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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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§. III. ATTI DA FARSI PER APPARECCHIO E RINGRAZIAMENTO COSÌ ALLA CONFESSIONE COME ALLA COMUNIONE.

 

 

ATTO PRIMA DELLA CONFESSIONE

 

O Dio d'infinità maestà, ecco a' piedi vostri il traditore, che vi ha tornato ad offendere, ma ora umiliato vi cerca perdono. Signore, non mi discacciate. Voi non disprezzate un cuore che s'umilia. "Cor contritum et humiliatum Deus non despicies" (Ps. 50).1 Vi ringrazio che mi avete aspettato sino a questo punto, e non mi avete fatto morire in peccato, mandandomi all'inferno, come io meritava. Spero, Dio mio, mentre m'avete2 aspettato, che per li meriti di Gesu-Cristo mi perdoniate in questa Confessione tutte le offese che v'ho fatte;


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delle quali, perché mi ho meritato l'inferno e perduto il paradiso, me ne pento e addoloro. Ma sopra tutto, non tanto per l'inferno meritato, quanto perché ho offeso voi, bontà infinita, me ne dispiace con tutta l'anima mia. Io v'amo,3 o sommo bene, e perché v'amo, mi dolgo di tutte le ingiurie che v'ho fatte. Io v'ho4 voltate le spalle, v'ho perduto il rispetto, ho disprezzata la vostra grazia, la vostr'amicizia; in somma, Signore, volontariamente io v'ho5 perduto: perdonatemi per amore di Gesu-Cristo tutti i peccati miei, mentr'io6 me ne pento con tutto il cuore; l'odio, li detesto e l'abbomino7 sopra ogni male. E mi pento non solo de' peccati mortali, ma anche de' veniali, perché ancora questi sono stati di vostro disgusto. Propongo per l'avvenire colla grazia vostra, di non offendervi più volontariamente. Sì, mio Dio, prima morire che mai più peccare.

 

Atto dopo la confessione

 

Caro mio Gesù, quanto vi sono obbligato! Per li meriti del vostro sangue spero questa mattina d'essere stato già perdonato. Ve ne ringrazio sommamente. Spero di venire in cielo a lodare per sempre le vostre misericordie. Dio mio, se sinora tante volte v'ho8 perduto, io non vi voglio perdere più. Da oggi avanti voglio mutar vita veramente. Voi meritate tutto il mio amore, io vi voglio amare da vero: non voglio vedermi più separato da voi. Io già vi ho promesso, ora vi torno a promettere di voler prima morire che più offendervi. Vi prometto ancora di fuggir l'occasione e di prendere il tal mezzo (determinate quale) per più non cadere. Ma, Gesù mio, voi sapete la mia debolezza, datemi la grazia d'esservi fedele sino alla morte e di ricorrere a voi, quando sarò tentato. Maria SS. aiutatemi: voi siete la madre della perseveranza, a voi9 stanno le speranze mie.

 

Atti prima della comunione

 

Amato mio Gesù, vero Figlio di Dio, che per me un giorno moriste in croce, in un mare di dolori e di disprezzi, io fermamente credo


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che state nel SS. Sagramento, e per questa fede son pronto a dar la vita.

 

Caro mio Redentore, io spero nella vostra bontà e ne' meriti del vostro sangue che venendo in me questa mattina, mi accendiate tutto del vostro santo amore, e mi doniate tutte quelle grazie, che mi bisognano per esservi ubbidiente e fedele sino alla morte.

 

Ah mio Dio, vero ed unico amante dell'anima mia, e che potevate voi fare per obbligarmi ad amarvi? Non v'è10 bastato, amor mio, di morire per me, avete voluto di più istituire il SS. Sagramento e farvi cibo mio, per donarvi tutto a me, e così stringervi ed unirvi tutto con una creatura così schifa ed ingrata, come son'io.11 E voi stesso mi invitate a ricevervi e tanto desiderate ch'io12 vi riceva, o amore immenso! Un Dio darsi tutto a me! O Dio mio, o amabile infinito, degno di infinito amore, io v'amo sopra ogni cosa, v'amo13 con tutto il cuore mio, v'amo più di me stesso, più della vita mia; v'amo perché ve lo meritate, e v'amo ancora per compiacervi, giacché tanto desiderate l'amor mio. Uscite dall'anima mia, affetti terreni; solo a voi, Gesù mio, mio tesoro, mio tutto, voglio dare tutto il mio amore. Voi in questa mattina vi date tutto a me, io mi do tutto a voi. Accettatemi ad amarvi, mentr'io14 non voglio altro che voi, e non altro se non quel che piace a voi. V'amo,15 o mio Salvatore, ed unisco il mio misero amore all'amore che vi portano gli Angeli ed i santi, e che vi porta Maria vostra madre e 'l vostro Eterno Padre. Oh potessi vedervi da tutti amato! O potessi io farvi amare da tutti gli uomini, e farvi amare quanto voi meritate!

