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S. Alfonso Maria de Liguori
Foglietto di cinque punti...nelle Missioni

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PUNTO II. Della divozione verso la divina Madre.

 

1. Nella missione bisogna parimente spesso insinuare la divozione verso la divina Madre. Questa divozione non è una di quelle che si chiamano di semplice supererogazione, secondo parlano molti santi e tutti i maestri di spirito; ella si reputa necessaria per la salute eterna, non di necessità assoluta, ma almeno di necessità morale: onde si fa mal prognostico di taluno che vive abitualmente alieno da tal divozione. Ciò basterebbe a persuadercelo solamente il sapere che la santa chiesa ci fa chiamare la b. Vergine la nostra speranza con farla salutare in tutti i


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cori de' canonici e de' religiosi: Spes nostra, salve.

 

2. A ciò corrisponde quel che scrive s. Bernardo, da cui è chiamata Maria Plenus aquaeductus, ut accipiant caeteri de eius plenitudine 1. Quindi in altro luogo scrive che Gesù Cristo, redempturus humanum genus, universum pretium contulit in Mariam 2. In altro luogo scrive: Si quid spei nobis est, si quid gratiae, si quid salutis, ab ea noverimus redundare 3. In altro luogo: Nulla gratia venit de coelo ad terram, nisi transeat per manus Mariae 4. In altro luogo: Sic est voluntas eius, qui totum nos habere voluit per Mariam 5. Onde poi il p. Natale Alessandro, fondato su di questo celebre testo di s Bernardo, scrisse: Vult Deus ut omnia bona ab ipso expectemus, potentissima Virginis matris intercessione impetranda 6. E lo stesso scrisse il p. Contensone, dicendo che niuno sarà partecipe del sangue di G. Cristo, se non per l'intercessione della divina Madre, mettendo le parole in bocca di Cristo: Nullus sanguinis mei particeps erit, nisi intercessione Matris meae 7. E, perché dobbiamo aspettare ogni bene da Dio per mezzo di Maria? La ragione l'adduce lo stesso s. Bernardo in altro luogo, dicendo: perché a Maria non manca facoltà presso Dio di ottenerci tutte le grazie che bramiamobuona volontà verso di noi per salvarci: Nec facultas ei deesse poterit nec voluntas 8. In altro luogo dichiarò che Maria era tutta la ragione della sua speranza: Filioli, haec maxima mea fiducia, haec tota ratio spei meae. 9. Esorta tutti noi in altro luogo che ogni grazia che desideriamo da Dio, gliela domandiamo in nome di Maria: Quaeramus gratiam, et per Mariam quaeramus, quia mater est 10. E finalmente s. Bernardo ci assicura della divina grazia e della salute eterna, se noi siamo perseveranti nella divozione di Maria, con queste belle parole: Ipsam sequens, non devias; ipsam rogans, non desperas; ipsam cogitans, non erras; ipsa tenente, non corruis; ipsa protegente, non metuis; ipsa duce, non fatigaris, ipsa propitia, pervenis 11.

 

3. A ciò che scrisse s. Bernardo si aggiunge quel che dicono molti altri santi della b. Vergine. S. Efrem parlando di Maria scrisse: Non nobis est alia quam in te fiducia, o Virgo sincerissima. S. Bonaventura scrive: Nullus potest in coelum intrare, nisi per Mariam transeat tanquam per portam 12. S. Bernardino da Siena parlando della stessa divina Madre, scrive: Omnia dona et gratiae quibus vult, quando vult et quomodo vult, per ipsius manus dispensantur 13. Ed in altro luogo le dice: Tu dispensatrix omnium gratiarum, salus nostra de manu tua est 14. S. Pier Damiani le dice: Nihil tibi impossibile, cui possibile est etiam desperatos in spem salutis relevare 15. E soggiunge in fine che il figlio onora sua madre col non negarle nulla di quanto ella gli domanda: Filius nihil negans honorat. Lascio mille altri passi di altri autori che spiegano lo stesso, per non esser troppo lungo in questo foglietto.


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Ma da tutto ciò che qui si è posto ben si conclude che la divozione verso la santa Vergine non solo è utile, ma anche moralmente necessaria, secondo parla s. Bernardo, come abbiamo notato di sopra: Nulla gratia venit de coelo ad terram, nisi transeat per manus Mariae; sentenza che oggidì è comunissima fra' cattolici, secondo abbiamo provato nel nostro libro Delle glorie di Maria, riferendo più teologi, che la chiamano assolutamente comune.

 

4. Ella non però non piace al Muratori, dicendo nel suo libro Della divozione regolata che la proposizione che Dio non faccia alcuna grazia, se non per mezzo di Maria, è un'iperbole ed una esagerazione caduta di bocca al fervore di alcuni santi. Ma io non so come questo gran letterato abbia potuto chiamarla iperbole, dopo che Gesù Cristo si ha eletta questa gran creatura per sua madre e per cooperatrice della redenzione umana. Non può negarsi essere stata cosa ben conveniente che, avendolo ella in sua vita onorato ed amato più di tutti gli uomini e di tutti gli angeli, l'abbia egli poi voluta esaltare con questa prerogativa che tutte le grazie da dispensarsi a' redenti, le quali sono il frutto de' suoi meriti, passassero per le mani di sua madre come per un canale di grazie, siccome scrive lo stesso s. Bernardo. Ed a ciò molto conferisce il sapere che la s. chiesa ci fa chiamare la divina Madre nella Salve, regina: vita, spes nostra, salve. Onde molto si dee temere della salute di taluno che poco stima la divozione verso la b. Vergine e trascura di procurarsi la sua intercessione; poiché costui, secondo il sentimento di s. Bernardo, si chiude il canale delle grazie alla sua salute necessarie. E ciò è quello che sopra tutto deve inculcare il predicatore.

 




1 Serm. de aquaed.



2 De nativ.



3 Serm. De nativ. B. V. vel de aquaed.



4 Serm. in Virg. nat.



5 Serm. de nativ. vel de aquaed.



6 Epist. 76. tom. 4. theol. mor., in calce.



7 Theol. tom. 2. l. 10. d. 4. c. 1.



8 Serm. 1. in Assumpt.



9 Serm. de nat. vel de aquaed.



10 Ibid.



11 Hom. 1. Missus.



12 Serm. 71. c. 3.



13 Serm. 61.



14 Serm. 1. de nat. B. V.



15 Serm. 1. de nativit. B. V.




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