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Sant'Alfonso Maria de Liguori
Due scritti inediti sul quietismo

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Della Carità.

- La carità meglio è possederla, che specularla. E come si possiede? Con toglier gl'impedimenti. Il vignjuolo pota la vite, e nascono l'uve; attendete a mortificarvi, e verrà in voi la carità. Molti vorrebbero ardere di carità, ma senza purificare il cuore dagli affetti terreni ecc.167. La carità è quando amiamo Dio per se stesso, per la sua infinita bontà. Le anime amanti, quanto più amano Dio, tanto meno par loro d'amarlo, poicché l'amor maggiore produce maggior lume dell'amabilità ||9v|| di Dio; onde l'anima, quanto più grande vede l'amabilità di Dio, tanto più scarso vede il suo amore168.

Non si può far maggior onore alla Bontà di Dio, che amandola senza riflettere a' premj, ma per se stessa, ancorché dovesse annichilarci169. La santità consiste in tre cose: Fede senza segni, Speranza senza pegni, Carità senza premj. Giovano i lumi, i miracoli per la fede; i doni e le promesse per la speranza; le carezze e le unioni per la carità. Ma tali cose non dobbiamo pretenderle, ma fondarci nella veracità e bontà di Dio. Credono certe anime che allora solamente amano, quando sentono l'amore, e se no, si chiamano abbandonate. S'ingannano. S. Giovanni della Croce (Lettera 8) scrisse ad una tale anima: Non mai V.S. è stata in miglior stato del presente, perché non mai ha fatto più poco conto di sé; né mai ha servito a Dio con tanta purità; né mai finalmente è stata tanto lontana dal cercar se stessa, come fa ora170.

Scordiamoci di noi stessi per pensare a Dio, umiliandoci, che niente meritiamo ecc., ch'Egli non si scorderà di noi.


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Beato è chi non s'ama

Per amar solo Te, Gesù diletto.

Ricchissimo è quel petto,

Che avendo in se Dio solo, altro non brama.

E saggio è sol chi crede,

Che possedendo Dio tutto possiede171.

S. Th. II - II, q. 82, a. 3 ad 2 dice che le perfezioni di Dio per sé sono attissime ad eccitare in noi l'amore, ma perché la nostra mente è debole, conforme noi abbiamo bisogno [d'esser] guidati a mano alla cognizione delle cose divine, così all'amore per cose a noi sensibili; e di ciò mezzo principalissimo è Gesù Cristo, ch'eccita sommamente in noi l'amor divino. Prefazio: «Ut dum visibiliter Deum cognoscimus, per hunc in visibilium amorem rapiamur». Onde Gesù disse: «Ego sum via. Ego sum ostium»172. La sua vita, morte, Sacramento sieno gli oggetti più frequenti delle vostre meditazioni, sinché la grazia v'innalzj alla Divinità173.




167 PETRUCCI I 175, n. 1.



168 PETRUCCI 176, n. 2: «Quel che sia la carità».



169 PETRUCCI I 195, n. 2.



170 PETRUCCI I 195-196, n. 3: «La santità dove principalmente consista». - Questo capoverso è aggiunto in margine.

171 PETRUCCI I 197, n. 4. - Il capoverso («Scordiamoci» ecc.) e la strofetta sono aggiunti in margine.



172 PETRUCCI I 176, n. 3.



173 PETRUCCI I 176-177, n. 4.






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