§ II - Della Mortificazione e Penitenze corporali

I. La mortificazione cristiana deve essere ancora molto a cuore agli operarj evangelici per ritrarre copioso frutto dall'apostoliche loro fatiche. Quindi i soggetti di quest'Istituto attenderanno principalmente a mortificare il loro interno, vincere le loro passioni, annegare in tutto la loro volontà, cercando a somiglianza dell'Apostolo di compiacersi ne' dolori, ne' disprezzi e nelle umiliazioni di Gesù Cristo.

II. Riguardo poi alle penitenze corporali, digiuneranno tutte le vigilie

della Vergine; nell'Avvento e novena dello Spirito Santo mangeranno lattacini³¹ e la refezione della sera sarà più larga che ne' giorni de' digiuni della Chiesa. Due giorni di ciascuna settimana, il mercordì³² e venerdì si daranno la ||11|| disciplina tutti in comune. Dormiranno sulla paglia, sebbene si permettono cuscini di lana e lenzuoli³³ di tela ordinaria. I letti regolarmente saranno sette palmi lunghi e tre e mezzo larghi.

III. Perché non siano questi operarj molto indiscreti nell'affliggere i loro corpi, dovranno tutti prendersi le ricreazioni assegnate, che saranno un'ora ordinariamente dopo pranzo ed un'ora dopo cena, convenendo tutti in un medesimo luogo, ed un giorno di ogni settimana. Né sarà loro lecito fare alcuna penitenza corporale e caricarsi di troppe fatiche senza licenza de' superiori e direttori spirituali.

IV. Non useranno sorta alcuna di odori vani, non sarà loro permesso l'andare a caccia di qualunque sorta, giocare a qualunque gioco, specialmente il portarsi in casa de' parenti. Questo sarà lecito solamente con espressa licenza de' superiori ne' casi d'infermità grave di padre o madre, o di altra urgente necessità; e di questa osservanza ne saranno gelosissimi custodi i superiori.