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S. Alfonso Maria de Liguori
Visite al SS. Sacramento

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VISITA XV.

Ignem veni mittere in terram, et quid volo

nisi ut accendatur. Luc. XII, [49].

Diceva il V.P. D. Francesco Olimpio Teatino non esser1 cosa in terra che più vivamente infiammi il fuoco del divino amore nel cuore degli uomini quanto il SS. Sacramento dell'altare.2 Perciò il Signore si fece vedere da S. Caterina da Siena nel SS. Sacramento come una fornace d'amore, dalla quale uscivano torrenti di divine fiamme che si spandevano per tutta la terra; onde la santa restava attonita come tutti gli uomini potessero vivere senza bruciare d'amore a tanto amore divino verso3 gli uomini.4 Gesù mio, fammi ardere


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per te; fa ch'io non pensi, non sospiri, non desideri, non cerchi altro che te. Oh me beato, se questo tuo santo fuoco tutto mi possedesse! ed al consumar degli anni miei andasse felicemente in me consumando tutti gli affetti terreni!

O Verbo divino, o Gesù mio, io vi vedo tutto sacrificato, tutto annichilato e distrutto per amor mio sopra l'altare. È ragione dunque che siccome voi vi sacrificate fatto vittima d'amore per me, io mi consacri tutto a voi. Sì, mio Dio e mio supremo Signore, io vi sacrifico oggi tutta l'anima mia, tutto me stesso, tutta la mia volontà, tutta la vita mia. Unisco questo mio povero sacrificio col sacrificio infinito che vi fece di se stesso, o Eterno Padre, una volta in terra Gesù vostro figlio e mio Salvatore sopra la croce, e che vi fa ogni giorno tante volte sugli altari. Accettatelo dunque per gli meriti di Gesù, e datemi grazia di replicarlo in tutti i giorni di mia vita, e di morire sacrificandomi tutto a vostro onore. Desidero la grazia conceduta5 a tanti martiri di morire per vostro amore. Ma, se di tanta grazia non sarò degno, almeno, Signor mio, datemi ch'io vi sacrifichi con tutta la volontà la vita mia, abbracciando quella morte che da voi mi sarà data. Signore, questa grazia la voglio; voglio morire colla volontà di onorarvi e di darvi gusto; e da ora vi sacrifico la mia vita e vi offerisco la mia morte qualunque sarà e quando sarà.- Giac. Gesù mio, voglio morire per darvi gusto.

La comunione spirituale.




1 Fino al 1755: esservi.



2 «Soleva dire che non v' avea cosa che più vivamente infiammasse l' affetto e l' amore degli uomini che questo ineffabile Sacramento, che sotto un sottil velo di poche specie sacramentali, racchiudea la più pura midolla del cielo, le delizie della divina carità, gli alimenti della vita, e 'l medesimo Dio.» SILOS, Vita, lib. 2, cap. 5. Napoli, 1685, pag. 169.



3 Napoli, 1749: senza bruciare d' amore divino a tanto amore verso.



4 «Ella nonvenne mai al sagro Altare, che molte cose non le fossero mostrate superiori a' sensi, e singolarmente quand' ella ricevea la sagra comunione: poiché frequentemente vedea nascosto nelle mani del sacerdote [ETML-P:A]un Bambino, alcuna volta un Fanciullo un poco più grande, altra volta una fornace d' ardente fuoco, in cui pareale ch' entrasse il sacerdote allorché prendeva il Sagramento...» B. RAIMONDO DA CAPUA,



5 Napoli, 1748, '49: concessa.






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