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S. Alfonso Maria de Liguori
Dissertazioni teologiche-morali

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§. 1. Del luogo dell'inferno.

 

4. S. Giovan Grisostomo6 pensò che l'inferno fosse fuori di tutto questo mondo; onde dopo il quesito dove sia l'inferno? Sed quonam in loco inquies erit? risponde: Extra mundum hunc totum, ut ego puto7. Ma questa sua opinione


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che l'inferno sia fuori del mondo creato da Dio, il card. Gotti1 giustamente dice che non può sostenersi; perché fuori della sfera di questo mondo non vi sono più luoghi corporei, ma solo spazj immaginarj; l'inferno all'incontro è certamente un luogo corporeo, non immaginario. Altri poi han detto che l'inferno è sotto terra, ma sta vicino alla superficie della terra, mossi dal vedere più monti, come il Vesuvio, il Vulcano, l'Etna, che quasi di continuo mandano fuoco; ed a questa opinione sembra anche san Tommaso essere inclinato2. Altri poi con s. Gregorio Nisseno3 dissero che l'inferno fosse nell'aria tenebrosa di questo mondo, ove dimorano alcuni demonj, secondo che scrive l'apostolo4 chiamati da s. Paolo Rectores tenebrarum harum... in coelestibus. Ma neppure si ammette questa sentenza; poiché, sebbene per divina dispensa nell'aria vi siano alcuni spiriti maligni per esercizio degli uomini, nondimeno questo luogo non è permanente per essi; il luogo per essi permanente sta scritto da s. Pietro, cioè il tartaro o sia l'inferno, ove tratti saranno a penar eternamente: Si enim Deus angelis peccantibus non pepercit, sed inferni rudentibus detractos in tartarum cruciandos tradidit5.

 

5. Altri eretici poi chiamati Ubiquisti, come Retsero, Teodoro Beza e Brenzio presso Bellarmino, dicono che l'inferno non è ristretto in alcun luogo, ma sta da per tutto, non avendo Dio destinato luogo particolare a' dannati, poiché alcuni a suo arbitrio li manda a penare in un luogo ed altri in un altro. Ma quest'altra opinione è falsissima, e lontana dalla comune credenza della chiesa cattolica, la quale ci fa sapere che il Signore ha stabilito un luogo certo per li demonj e per li reprobi, come si ricava da più luoghi della scrittura. S. Girolamo lo prova specialmente6 dal cap. 16. de' Numeri, ove si dice che Datan ed Abiron precipitarono all'inferno per una voragine che si aprì sotto i loro piedi: Dirupta est terra sub pedibus eorum et, aperiens os suum, devoravit illos cum tabernaculis suis, descenderuntque vivi in infernum operti humo7. Ed indi uscì una gran fiamma ed uccise 150 uomini compagni del loro peccato. Di più nel salmo 54 vers. 16 sta scritto: Veniat mors super illos et descendant in infernum viventes. E questa parola descendere sta replicata molte volte nella scrittura, parlandosi dell'inferno; il che verisimilmente significa che l'inferno sta nelle viscere della terra.

 

6. Tutto si conferma da s. Luca, ove si dice del ricco epulone: Mortuus est autem et dives et sepultus est in inferno8. Si dice sepultus, perché le sepolture si fanno sotto terra. Di più quel ricco chiamò l'inferno luogo di tormenti, in hunc locum tormentorum, dal che si avvera che l'inferno è un luogo certo e definito, il quale in altro luogo è chiamato lago: Salvasti me a descendentibus in lacum9. In altro luogo è chiamato stagno: Missus est in stagnum ignis10. Lago e stagno dinotano luogo certo e basso. In altro luogo l'inferno è chiamato Gehenna11. Gehenna era una valle, in cui scrivesi che anticamente i giudei sagrificavano i loro figli all'idolo Moloch; dipoi ivi si buttavano i cadaveri e tutte le sordidezze per essere bruciate, e perciò vi era un continuo fuoco. Del resto, per concludere, s. Tommaso12 dice che il luogo dell'inferno è sotto terra, ma che non sa poi asserire dove propriamente sia, se nel centro della terra o in altra parte meno profonda; s. Agostino13 scrive: Manifestum est, ut dixi, inferiores partes terrae inferorum vocabulo nuncupatas. In quanto poi alla larghezza dell'inferno ove dimoreranno i dannati, dopo che saranno risorti, dice s. Tommaso14 che neppure si sa, perché non si sa se i reprobi nell'inferno staranno separati tra di loro in qualche distanza, o pure ammassati l'uno coll'altro in un corpo.

 




6 Hom. 31. in ep. ad Rom.



7 Ibid.

1 Tom. 3. in fin. quaest. 7. de loco et statu damnat. §. 3. n. 6.



2 Opusc. 11. a. 24.



3 Disp. de anima etc.



4 Ephes. 6. 12.



5 2. Petr. 2. 4.



6 In ep. ad Ephes. c. 4.



7 Numer. 16. 31.



8 Luc. 16. 22.



9 Ps. 19. 3.



10 Apoc. 20. 9.



11 Matth. 5. 29.



12 Opusc. 10. a. 31.



13 L. 4. in Numer. quaest. 39.



14 In 4. dist. 50. quaest. 2. a. 2. q. 4.






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