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S. Alfonso Maria de Liguori Apparecchio e ringraziamento…messa IntraText CT - Lettura del testo |
Hic est Filius meus dilectus, in quo mihi bene complacui. (Matth. 17. 5.)
Nell'antica legge gli uomini onoravano Dio con tanti sacrificj; ma nella nuova è stato più onorato Dio con una sola messa, che con tutti i sacrificj antichi; i quali non erano che figura ed ombra del sacrificio nostro dell'altare. Colla santa messa si onora Dio quanto merita d'essere onorato; poiché se gli rinnova lo stesso infinito onore che gli diede Gesù C., sacrificandogli se medesimo sulla croce. Una sola messa dà più onore a Dio, che non gli ha dato e non gli daranno tutte le orazioni e penitenze de' santi, tutte le fatiche degli apostoli, e tutti gli ardori de' serafini e della divina Madre. Or quest'onore Dio vuol riceverlo, o sacerdote, per mano tua questa mattina.
È giusto ancora che Iddio sia ringraziato per tutti gl'immensi beneficj che ci ha fatti la sua infinita bontà. Ma qual degno ringraziamento possiamo rendergli noi miserabili? Se il Signore non ci avesse dimostrato, che per una sola volta un semplice segno d'affetto, anche meriterebbe da noi un ringraziamento infinito, essendo quell'affetto favore e dono d'un Dio infinito. Ma ecco che egli ci ha dato il modo di non restar confusi in tante nostre obbligazioni, e di ringraziarlo degnamente; e come? con offerirgli Gesù nella messa; così Dio resta pienamente ringraziato e soddisfatto.
Questa gran vittima che se gli offerisce è il suo medesimo Figlio, in cui trova egli le sue compiacenze. Il sacrificio è della vita d'un Dio, che nella consegrazione e nella sunzione gli vien sacrificato con una mistica morte. Così lo ringraziava Davide per tutte le grazie a lui fatte: Quid retribuam Domino pro omnibus quae retribuit mihi? calicem salutaris accipiam 1. E così Gesù medesimo ringraziò il suo divin Padre per li beneficj fatti a tutti gli uomini: Et accepto calice gratias egit, et dixit: Accipite et dividite inter vos 2.
Ah mio Dio e Creatore, come mai avete potuto eleggere me ad onorarvi per mezzo del sacrificio del vostro Figlio, quand'io per lo passato v'ho tanto disonorato colle ingiurie che vi io fatte? In vece di castigarmi coll'inferno, voi mi avete dato l'onore di farmi sacerdote, ministro della vostra gloria.
Giacché dunque vi degnate e vi contentate di ricever questo gran sacrificio per mano mia, io unisco il mio povero cuore al cuore di Gesù Cristo, e in nome suo ve l'offerisco in ricognizione del vostro supremo dominio. Vorrei vedere la vostra maestà infinita adorata ed amata da tutti gli uomini. Supplisca l'onore che vi do questa mattina, sacrificandovi il vostro Figlio, a tutti i disonori che
vi han fatti e vi fanno gli uomini coi loro peccati.
Intendo insieme con questa messa di ringraziarvi di tutti i beneficj fatti al mondo e specialmente a me miserabile che per la mia ingratitudine meritava d'esser abbandonato da voi. Ma io ho accresciuti i peccati e voi avete accresciute in me le grazie. Ve ne ringrazio, o infinita bontà; dirò meglio, vi ringrazii Gesù Cristo per me.
Deh! Signore, per li meriti di Gesù Cristo illuminatemi questa mattina, infiammatemi del vostro amore e staccatemi dalla terra; non permettete ch'io più resista a tante finezze del vostro affetto. Io v'amo, o sommo bene, con tutto il cuore. Io voglio lasciar tutto per dar gusto a voi, o Dio degno d'infinito amore. Deh! scopritemi sempre più le grandezze della vostra bontà, acciocch'io sempre più m'innamori di voi, e mi affatichi a contentarvi in tutto, senza riserva.
Voi vi siete dimostrato innamorato dell'anima mia, ed io potrò amare altro che voi? No, mio Signore, che da oggi avanti solo a voi voglio vivere; solo voi voglio amare, che ben meritate tutto il mio amore. O Padre eterno, io spero nel sangue di Gesù Cristo, che voi colla vostra grazia darete effetto a questo mio desiderio. Voi mi avete tanto favorito quando io vi fuggiva; molto più dunque debbo da voi sperare or che vi cerco, ed altro non desidero che il vostro amore. O madre mia Maria, voi che portaste nel vostro seno quel Dio che stamattina ho da ricevere, voi aiutatemi a riceverlo con umiltà ed amore.