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S. Alfonso Maria de Liguori
Delle cerimonie della messa

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Delle cerimonie della messa

Approccio alla lettura

Scheda

Edizioni contemporanee a S. Alfonso

1769, Napoli, Paci, in 12°, pp. 151.

1769, Bassano, Remondini, in 12°, pp. 266, insieme alla Apologia (Cf. nr. 78)

Quest'opera comprende due parti: La prima è dedicata alle rubriche della messa, la seconda tratta del rispetto con il quale si deve celebrare e presenta sette meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo per la preparazione al santo sacrificio e altre sette come ringraziamento. Alla maniera di una terza parte S. Alfonso aggiunge l'opuscolo Degli abusi nel prender le Messe (vedere opera n. 77).

S. Alfonso compose questo libro per i preti della sua diocesi, durante una delle sue gravi malattie. Per redigerlo utilizzò un gran lavoro del P. Ferrara, deceduto il 23 agosto 1767, (lettera del 3 agosto 1768).

Nell'ottobre del 1768 la stampa era cominciata a Napoli; quando fu ultimata, S. Alfonso l'inviò a Remondini per pubblicarla contemporaneamente alla nuova apologia del suo sistema morale (cfr. opera n. 78).

Il catalogo degli Acta Doctoratus menziona, anche nel 1761, un libro di S. Alfonso che porta come titolo Delle Cerimonie della Messa. Molti storici ed editori di S. Alfonso (Dilgskron, t. 2, p. 216, Dujardin, Oeuvres complètes de S. Alfonso, Tournai, 1870, t. 14, p.56; Keusch, p.80), riportano questa affermazione; ma sembra errata.

I redattori dell'Elenchus saranno stati indotti in errore da un testo del capitolo 50 del libro del Tannoja. Questi parla della pubblicazione di un'opera nella quale S. Alfonso inculca la necessità di ben osservare le rubriche nella celebrazione della messa, di cui in seguito spiega la liturgia. Siccome il Tannoja ricorda questo lavoro immediatamente prima di menzionare la Lettera à un religioso amico, apparsa nel 1761 (cfr. opera n.50), essi hanno concluso che bisognava porre vicino a questa data, cioè l’anno 1761, questo lavoro liturgico che hanno chiamato, come quello del 1769: Delle Cerimonie della Messa.

Questa deduzione non può accettarsi, se si considera che:

1) Tannoja non si cura gran che dell'ordine cronologico nella descrizione dell'attività letteraria di S. Alfonso: Egli ne fornisce la prova proprio nel testo in questione: infatti prima di parlare della lettera sulla predicazione del 1761, descrive i lavori del Santo durante la quaresima del 1762.

2) La descrizione sommaria dell'opera liturgica di S. Alfonso, di cui neanche riporta il titolo, si rifà a grandi linee alla Messa strappazzata che uscì nel 1761.

3) Parlando nel 1769 dell'apparizione Delle Ceremonie della Messa. non fa alcun accenno a un'opera analoga già apparsa precedentemente.

4) Nessuna delle numerose lettere di S. Alfonso a Remondini, tra il 1760 e il 1762 fa il più piccolo cenno di questo libro, quando i titoli di tutte le altre apparivano incessantemente. Bisogna attendere il 3 agosto 1768 per sentirlo dire al suo editore veneziano di aver composto un'opera sulle cerimonie della messa. Il 9 ottobre di quest'anno, annuncia che ha iniziato a stampare (a Napoli secondo il suo costume); all'inizio del 1769 era pronto e riapparve lo stesso anno a Bassano: E' dunque l'anno 1769 che è da ritenersi per la pubblicazione di quest'opera.

 

P. Maurice De Meulemeester

Bibliographie générale des écrivains rédemptoristes,

Louvain 1933, pp. 142-143

 




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