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S. Alfonso Maria de Liguori Considerazioni...stato religioso IntraText CT - Lettura del testo |
Consid. XII. La vita de' religiosi è più simile alla vita di Gesù Cristo.
L'apostolo dice che l'eterno Padre predestina al regno de' cieli quei soli che vivono conformati alla vita del Verbo incarnato: Quos praescivit et praedestinavit conformes fieri imaginis Filiis sui 2. Quanto perciò debbono star contenti i religiosi e sicuri del paradiso, vedendo che Dio gli ha chiamati ad uno stato di vita, che fra tutti è il più conforme alla vita di Gesù Cristo! Gesù in questa terra volle viver povero, da semplice garzone d'un artiere in povera casa, con povere vesti, con poveri cibi: Propter vos egenus factus est, cum esset dives, ut illius inopia vos divites essetis 3. Di più egli si elesse una vita tutta mortificata, lontana dai piaceri di questa terra, e sempre accompagnata da pene e da tristezze dalla nascita sino alla morte: onde fu chiamato da' profeti l'uomo de' dolori: Vir dolorum 4.Con ciò fece intendere a' suoi servi qual dev'essere la vita di chi vuole seguitarlo: Si quis vult venire post me, abneget semetipsum, tollat crucem suam et sequatur me 5. Da questo esempio poi e da questo invito di Gesù Cristo i santi han procurato di spogliarsi di tutti i beni terreni e di caricarsi di pene
e di croci, per così seguire il loro amato Signore. Così fece un s. Benedetto, ch'essendo figlio de' signori di Norcia e parente dell'imperador Giustiniano, e stando fra le ricchezze e delizie del mondo, giovinetto di quattordici anni se ne andò a vivere in una grotta sopra il monte di Subiaco, dove non riceveva altro sostentamento per vivere, che un tozzo di pane recatogli ogni giorno per limosina dal monaco Romano. Così fece un s. Francesco d'Assisi, che rinunziando al padre tutta la sua porzione, anche la camicia, povero e mortificato si consagrò tutto a Gesù Cristo. Così un s. Francesco Borgia, un s. Luigi Gonzaga, essendo l'uno duca di Candia, l'altro signor di Castiglione, lasciarono tutte le loro ricchezze, stati, vassalli, patria, casa e parenti, e se ne andarono a vivere da poveri nella religione. E così han fatto tanti altri nobili e principi anche di sangue reale. La b. Zedmerra figlia del re di Etiopia rinunziò il regno per farsi monaca domenicana. La b. Giovanna di Portogallo rinunziò i regni di Francia e d'Inghilterra per farsi religiosa. Nella sola religione benedettina si contano venticinque imperadori e settantacinque fra re e regine che lasciarono il mondo per vivere da poveri, mortificati e scordati del mondo in povero chiostro. Ah sì, che questi e non già i grandi del mondo sono i veri fortunati! I mondani al presente stimano costoro per pazzi; ma nella valle di Giosafatte conosceranno essi essere stati i pazzi, e mirando allora i santi sui loro troni coronati da Dio, diranno piangendo e disperati: Hi sunt quos aliquando habuimus in derisum…Nos insensati vitam illorum aestimabamus insaniam…Ecce quomodo inter filios Dei computati sunt, et inter sanctos sors illorum est 1.