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S. Alfonso Maria de Liguori Breve trattato della necessità della preghiera IntraText CT - Lettura del testo |
Son piene le sagre Scritture di testi, per cui il Signore ci fa intendere, ch'egli esaudisce tutte le nostre preghiere. In un luogo dice: Clamabit ad me, et ego exaudiam eum: Ps. 90. 1 5. Griderà a me, ed io l'esaudirò.
In altro Rogabis eum, et exaudiet te Iob. 22. 27. In altro: Clama ad me, et exaudiam te. Ier 33. 3. In altro Invoca me, et eruam te Ps. 49. 15.
Chiamerai, ed io ti libererò da' pericoli di perderti. In altro: Quis invocavit, eum, et despexit illum? Eccli. 12. Chi mai ha invocato Dio, e Dio l'ha disprezzato, non dando orecchio alle sue preghiere? In altro: Ad vocem clamoris tui, statim ut audierit, respondebit tibi. Is. 30. 19. Quando tu lo pregherai, subito il Signore ti risponderà, viene a dire ti esaudirà.
In altro: Adhuc illis loquentibus, ego audiam. Is. 65. 24. Prima che avranno1 essi finito di espormi la grazia che mi chiederanno, io gli esaudirò.
In altro: Benedictus Deus, qui non amovit orationem meam, et misericordiam suam a me. Ps. 65. 20. Va sempre unita la nostra preghiera colla misericordia di Dio; onde dice S. Agostino su questo passo, che quando noi ci troviamo a raccomandarci a Dio, dobbiamo molto rallegrarci, perché mentre preghiamo, dobbiamo star sicuri, che Dio ci esaudisce: Cum videris a te non amotam deprecationem tuam, securus esto quod non est a te amota misericordia eius.2 In altro: Quodcumque volueritis, petetis, et fiet vobis. Ioan. 15. 7. Domandate quanto volete basta che lo domandiate, e vi sarà concesso.
Onde dice Teodoreto, che l'orazione è onnipotente: ella è una, ma può ottenere tutte le cose: Oratio cum sit una, omnia potest.3 E S. Bonaventura dice, che per l'orazione si ottiene l'acquisto d'ogni bene, e la liberazione d'ogni male: Per ipsam impetratur obtentio omnis boni, et liberatio ab omni malo.4 E quando mai (soggiunge S. Bernardo5) il Signore non ci concedesse quella grazia, che domandiamo, ben possiamo sperare per certo, che ci doni una grazia più utile di quella. Signore (gli dicea Davide) voi siete pieno di benignità e di misericordia con tutti coloro, che vi pregano: Tu, Domine, suavis et mitis, et multae misericordiae omnibus invocantibus te. Ps. 85. 5. E S. Giacomo dice: Si quis vestrum indiget sapientia, postulet a Deo, qui dat omnibus affluenter, nec improperat. Iac. 1. 5. Dice quest'apostolo, che a coloro, che pregano, il Signore non dà colla mano stretta, come danno gli uomini della terra, perché la ricchezza degli uomini, è ricchezza finita; ma Dio, perché la sua ricchezza è infinita, quanto più dà, ha più che dare, perciò dat affluenter, dà colla mano larga più di quello, che noi gli sappiamo domandare. Nec improperat, né ci rimprovera i disgusti, che gli abbiamo dati, quando andiamo a cercargli6 le grazie.
Ciò avviene, perché la bontà di sua natura è diffusiva, onde Dio, che per natura è bontà infinita (Deus cuius natura bonitas, dice S. Leone7) ha un desiderio sommo di comunicare a noi i suoi beni, e la sua felicità. E ciò lo rende sollecito del nostro bene. Dominus sollicitus est mei, dicea Davide. Ps. 39. 1 8. E ciò facea dire al santo re: In quacumque die invovero te, ecce cognovi, quia Deus meus es. Ps. 55. 10. Signore, volea dire, quando io vi chiamo, subito conosco, che voi siete il mio Dio, cioè una bontà infinita, che desiderate d'esser da noi pregato per beneficarci; mentre appena noi vi chiediamo le grazie, che subito voi ce le concedete. Si presentò un giorno un povero lebbroso al nostro Salvatore, e gli disse: Domine, si vis, potes me mundare (Matth. 8. 2.) e Gesù rispose, volo, mundare; come dicesse: Ah figlio mio, di questo dubiti, che io voglia guarirti? e tu non sai, ch'io sono il tuo Dio, che ho desiderio di vedere
tutti felici? E perché sono sceso dal cielo in terra, se non per fare tutti contenti? Sì, che voglio, sii guarito.
Molti si lamentano di Dio, che non concede loro le grazie, che desiderano: ma dice S. Bernardo, che meglio Dio si lamenta di loro, perché non lo pregano, e così gli serran la mano, che vorrebbe aprire a beneficarli secondo il suo desiderio: Multi queruntur deesse sibi gratiam sed multo justius gratia quereretur deesse sibi multos.8 No, non vi lamentate di me, dice il Signore, se da me non avete ricevute le grazie, che vi bisognavano; lamentatevi di voi, che non me le avete richieste, e perciò non l'avete ottenute; cercatele9 da oggi innanzi, e sarete a pieno contenti: Usquemodo non petistis quicquam, petite et accipietis, ut gaudium vestrum sit plenum. Ioan. 16. 24.
I monaci antichi,10 facendo una volta un consiglio tra di loro, per vedere qual fosse l'esercizio più utile per accertare la salute eterna conclusero essere l'orazione di petizione, con dire: Deus in adiutorium meum intende. E 'l P. Paolo Segneri,11 parlando di se stesso, dicea, che prima nella meditazione si tratteneva in fare affetti, ma poi avendo conosciuto il grand'utile, e necessità della preghiera, procurava per lo più trattenersi in pregare. Ma come va, che alcuni pregano, e poi non ottengono? Pregano, ma non pregano come si dee, e perciò non ottengono: Petitis, et non accipitis, eo quod male petatis. Iac. 4. 3. Molti cercano le grazie, ma senza le dovute condizioni. Vediamo dunque quali sono le condizioni necessarie della preghiera per ottenere le grazie.