. Per I. si ringrazia Dio de' lumi ricevuti. Per 2. si fa il proposito di osservare le risoluzioni6 fatte. Per 3. si domanda a Dio per amore di Gesù e di Maria l'aiuto per osservare i propositi fatti. E si termina l'orazione con raccomandargli l'anime del purgatorio, i prelati della Chiesa, i peccatori e tutti i parenti ed amici con un Pater ed Ave. Esorta S. Francesco di Sales7 che si noti qualche sentimento più speciale avuto nell'orazione, acciocché se ne faccia memoria nel resto della giornata.

 




1 [6.] acciocch'io) acciocché io B B1 B2.

2 [12.] S. FRANC. DI SALES, Introduz. alla vita devota, p. II, c. 5; Op. spirit., I, Venezia 1735, 30: «Che se il vostro spirito trova assai di gusto, di lume e di frutto sopra una delle considerazioni, voi fermerete, senza passare più oltre, facendo come l'api, che non abbandonano il fiore, mentre vi trovano mele da raccogliere». Cfr. Oeuvres, III, Annecy 1893, 80. Oggi: miele.

3 [21.] S. THOMAS, Summa theol., I-II, q. 114, a. 7, ad 2: «Quilibet actus caritatis meretur absolute vitam aeternam».

4 [24.] v'amo) vi amo B B1 B2.

5 [27.] d'avervi) di avervi B B1 B2.

6 [8-9.] risoluzioni) resoluzioni B B1 B2.

7 [12.] S. FRANC. DI SALES, op. cit., p. II, c. 7; Op. spirit., ed. cit., 31: «A tutto questo aggiungasi che bisogna raccogliere un picciolo mazzuolo di divozione: ed ecco quello che voglio dire. Quelli che vanno a passeggiare in un bel giardino non escono di là volentieri, se non pigliano in mano quattro o cinque fiori per odorarli o tenerli tutto il giorno: così avendo scorso il nostro spirito sopra qualche mistero con la meditazione, noi dobbiamo scegliere uno o due o tre punti di quelli che noi abbiamo trovato più a nostro gusto, e più propri al nostro intelletto, per ricordarsene il resto del giorno ed odorarli spiritualmente». Cfr. Oeuvres III. Annecy 1893, 82-83.




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