 

Ecco, o Gesù mio, che già m'accosto16 a cibarmi delle vostre sagrosante carni. Ah Dio mio, e chi sono io? e chi siete voi? Voi siete un Signore d'infinita bontà, ed io sono un verme schifoso, lordo di tanti peccati, che tante volte vi ho discacciato dall'anima mia. "Domine, non sum dignus".17 Signore, io non son degno neppure di stare alla vostra presenza; dovrei stare all'inferno per sempre lontano ed abbandonato da voi. Ma voi per vostra bontà mi chiamate a ricevervi: ecco già vengo, vengo umiliato e confuso, per tanti disgusti che v'ho18


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dati, ma tutto confidato nella vostra pietà e nell'amore che mi portate. Quanto mi dispiace, o amabile mio Redentore, di avervi tanto oltraggiato per lo passato. Voi siete giunto a dar la vita per me, ed io tante volte ho disprezzata la vostra grazia e il vostro amore, e v'ho19 cambiato per niente. Mi pento e mi dispiace con tutto il cuore, più d'ogni male ed ogni offesa che vi ho fatta, grave o leggiera, perch'è stata offesa di voi, bontà infinita. Io spero che mi abbiate già perdonato; ma se non mi avete perdonato ancora, perdonatemi Gesù mio, prima ch'io20 vi riceva. Deh ricevetemi presto nella vostra grazia, giacché volete venire tra breve ad alloggiare dentro di me.

 

Venite dunque, Gesù mio, venite all'anima mia, che vi desidera. Unico ed infinito mio bene, mia vita, mio amore, mio tutto, io vorrei ricevervi questa mattina con quell'amore, con cui v'han21 ricevuto le anime più innamorate di voi, e con quel fervore con cui vi ricevea la vostra SS. Madre; io colle sue comunioni unisco questa mia.

 

O Vergine beata e madre mia Maria, datemi voi il vostro Figlio, dalle vostre mani intendo riceverlo. Ditegli ch'io22 son vostro servo, che così egli con più amore mi stringerà al suo cuore, ora che a me viene.

 

Atti dopo la comunione

 

Il tempo dopo la comunione è tempo prezioso da guadagnar tesori di grazia, poiché gli atti e le preghiere allora, stando l'anima unita con Gesu-Cristo, hanno altro merito e valore, che fatti in altro tempo. Scrive S. Teresa23 che 'l Signore sta allora nell'anima, come in trono di misericordia, e le dice: "Figlia, cercami quel che vuoi, a questo fine io son venuto in te per farti bene. Oh quali favori speciali ricevono quelli, che si trattengono a parlare con Gesu-Cristo dopo la comunione. Il ven. P. Maestro Avila24 dopo la comunione non lasciava mai di trattenersi


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due ore in orazione. E S. Luigi Gonzaga25 se ne stava tre giorni a ringraziare Gesu-Cristo. Faccia dunque la persona i seguenti atti e procuri in tutto il resto del giorno di seguitare con affetti e preghiere a mantenersi unita con Gesù che la mattina ha ricevuto.

 

Atti dopo la comunione

 

Ecco, Gesù mio, già siete venuto, ora state dentro di me e già siete fatto tutto mio. Siate il benvenuto, amato mio Redentore. Io v'adoro26 e mi butto a' piedi vostri; ed ancora v'abbraccio, vi stringo al mio cuore e vi ringrazio d'esservi degnato di entrare nel petto mio. O Maria, o santi avvocati, o Angelo mio custode, ringraziatelo voi per me. Giacché dunque, o divino mio Re, siete venuto a visitarmi con tanto amore, io vi dono la mia volontà, la mia libertà e tutto me stesso. Voi tutto a me vi siete donato, io tutto a voi mi dono. Io non voglio esser più mio; da ogg'innanzi voglio esser vostro e tutto vostro. Tutta vostra voglio che sia l'anima mia, il corpo mio, le mie potenze, i sensi miei, acciocché tutti s'impieghino in servirvi e darvi gusto. A voi consagro tutti i miei pensieri, i miei desideri, gli affetti miei, tutta la vita mia. Basta, Gesù mio, quanto vi ho offeso; la vita che mi resta io voglio spenderla tutta in amar voi, che tanto mi avete amato.

 

Accettate, o Dio dell'anima mia, il sagrificio, che vi fa questo misero peccatore, che altro non desidera che amarvi e compiacervi. Fate voi in me e disponete di me e di tutte le cose mie, come vi piace. Distrugga in me il vostro amore tutti gli affetti, che a voi non piacciono, acciocch'io27 sia tutto vostro, e viva solo per darvi gusto.


