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S. Alfonso Maria de Liguori
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A MARIA

Vincula illius alligatura salutaris (Eccli. VI, 31).8 Dice il divoto Pelbarto che la divozione a Maria è una catena di


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predestinazione.9 Preghiamo la Signora nostra che sempre più ci stringa con catene d'amore alla confidenza della sua protezione. - Giac. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

Ediz. di Napoli 1758:

Orazione di S. Germano

O mia unica Signora, che siete l'unica consolazione ch'io ricevo da Dio, Voi che siete la sola celeste rugiada, che date refrigerio alle mie pene; Voi che siete la luce dell'anima mia, allorch'è circondata da tenebre, Voi che siete la mia guida ne' miei viaggi, la mia fortezza nelle mie debolezze, il mio tesoro nella mia povertà, la mia medicina nelle mie piaghe, la mia consolazione nelle mie lagrime; Voi che siete il mio rifugio nelle mie miserie e la speranza di mia salute, esaudite le mie preghiere, abbiate pietà di me, come conviene alla Madre d'un Dio, che ha tanto affetto verso gli uomini. Concedetemi quanto vi domando.10

Giac. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.




8 Napoli, 1748, '49 ha erroneamente : Alligatura salutis, e manca la citazione.

9 «In novissimis enim, id est in tempore mortis, invenies requiem in ea: decor enim vitae est in illa, et vincula illius alligatura salutis, id est medicinae poenitentiae salutiferae, quam beata Maria suis devotis infundit saltem in tempore mortis, ne pereant per peccata.» PELBARTUS DE THEMESVAR, Ord. Min. de Observ., Stellarium coronae gloriosissimae Virginis, lib. 12, pars 2, art. 1., fol. 216, col. 3. L' argomento di questo articolo (fol. 215, col. 3, 4, fol. 216, fol. 217, fol. 218, col. 1, 2) è questo: «quod servire beatae Mariae, devoteque et debite eam venerari, est certissimum et securum signum salutis aeternae.»



10 «O Domina, sola tu meum ex Deo solatium; divinus ros in me exsistentis aestus; exarescentis cordis mei divinitus affluentes guttae; tenebricosae animae meae splendidissima lampas; itineris mei deductio; meae debilitatis virtus; nuditatis meae vestimentum, mendicitatis meae divitiae; insanabilium vulnerum meorum medicina; lacrimarum mearum exstinctio, gemituum meorum cessatio; calamitatum depulsio, doloru levatio, vinculorum liberatio; meae spes salutis: exaudi preces meas. Miserere mei. Tamquam benigni Dei ac clementis (ad verbum: tamquam Mater Dei qui homines diligit), aspice, atque annue supplicationi meae, imple animae sitibundum desiderium» S. GERMANUS, Patriarcha CP., In Praesentationem SS. Deiparae, Oratio 2, verso la fine. MG 98-318, 319.




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