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S. Alfonso Maria de Liguori
Esercizio della Via Crucis

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Testo


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Questo esercizio della Via Crucis rappresenta il viaggio doloroso di Gesù Cristo, quando andò colla croce sulle spalle a morire sul Calvario per nostro amore; onde questa divozione dee praticarsi con tutta la tenerezza, pensando di andare accompagnando il Salvatore colle nostre lagrime per compatirlo e ringraziarlo.

Sappiasi, che nel visitare le seguenti stazioni si guadagnano tutte le indulgenze di Gerusalemme, come se la persona si trovasse appunto in quei santi luoghi.1 Sappiasi di più, che il papa


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Benedetto XIV, nell'anno 17412 con un suo Breve diè facoltà a tutti i parochi che colla licenza de' propri Ordinari possano erigere la Via Crucis nelle loro parrocchie o in altri luoghi nel ristretto delle loro chiese parrocchiali, sotto la direzione di un frate dell'ordine dei Minori o sieno Osservanti o Riformati o Recolletti, che sia predicatore o approvato a prender le confessioni dei fedeli e sia di qualunque convento o vicino o lontano, ma col consenso del suo superiore. Se però si trovasse in quel paese eretta già la Via Crucis, non se ne possa erigere altra, se non quando la prima stesse in luogo, ove la gente non può andare senza gravissimo incomodo.




1 «…Non si pubblichi… un numero certo e determinato delle indulgenze che si acquistano…Basterà il dire che chiunque mediterà la Passione del Signore in questo santo esercizio, acquisterà per concessione de' Sommi Pontefici le stesse indulgenze che acquisterebbe, se visitasse personalmente le stazioni della Via Crucis di Gerusalemme. Dato li 3 Aprile 1731.» Decreta autentica S. C. Indulgentiis sacrisque Reliquiis praepositae, edita iussu et auctoritate SS. D. N. Leonis PP. XIII, n. 100. Ratisbonae, 1883. – Il Papa Pio XI in data 20 ottobre 1931 ha determinato quali indulgenze guadagnano presentemente coloro che visitano le stazioni della Via Crucis.

«… Fideles omnes qui sive singulatim sive in comitatu, saltem corde contrito, pium exercitium Viae Crucis, legitime erectae, ad praescripta Sanctae Sedis peregerint, lucrari valeant:

a)      Indulgentiam plenariam toties quoties ipsum pium exercitium compleverint;

b)      Aliam plenariam pariter indulgentiam si eodem die quo memoratum pium exercitium peregerunt, vel etiam infra mensem ab eodem decise peracto, ad Sacram Synaxim accesserint;

c)      Indulgentiam partialem decem annorum pro singulis stationibus, si forte incoeptum exercitium, quavis rationabili causa, ad finem non perduxerint.

 

Huiusmodi vero indulgentias idem SS.mus Dominus Noster ad eos quoque extendi voluti ad quos spectant peculiaria in re Decreta diei 8 aug. 1859 et 25 martii anni currentis (qui nempe legitime impediti vel infirmi 20 Pater, Ave et Gloria coram Crucifixo ad hoc benedico recitaverint) ita tamen ut qui ex rationabili caaausa omnes praescriptos Pater, Ave et Gloria recitare nequiverint, pro indulgentia plenaria, indulgentiam partialem decem annorum totidemque quadragenarum consequantur pro singulis Pater cum Ave et Gloria recitatis; et si quis, vi morbi, vel tantum osculari Vel intueri queat in Crucifixum ad hoc benedictum, non vero addere precem iaculatoriam, indulgentiam plenariam consequi non impediatur.» (Acta Apostolicae Sedis, XXII, 1931, pag. 522.)



2 Bullarium Benedicti PP. XIV, 30 Aug. 1741. Prati, ex Typ. Aldina, 1845, tom. I, pag. 24.




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