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A Gesù appassionato1.
Gesù mio, con dure funi
Come reo chi ti legò?2
Sono stata io l'ingrata3,
Ah mio Dio, perdon, pietà.
Gesù mio, la bella Faccia
Chi crudele ti schiaffeggiò?
Sono stata ecc.
Gesù mio, di fango e sputi
Il bel Volto chi t'imbrattò?
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Gesù mio, le belle Carni
Chi spietato ti flagellò?
Gesù mio, la nobil Fronte
Chi di spine ti coronò?
Gesù mio, sulle tue Spalle
Chi la Croce ti caricò?
Gesù mio, la dolce Bocca
Chi di fiele t'amareggiò?
Gesù mio, le Sacre Mani
Chi con chiodi ti trapassò?
Gesù mio, quei stanchi Piedi
Alla Croce chi t'inchiodò?4
Gesù mio, l'amante Core
Colla lancia chi ti passò?
O Maria, quel tuo bel Figlio
Chi l'uccise, chi tel rubò?
Sono stata io l'ingrata,
O Maria, perdon, pietà5.
1 [0.] - N.B.) Recava nella prima stesura il titolo seguente:
«Alla Passione di Gesù Cristo» (Sarn., «Via facile del Paradiso», 1738).
2 [2.] «Come reo chi ti
ligò» (Sarn., «Via facile del Paradiso», 1738; «Mondo Sant.» Ed. II, 1739).
3 [3.] «Sono stato io
l'ingrato» (Sarn., «Via facile del Paradiso», 1738; «Mondo Sant.», 1739,
Ed. II).
4 [20.] «Alla Croce chi
gl'inchiodò» (Sarn. «Mondo Santif.» Ed. II, 1739).
5 [26.] - N.B.) A. - L'Anonimo Gesuita, che compose «L'Arpa
di Sacre Laudi e Divozioni ad uso delle Missioni» (Ed. IV, Napoli, 1749),
rimaneggiò questa cara Canzoncina Alfonsiana quasi raddoppiando i versi,
dandole il titolo: «A Giesù paziente» (pag.61-62). Incomincia:
«Giesù mio, con mille pene
Chi crudel vi schiaffeggiò...».
Vi sono 3 invocazioni alla Madonna. Gli ultimi 2 versi sono:
«Giesù mio, dal duol, dal pianto
Come mai cessar potrò».
B. - Diversi Editori moderni arbitrariamente mutano il verso tronco
novenario in ottonario, eliminando una sillaba e la monotonia voluta dal Santo Poeta.
Così ha fatto, tra gli altri, recentemente il Di Coste nelle «Melodie di S.
Alfonso M. dei Liguori in alcuni suoi canti popolari» (Roma, 1932, pag. 54-55).
Il testo riprodotto da noi trovasi nell'Ed. Sarnelliane e in tutte
l'Edizioni curate da S. Alfonso sia a Napoli che a Venezia: soltanto «La Via al
Paradiso» edita a Napoli nel 1762 reca a pag. 311 il testo dato dal Di Coste.
Ma questo non corrisponde certamente al definitivo: noi vi troviamo le seguenti
varianti:
«Il tuo volto ch'imbrattò?» («Via del Paradiso», 1762).
«Gesù mio, l'amato Cuore...» («Via del Paradiso», 1762).
«O Maria, l'amato Figlio...» («Via del Paradiso», 1762).
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