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S. Alfonso Maria de Liguori
Visite al SS. Sacramento

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VISITA XXX.

Cur faciem tuam abscondis? (Iob. XIII, [24]). Dava timore a Giobbe il vedere che Dio nascondeva la sua faccia; ma l'intendere che Gesù Cristo nasconde la sua maestà nel SS. Sacramento, a noi non dee apportare timore, ma più confidenza ed amore; mentr'egli appunto per accrescere la nostra confidenza e per più manifestarci il suo amore si mette sugli altari nascosto sotto le specie di pane. Dum Deus in hoc Sacramento faciem suam abscondit amorem suum detegit. Il Novarino.1 E chi mai avrebbe ardire d'accostarsegli con confidenza, di palesargli i suoi desideri se questo Re del cielo facesse sugli altari comparire gli splendori della sua gloria?

Ah mio Gesù, e quale invenzione amorosa è stata mai questa del SS. Sacramento, di nascondervi sotto l'apparenza di pane per farvi amare e trovare in terra da chi vi desidera? Avea ragione il profeta di dire che parlassero gli uomini e gridassero per tutto il mondo, per far sapere a tutti dove giungono l'invenzioni dell'amore che ha per noi questo nostro buon Dio: Notas facite in populis adinventiones eius (Is. XII, [4]). O Cuore amantissimo del mio Gesù, degno di possedere tutt'i cuori delle creature, Cuore tutto pieno e sempre pieno di fiamme di purissimo amore: o fuoco consumatore, consumatemi tutto e datemi una vita novella di amore e di grazia. Unitemi talmente a voi, che io non mai più abbia a dividermi da voi. O Cuore aperto per essere il rifugio delle anime, ricevetemi. O Cuore sopra la croce così addolorato per li peccati del mondo, datemi un vero dolore de' peccati miei. Io so che in questo divin Sacramento voi conservate gli stessi sentimenti d'amore che avevate per me morendo nel Calvario, e perciò avete un gran desiderio di unirmi tutto a voi. E sarà possibile ch'io più resista a rendermi tutto al vostro amore ed al vostro desiderio? Deh per li meriti vostri, amato mio Gesù, feritemi voi, ligatemi, stringetemi, unitemi tutto al vostro Cuore. Io risolvo oggi colla grazia vostra di darvi ogni gusto possibile, con mettermi sotto i piedi tutti i rispetti, le inclinazioni, le


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ripugnanze, tutt'i miei gusti, i miei comodi, che mi possono impedire di contentarvi intieramente. Fate voi, Signor mio, ch'io l'eseguisca in modo che da oggi avanti tutte l'opere mie, i miei sentimenti e gli affetti sieno in tutto uniformi al vostro beneplacito. O amore di Dio, cacciate dal cuor mio tutti gli altri amori. O Maria, speranza mia, voi tutto potete appresso questo Dio, ottenetemi la grazia di essere io servo fedele sino alla morte del puro amore di Gesù. Amen, amen. Così spero, così sia, nel tempo e nell'eternità.-Giac. Quis me separabit a caritate Christi?2

La comunione spirituale.




1 Non abbiamo trovato questo testo del Novarino.



2 Quis ergo nos separabit a caritate Christi? Rom. VIII, 35.






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