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S. Alfonso Maria de Liguori
Visite al SS. Sacramento

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VISITA XXVI.

Exulta et lauda1 habitatio Sion, quia magnus in medio tui sanctus Israel (Is. XII, [6]). Oh Dio, e quale gaudio dovressimo noi uomini concepire, quali speranze e quali affetti, in sapere che in mezzo alle nostre patrie, nelle nostre chiese, vicino alle nostre case vi abita e vive nel SS. Sacramento dell'altare il Santo de' Santi, il vero Dio! Quello che colla sua presenza fa beati i santi nel paradiso! Quello ch'è lo stesso2 amore! Amorem non tam habet, quam ipse est, dice S. Bernardo.3 Questo Sacramento non solo è Sacramento d'amore, ma è lo stesso amore, lo stesso Dio, che per l'amore immenso che porta alle sue creature si chiama ed è lo stesso amore: Deus caritas est.4 Ma io vi sento lamentare, o Gesù mio sacramentato: Hospes eram et non collegistis me.5 Che voi siete venuto ad essere nostr'ospite in terra per nostro bene, e che noi non vi abbiamo accolto. Avete ragione, Signore, avete ragione; ed io sono uno di quest'ingrati che vi ho lasciato solo, senza venire neppure a visitarvi. Castigatemi come volete, ma non col castigo ch'io meriterei,6 d'esser privato della vostra presenza; no, ch'io voglio emendare la mia rozzezza e le scortesie che vi ho usate.7 Voglio da oggi avanti non solo visitarvi spesso, ma trattenermi quando posso con voi. O pietosissimo Salvatore, fate ch'io vi sia fedele ed infiammi col mio esempio anche gli altri a tenervi compagnia nel SS. Sacramento. Io sento l'Eterno Padre che dice: Hic est Filius meus dilectus, in quo mihi bene complacui (Matth. XVII, [5]). Dunque un Dio trova in voi tutte le sue compiacenze, e non ve le troverò io, verme miserabile, a starmene con voi in questa valle di lagrime? O fuoco consumatore, distruggete in me tutti gli affetti alle cose create, perché queste sole possono rendermi infedele ed allontanarmi da voi. Voi


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potete se volete: Domine, si vis, potes me mundare.8 Avete fatto tanto per me, fate quest'altro cacciate dal mio cuore tutti gli amori che non tendono a voi. Ecco, io a voi mi dono tutto: dedico oggi tutta la vita che mi resta all'amore del SS. Sacramento. Voi, Gesù mio sacramentato, avete da essere il mio conforto, il mio amore in vita e nel tempo della mia morte, allorché verrete ad essermi viatico e condottiere al vostro regno beato. Amen, amen. Così spero, così sia.- Giac. Quando, Gesù mio, vedrò la tua bella faccia?

La comunione spirituale.




1 Napoli, 1748: Exulta et exalta....



2 Napoli, 1748 e '49, qui e più in basso: l' istesso.



3 «Amat et Deus, nec aliunde hoc habet, sed ipse est unde amat. Et ideo vehementius, quia non amorem tam habet, quam hoc est ipse.» S. BERNARDUS, In Cantica, sermo 59, n. 1. ML 183-1062).



4 I Io, IV, 16.



5 Matth. XXV, 43.



6 Napoli, 1748, '49, '51: meritarei.



7 Napoli, 1748, '49: che vi ho fatto.

8 Matth. VIII, 2.






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