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S. Alfonso Maria de Liguori
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A MARIA

Conforme que' poveri infermi che per le loro miserie sono abbominati da tutti e trovano solo ricovero ne' pubblici spedali;4 così i peccatori più miserabili, benché da tutti discacciati, non sono però discacciati dalla misericordia di Maria che Dio a questo fine ha posta nel mondo per esser il ricetto, lo spedale pubblico de' peccatori, siccome dice S. Basilio: Aperuit Deus peccatoribus publicum valetudinarium.5 Onde S. Efrem la nomina ancora Diversorium peccatorum:6 il ricettacolo de' peccatori. Dunque, Regina mia, se io ricorro a voi, voi non mi potete discacciare per li peccati miei; anzi quanto più misero io sono, tanto più ho ragione di essere accolto nella vostra protezione, giacché Dio per rifugio de' più miseri v'ha


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creata. Sicché a voi ricorro, o Maria; sotto del vostro manto io mi metto. Voi siete il rifugio de' peccatori; voi dunque siate la speranza della salute mia.7 Se voi mi cacciate dove ricorrerò?- Giac. Maria, rifugio mio, salvatemi.

Ediz. di Napoli 1758:

Orazione di S. Attanagio

O nostra principessa, a Voi Dio concede ogni sorte di grazie. Siete detta piena di grazia, perché ne siete stata colmata dallo Spirito Santo, ch'è disceso sopra di Voi. I ricchi perciò del popolo, che sono arrichiti coi vostri doni, vi pregano e vi invocano. Ascoltate, o santissima Vergine, le nostre preghiere e ricordatevi di noi. Dispensateci i doni di vostre ricchezze, e dell'abbondanza delle grazie, onde siete ripiena. L'Arcangelo vi saluta, e vi chiama piena di grazia; tutte le nazioni vi chiamano beata, tutte le gerarchie del cielo vi benedicono. E noi che siamo della gerarchia terrestre, ancora vi diciamo: Dio vi salvi, o piena di grazia, il Signore è con Voi; pregate per noi, o Madre di Dio, nostra Signora, e nostra Regina.8

Giac. O Maria, guardateci, e tirateci tutti a Dio.




4 Prima del 1755, qui ed immediatamente sotto: ospedali, ospedale.



5 BASILIO DI SELEUCIA (Oratio 25, MG 85-387) mostra come Nostro Signore, a differenza di Mosé coi castighi inflitti agli Egiziani, indusse i suoi discepoli alla fede per mezzo dei suoi miracoli a favore dell' umanità, «commune valetudinarium aperiens». Giustamente AURIEMMA (Affetti scambievoli, parte 1, cap. 1, pag. 13, parlando per altro dell' aiuto dato da Maria a varie città in tempo di contagio: «Possiamo dir della Madre quel che del Figlio disse San (non è santo) Basilio di Seleucia: Humanitatis suae fontes patefaciens, commune valetudinarium aperit miraculorum vi.» S. BASILIO MAGNO due volte (Hom. in Ps. 1, n. 1, MG 29-210; Epistolarum classis 1, Epistola 2, n. 3, MG 32-227) adopera una espressione identica, nel testo greco, a quella di Basilio di Seleucia, e che correttamente si traduce «comune valetudinarium, pubblico ospedale»; ma l' applica alla Sacra Scrittura, ove ogni anima trova il rimedio ai suoi mali. - Sicché il pensiero così vero e bello espresso qui da S. Alfonso viene ad esser più suo che di altri, quantunque da altri abbia preso l' occasione di esprimerlo.



6 «Ave, peccatorum refugium atque diversorium.» S. EPHRAEM, Syrus, sermo de Sanctissimae Dei Genitricis Virginis laudibus. Opera, VI; Opera graece et latine, et latine tantum, III, pag. 576, col. 2, Romae, 1746.

7 Venezia, 1758: siate il rifugio, la speranza della salute mia.



8 «Dicamus... iterum atque iterum, semper et in perpetuum...: «Astitit Regina a dextris tuis in vestitu deaurato, circumamicta, varietate circumdata.» Et iam audi, filia David et Abraham, et inclina, aurem tuam ad supplicationem nostram... Decet te, utpote Dei Matrem, Reginam, Dominam et heram... nostrum recordari, adstantem illi qui terribilis nobis, tibi iucundus est, omnesque tibi largitur gratias unde gratia plena nuncupata es, quasi omni laetitia plena, propter adventum Spiritus Sancti in te. Quamobrem vultum tuum deprecamur omnes divites plebis, talibus ditati bonis ac spiritualibus contemplationibus: ad te clamamus: Recordare nostri, sanctissima Virgo... et tribue nobis (pro exiguis his sermonibus) magna dona ex divitiis gratiarum tuarum, o gratia plena... Ecce iam... quasi primitias encomii tibi Archangelius contexuit clamando: «Ave, gratia plena...» Beatam te dicunt omnes generationes. Ac primum omnes caelestes angelorum hierachiae... hierarchicas manus attollentes, te benedicunt... Ab iis edocti, nos qui terrenae sumussss hierarchiae... te exaltamus, magna et alta voce canentes: «Ave, gratia plena, Dominus tecum.» Intercede pro nobis, Domina et hera, Regina et Mater Dei.» Sermo in Annuntiationem SS. D. N. Deiparae. Inter Opera S. Athanasii, MG 28-938, 939. - Certamente, questo Sermone non è di S. Atanasio, giacché vi si parla di eresie che non esistevano a suo tempo. Pur non è dispregevole: Baronio, che fu dei primi a negargli la paternità di .S. Atanasio, volentieri lo attribuirebbe a S. Cirillo, o ad Anastasio, dotto e santo patriarca di Antiochia: cf. Epistola apologetica, n. 8, MG 28-917.




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