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Io non vi cerco beni di terra, non piaceri, non onori: datemi vi prego per li meriti della vostra passione, o Gesù mio, un continuo dolore de' miei peccati. Datemi la vostra luce, che mi faccia conoscere la vanità dei beni mondani, e il merito che voi avete d'esser28 amato. Distaccatemi da tutti gli attacchi alla terra, e ligatemi29 tutto al vostro santo amore, acciocché la mia volontà da ogg'innanzi30 altro non voglia, né desideri, se non quel che volete voi. Datemi pazienza e rassegnazione nelle infermità, nella povertà, e in tutte le cose contrarie al mio amor proprio. Datemi mansuetudine verso chi mi disprezza. Datemi una santa morte. Datemi il vostro santo amore. E sovra tutto vi prego a donarmi la perseveranza nella grazia vostra sino alla morte; non permettete ch'io m'abbia31 a separare più da voi: "Iesu dulcissime ne permittas me separari a te".32 E con ciò vi cerco insieme la grazia di ricorrere sempre a voi e d'invocarvi in aiuto, o Gesù mio, in tutte le mie tentazioni, e la grazia di cercarvi sempre la santa perseveranza.

 

O Eterno Padre, Gesù vostro Figlio mi ha promesso che voi mi darete tutto ciò che vi domando in suo nome: "Si quid petieritis Patrem in nomine meo, dabit vobis" (Io. 16. 23). In nome dunque e per li meriti di questo Figlio vi domando il vostro amore e la santa perseveranza, acciocché un giorno venga in cielo ad amarvi con tutte le mie forze ed a cantare per sempre le vostre misericordie, sicuro di non avermi più a separare da voi.

 

O Maria SS., madre e speranza mia, impetratemi voi queste grazie che desidero, ed ottenetemi voi stessa ch'io v'ami33 assai, regina mia, e sempre mi raccomandi a voi in tutti i miei bisogni.

 




1 [21.] Ps., 50, 19.

2 [24.] m'avete) mi avete B B1 B2.

3 [4.] v'amo) vi amo B B1 B2.; dolgo) doglio B.

4 [5.] v'ho) vi ho B B1 B2.

5 [7.] v'ho) vi ho B B1 B2.

6 [8.] mentr'io) mentre io B B1 B2.

7 [9.] l'abbomino) gl'abbomino B B1 B2.

8 [18.] v'ho) vi ho B B1 B2.

9 [27.] a voi) in voi B2.

10 [8.] non v'è) non vi è B B1 B2.

11 [11.] son'io) sono io B B1 B2.

12 [12.] ch'io) che io B B1 B2.

13 [14-16.] v'amo) vi amo B B1 B2.

14 [20.] mentr'io) mentre io B B1 B2.

15 [21.] v'amo) vi amo B B1 B2.

16 [26.] m'accosto) mi accosto B B1 B2.

17 [29-30.] Dal Messale Romano, Oratio ante communionem. Cfr. Matth., 8, 8.

18 [33.] v'ho) vi ho B B1 B2.

19 [4.] v'ho) vi ho B B1 B2.

20 [8.] ch'io) che io B B1 B2.

21 [13.] v'han) vi hanno B B1 B2.

22 [17.] ch'io) che io B B1 B2.

23 [24.] S. TERESA, Cammino di perfezione, c. 34; Op. spirit., I, ed. cit., 214 ss. Cfr. Obras, III, 162 ss.

24  [27.] MUGNOS, Vita del P.M. G. Avila, l. III, c. 15; Milano 1667, 318: «Soleva d'ordinario trattenersi due ore in dir la Messa; e nel dir l'orazione: Domine Iesu Christe prima di comunicarsi, era maggior la copia delle lacrime, degli affetti e delle tenerezze... Finendo di dir Messa, si raccoglieva nel suo oratorio o gabinetto a render lunghe azioni di grazie, e significando il tesoro che portava seco, diceva: Angeli, restate fuora».

25 [1.] V. CEPARI, Vita di S. Luigi Gonzaga, p. II, c. 4; Venezia 1759, 117: «Si valeva egli d'ogni comunione per apparecchio dell'altra; ed oltre varie divozioni che faceva, aveva talmente distribuita la settimana tutta che i primi giorni, cioé il lunedì, martedì e mercoledì assegnava alle tre Persone della SS. Trinità, ringraziando ciascuna in particolare del benefizio ricevuto di essere stato fatto degno di comunicarsi; e gli altri tre giorni seguenti, cioé il giovedì, venerdì e sabato offeriva alle medesime tre divine Persone con chiedere a ciascuna di esse in particolare grazia di potere degnamente accostarsi la domenica seguente a questa divina mensa».

26 [8.] v'adoro) vi adoro B B1 B2. v'abbraccio) vi abbraccio B B1 B2.

27 [25.] acciocch'io) acciocché io B B1 B2.

28 [4.] d'esser) d'essere B B1 B2.

29 [5.] ligatemi) legatemi B B1 B2.

30 [6.] ogg'innanzi) oggi innanzi B B1 B2.

31 [11-12.] ch'io m'abbia) che io mi abbia B B1 B2.

32 [13.] Da Anima Christi. Cfr. DREVES, Stimmen aus Maria-Laach, V (1898) 493; P. LETURIA Libros de Horas, Anima Christi y Ejercicios espirituales de S. Ignacio, in Arch. histor. S. I., XVII (Roma 1938) 3 ss.

33 [24.] ch'io v'ami) che io vi ami B B1 B2.




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